L’Anac apre un’inchiesta ad Acerra.
Al centro delle attenzioni dell’Autorità Nazionale Anti Corruzione è finito un appalto comunale per la rimozione dei rifiuti e la bonifica di un terreno in via Molino Vecchio, periferia nord della città.
Il Comune, il 30 agosto del 2018, ha affidato la bonifica ad un’impresa il cui titolare è un pluripregiudicato cugino dei fratelli Pellini, i tre imprenditori dello smaltimento di scorie tossiche condannati in via definitiva dalla magistratura per disastro ambientale.
Così l’Anac ha deciso di inviare, il 28 febbraio, una richiesta ufficiale al Comune attraverso cui chiede l’acquisizione, entro il 30 marzo prossimo, di tutta la documentazione dell’appalto.
Tale richiesta si basa su un esposto, inviato anche alla Procura e al ministero dell’Ambiente, firmato da Alessandro Cannavacciuolo, leader ambientalista e attivista del Movimento Cinque Stelle del territorio acerrano.
L’Anac vuole verificare una serie di cose.
Per esempio se la S & G Service srl abbia o meno tutte le autorizzazioni di legge per la rimozione dei rifiuti e la bonifica.
Inoltre chiede al Comune di sapere se, come segnalato da Cannavacciuolo, ci siano stati effettivamente dei ritardi nella partenza della bonifica dai rifiuti del fondo di via Molino Vecchio, tenendo conto del fatto che la discarica contenuta all’interno è stata rinvenuta per la prima volta dalla Polizia Municipale nel marzo del 2017.
L’Anac chiede anche una serie di documentazioni tra cui il verbale di accertamento della discarica abusiva redatto dalla Polizia Municipale, il verbale di accertamento firmato dai tecnici comunali, il capitolato di oneri e il contratto di appalto.
Il Comune di Acerra ha assegnato non solo l’appalto da 83mila euro ma anche una serie di lavori pubblici, per un totale di circa 300mila euro, finalizzati alla rimozione dei rifiuti nelle campagne e negli edifici municipali, cimitero compreso, e all’espurgo delle fogne del patrimonio comunale, a un personaggio che si ritrova una fedina penale non pulitissima.
In ogni caso il cugino dei Pellini, G.C., 46 anni, di Acerra, è riuscito a ottenere questo tipo di rapporto d’affari con la pubblica amministrazione grazie al fatto che i vari reati per i quali è stato condannato in passato sono stati “estinti” in via definitiva nel 2015 per buona condotta.
Nei successivi cinque anni dalla condanna l’imprenditore locale non ha commesso altri reati, da qui la possibilità permessa dalla legge di ottenere appalti dalla pubblica amministrazione.
I reati commessi da G.C., però, sono abbastanza gravi: infatti nel 1994 è stato condannato per ricettazione continuata in concorso, detenzione illegale di armi e munizioni continuata in concorso, violazione delle norme sul controllo delle armi e degli esplosivi continuata in concorso e detenzione abusiva di munizioni continuata in concorso; nel 2009, la persona in questione è stata di nuovo condannata dalla magistratura per violazione delle norme sulle aree protette, vale a dire proprio una violazione dell’ambiente.
Tutto ciò ha generato l’indignazione di un gruppo di attivisti del Movimento Cinque Stelle della zona, che hanno consegnato a Maria Piscopo, segretaria comunale di Acerra, e al responsabile dell’anticorruzione, un esposto dettagliato con il quale sono stati chiesti vari chiarimenti:
“Bisogna verificare se questi lavori siano stati eseguiti secondo legge e se questi appalti siano stati condizionati o meno da soggetti legati alla criminalità organizzata, soggetti che gravitano nel settore dei rifiuti“.
Sulla questione è intervenuto anche Alessandro Cannavacciuolo, uno dei firmatari dell’esposto:
“In due occasioni è stato accertato che questa azienda di G.C. non era iscritta all’albo nazionale dei gestori ambientali, e quindi non era autorizzata, a effettuare i lavori di bonifica dei siti contaminati. Non si capisce a questo punto come il Comune abbia potuto affidare a questa impresa i lavori di bonifica“.
Infine il direttore tecnico della società beneficiaria di questi appalti, P.G., è stato condannato nel 2009 per violazione della legge sulla sicurezza nei luoghi di lavoro.
Il 10 novembre, uno dei condannati per disastro ambientale nella Terra dei Fuochi, Giovanni Pellini, è stato fotografato all’uscita di un noto ristorante di Marcianise insieme a G.C., il cugino nonchè beneficiario degli ultimi appalti comunali per lo smaltimento dei rifiuti ad Acerra.