AFRAGOLA – In una città di circa sessantacinquemila abitanti non ci si può permettere di lasciare che le cose vadano avanti per inerzia. Non si può amministrare la città senza alcuna visione e senza programmazione. Ancora una volta, appena ci si appresta a votare qualcosa di importante e impellente per la città, cominciano i soliti teatrini del ricatto politico. Oggi è la volta del Bilancio. Da una parte c’è chi spinge per l’esternalizzazione del servizio riscossione tributi e dall’altro lato c’è chi vorrebbe assegnarlo ad “Afragol@net”, società in house del Comune di Afragola. Ancora una volta non ci si ritrova su nulla perché l’unico interesse è quello personale e non quello pubblico, e in tutto questo il sindaco cosa fa? Niente.
Ad oggi, dopo dieci mesi di consiliatura, una persona realmente libera ed indipendente avrebbe già capito tanto della macchina burocratica, ma soprattutto avrebbe trovato già il bandolo per sbrogliare la matassa degli equilibri politici secondo il bene pubblico e l’interesse della collettività. Invece, niente. Anche Claudio Grillo si impantana nelle maglie del potere latente, quel potere nascosto, quel potere che in passato tanto ha fruttato a vecchi e giovani politici e imprenditori e che oggi si presenta per pagare le proprie cambiali rimaste sospese per sei anni per cause di forza maggiore.
Allora come si fa a dire di no? Semplice, basterebbe avere quel coraggio che un buon amministratore avrebbe dovuto avere nel gestire la questione sgomberi alle “Salicelle” ripristinando in quei luoghi la legalità e preservando ciò che era giusto per la gente perbene, quel coraggio che si dovrebbe avere nel sapere ascoltare anche le persone che non sono imbrigliate in nessuna matassa clientelare, quel coraggio che non ti metterà mai spalle al muro per poi, come sempre, essere costretto a prendere la stessa e solita decisione di aspettare con la speranza che il richiedente si laceri nella sua attesa.
Oggi Afragola, più che mai, ha bisogno di risposte. Quelle che il sindaco non ha saputo dare al Direttore Area Metropolitana dell’INPS Dott. Roberto Bafundi all’evento tenutosi giovedì scorso all’interno della Biblioteca Comunale sulla possibilità che si possa scongiurare la perdita dell’agenzia Inps del territorio. Nessuna risposta neanche a chi, quella sera stessa chiedeva lumi sull’intorno TAV. Allora ci si domanda, perché il primo cittadino si ostina a presenziare eventi quando, in realtà, non riesce, non può o non vuole dare risposte?
Che le precedenti amministrazioni abbiano le colpe del deserto intorno alla TAV è cosa risaputa, ma che stiamo ancora qui a prenderci in giro col fatto che non si è trovato nulla di programmato all’insediamento è una barzelletta.
Anche i bambini sanno che la luce in fondo al tunnel dell’intorno TAV la può far vedere solo la redazione di un PUC. A proposito, qualcuno ci spieghi come mai, quest’amministrazione, passati dieci mesi, non ne fa menzione? Eppure Tuccillo, al di là che fu una mossa elettorale, ebbe almeno il coraggio di iniziare la fase preliminare. Quindi che si fa? Poiché è un discorso avviato dall’ex sindaco abbiamo paura che se ne possa spendere i meriti? O c’è dell’altro? Oramai abbiamo capito che la decisione ultima della fascia tricolore afragolese è sempre la stessa, ossia “panta rei” e intanto insieme a tutto qui scorre pure il tempo e con esso i problemi si ingigantiscono e le soluzioni annaspano.