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Sant’Antimo. La “fuga” di Russo dietro il mantello (strappato) della discontinuità

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Sant’Antimo – Fulmine a ciel sereno. Oppure no. Le dimissioni del sindaco Russo aprono ufficiamente la crisi in maggioranza. Ma andiamo con ordine. Il primo cittadino annuncia attraverso la sua pagina ufficiale la sua scelta: “Ci sono molti atti che di politico hanno poco: non nella visione, almeno; ma nella sostanza. Ed altri, invece, che hanno solo quel significato. Quando la cattiva gestione di un servizio determina danno alla collettività e non ci sono più le condizioni per garantire, in modo ragionevole, quella prestazione, il servizio va risolto. Non importa se l’Azienda si chiami CITE o POLISPORTIVA oppure in qualunque altro modo. Si fa solo della buona AMMINISTRAZIONE e si tutelano i diritti della cittadinanza. Mettere mano ai problemi che impediscono lo sviluppo di questa città e la sua normalità, liberandola da metodi di gestione che negli ultimi venti anni ne hanno affossato l’economia, era e resta, per me, l’unico discrimine alla mia azione. Quando questa composita amministrazione è nata due anni fa e quando la gente comune ha creduto in questo progetto, riconoscendomi al ballottaggio un consenso ed un mandato chiaro e preciso, ho capito che non potevo tirarmi indietro. Non importava la dimensione del problema o la sua ramificazione all’interno della pigra ed ineguale economia locale: andava affrontato e risolto. È quello che sto cercando di fare con tutto me stesso e con tutta la coerenza possibile e la onestà necessaria.

Naturalmente, se questo comporta un cambiamento della compagine che mi ha portato alla elezione, prendo atto della necessità di una seria VERIFICA politica sulla sussistenza o meno di una MAGGIORANZA che condivida con me QUESTO programma e questi scopi. E che, insieme con me, possa correggere e rilanciare la nostra azione nella società civile. Continuo a pensare che sotto la coltre di inerzia e di illegalità diffusa che ha compresso le forze giovani e quelle migliori di Sant’Antimo, esista una società reale, viva, che aspetta di essere liberata ed incentivata nelle sue iniziative. L’azzeramento delle tasse comunali sull’apertura degli esercizi commerciali, il rilancio della Città dello Sport, la normalizzazione della Raccolta Differenziata e la riduzione della TARI, l’avvio del concorso dei vigili di lunedì, la consegna ai cittadini dei beni confiscati alla camorra, la trasformazione di Jessica in un complesso progetto di recupero del patrimonio immobiliare pubblico, vanno in questa direzione. Molto deve essere ancora fatto. Lunedì rassegnerò per questo le dimissioni dalla carica che mi è stata conferita dalla democrazia: se troverò la conferma di una maggioranza consiliare che mi possa consentire di portare a compimento questa mia visione di città e di tanti altri progetti, resterò il vostro Sindaco. Aurelio Russo.”

Con questa lunga lettera Russo apre ufficialmente la crisi in una maggioranza oramai in frantumi. Facciamo un piccolo passo indietro. La città alle ultime elezioni ha deciso di voltare pagina rispetto al ventennio azzurro. Un voto di discontinuità sul piano politico. Al primo turno il candidato sindaco di Forza Italia ed attuale membro dell’opposizione consiliare, Corrado Chiariello, ottenne 8529 consensi, pari al 44%. Russo si fermò 6266 preferenze, pari al 32% circa. Con un piccolo dato passato inosservato a molti addetti ai lavori dell’epoca. Il Pd si confermò il primo partito in città nonostante l’attuale sindaco avesse ottenuto circa 2400 in meno di Chiariello. Un divario enorme da colmare. Una forbice incredibile. Al ballottaggio accadde l’impensabile. Russo stravinse col 60%, anche grazie all’appoggio della lista “Insieme” guidata da Salvatore Castiglione, che intercettò il vero dato politico del primo turno. Forza Italia guidava la città da 20 anni. Il ballottaggio col Pd rappresentava la vera sconfitta sul piano politico per il partito di Berlusconi. Il resto è storia nota. Russo è sindaco in carica in una città macchiata dal forte radicamento della criminalità organizzata. La lettera intimidatoria con tanto di proiettile recapitata a Pappadia qualche settimana fa ne è la prova schiacciante. Al netto degli errori e dei limiti che stanno caratterizzando quest’amministrazione, Russo resta l’unica, vera alternativa al passato targato Cesaro.

Le dimissioni, così come sono state comunicate, restano un errore. Non si può pensare di rassegnarle prevedendo, con largo anticipo, di ritirarle qualora la maggioranza dovesse ricompattarsi. La politica sbaglia ad utilizzare certi strumenti per rilanciare l’azione di governo. Il metodo fa la differenza. Nel bene e nel male. Ma, al di là delle differenze di visioni e di metodologia, il centrosinistra, insieme ai dissidenti, ritrovi l’unità perduta e torni sui valori espressi dalla vittoria di Aurelio Russo per garantire un’amministrazione seria alla città. Altrimenti si rischia la peggiore continuità del passato. Oltre qualsiasi ribaltone. Nel nome della verità, Russo resta una persona perbene, ma è un generale senza truppe. Un leader senza squadra in cerca di una nuova casacca. Almeno per ora.

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Politica

Elezioni regionali 2025, Piantedosi chiarisce la sua posizione: “Sono onorato, ma faccio un altro mestiere”

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Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, è intervenuto ieri sera durante la presentazione del libro di Italo Bocchino a Napoli, rispondendo alle domande dei cronisti sulla diffusione delle armi tra i giovani nel capoluogo campano. Ecco le sue parole:

“C’è un piano straordinario che stiamo affinando e che si alimenterà, realizzabile anche attraverso un notevole sforzo di attribuzione di altre risorse che faremo adesso da dicembre a gennaio, e comunque nei primi mesi dell’anno tra Polizia e carabinieri. Metteremo a disposizione delle risorse che saranno quasi tutte dedicate al rafforzamento di questi servizi, che saranno fatti in quadranti cittadini e in orari soprattutto notturni, che sono quelli in cui certi fenomeni hanno fatto registrare la maggiore incidenza”.

Poi, aggiunge: “C’è sicuramente questa grande iattura che riguarda soprattutto Napoli, non solo ma soprattutto Napoli, di una diffusione che crea una disponibilità soprattutto per i ragazzi. Siamo impegnatissimi su questo, sono grato al Prefetto Questore e autorità giudiziaria. Abbiamo avuto uno scambio proficuo di opinioni sul punto anche con il procuratore Gratteri, che ringrazio per il supporto che dà con l’attività giudiziaria che porta avanti ma anche per il contributo che dà all’attività di prevenzione. Io spero di poter ritornare quanto prima e di poter commentare e raccontare anche qualche risultato tangibile di quello che verrà messo in campo”.

Inoltre, il ministro ha risposto alle domande su una sua eventuale candidatura alle prossime elezioni regionali del 2025:

“Sono molto onorato e ringrazio persone come Cirielli, ma faccio un altro mestiere, il ministro dell’Interno; è molto difficile, per motivi soggettivi e oggettivi, che ci sia la mia candidatura. Non sarei un papa straniero, sono avellinese nato a Napoli, sono intimamente legato, ma è giusto che ci sia qualcosa che maturi dalla classe dirigente locale”.

Poi, conclude parlando del diverso peso che potrebbero avere i partiti del centrodestra:

“Segnalo che tutti i partiti del centrodestra registrano un margine di crescita, la stessa Lega registra in alcune province del Sud percentuali maggiori rispetto ad altre del nord e lo stesso accade per Forza Italia, lo dico non per contraddire il rapporto squilibrato tra i partiti, con Fdl che è accreditato al 30%”.

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Casalnuovo si prepara ad accogliere gli Stati Generali di Forza Italia: i particolari

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Il comune di Casalnuovo si prepara ad accogliere gli Stati Generali di Forza Italia per la Provincia di Napoli in vista delle elezioni regionali del 2025.

L’incontro si terrà domani, sabato 23 novembre, a partire dalle 16:30 presso Palazzo Lancellotti. Pertanto saranno presenti all’appuntamento vari sindaci, consiglieri e dirigenti azzurri per discutere del rilancio politico del territorio e del ruolo centrale di Forza Italia nella prossima campagna elettorale. Ad aprire i lavori sarà il senatore Francesco Silvestro, in qualità di Commissario Provinciale.

Inoltre sono previsti gli interventi degli amministratori locali, sindaci, consiglieri metropolitani, consiglieri regionali e dirigenti del partito azzurro. Le conclusioni politiche saranno affidate a due figure chiave del partito: l’onorevole Tullio Ferrante, Sottosegretario al MIT, e l’onorevole Fulvio Martusciello, Segretario regionale di Forza Italia Campania.

A chiudere l’incontro sarà il senatore Maurizio Gasparri, Capogruppo di Forza Italia al Senato, con un intervento sulle prospettive nazionali e regionali del partito.

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Nomine Ue, il Pd: “Auguri a Raffaele Fitto, ma noi mai con i nazionalisti”

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Il responsabile Esteri del Pd, Peppe Provenzano, nell’Aula della Camera ha augurato buon lavoro a Raffaele Fitto in Ue rimarcando al contempo che “nessuna apertura politica ci potrà essere per noi in quella commissione a nazionalismi in Ue”.

Provenzano ha quindi invitato ad un “approfondimento” politico su quanto affermato da Fitto, sostenendo che “i toni trionfalistici di Foti (il capogruppo di FdI alla Camera che aveva parlato di vittoria dell’Italia e di Meloni, ndr) sono “smentiti”.

“In audizione Fitto ha contraddetto tutte le posizioni politiche portate avanti da questa maggioranza” affermando “l’impegno a perseguire l’interesse europeo non solo secondo i trattati ma anche secondo le linee guida presentate a luglio da von der Leyen” per esempio nella “difesa del green deal da possibili arretramenti”, ha aggiunto.

“Nell augurare buon lavoro a Fitto con l’auspicio che” faccia “il commissario europeo” in modo “migliore” di come ha fatto “il ministro, ritengo che tutti insieme – e il Pd lo farà – dovremo impegnarci pertanto a provare a portare avanti un processo di integrazione”, ha affermato il dem. 

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