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[ESCLUSIVA] Stefano Fresi: “Il successo mi è esploso tra le mani”

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STEFANO FRESI: “Il successo mi è esploso tra le mani”. L’attore italiano si racconta a Minformo.

di Monica Cartia

Stefano Fresi, compositore pianista e musicista, è – senz’ombra di dubbio – uno dei volti più amati della nostra commedia, un attore di grande livello che ha recitato in più di dieci film, ma anche in teatro dove, di recente, ha avuto un ruolo da protagonista in un bellissimo Don Chisciotte con Alessandro Benvenuti.

Il grande pubblico lo ha scoperto nella commedia di Sydney Sibilia Smetto quando voglio.

Quel film è stato un successo e l’attore ha cominciato a saltare da un set all’altro: ha girato Ogni maledetto Natale, Noi e la Giulia, Gli ultimi saranno ultimi, Nove lune e mezza.

1) Stefano, sei un musicista prestato al cinema o viceversa?

Difficile dichiarare quale dei dua amori sia il più grande. Convivono da sempre e sono parimenti irrinunciabili. Diciamo che la musica è la prima, ma solo in ordine cronologico. 

2) Hai avuto dei fari culturali?

Tantissimi. Mio padre, mio zio Franco e mio nonno per primi, il mio maestro di pianoforte Uccio Sanacore, Augusto Fornari, Attilio Corsini, Dino Verde, Daniele Formica. E questi sono solo alcuni con i quali ho avuto la fortuna di collaborare. Poi ci sono tutti gli altri del passato. Manfredi primo tra tutti.

3) Che cosa pensi dell’attuale cinema italiano? Chi sono i tuoi registi prediletti?

Credo che il cinema italiano sia sempre stato di varia qualità, come è giusto che sia. Vanno accontentati tutti i palati, non sono uno che divide i generi in peggiori o migliori. Ci sono nuove leve tra gli sceneggiatori che stanno scrivendo grandi storie. Abbiamo tantissimo da dire. Ci sono molti grandissimi registi in Italia, Tornatore, Virzì, Bruno, Genovese, Leo, Sorrentino, Sibilia, Bellocchio, Garrone, Veronesi, Verdone, Milani, Puglielli. Occhio alla stella nascente Simone Spada, ci darà grandi film.

4) Ti aspettavi di ottenere tanto successo in pochi anni?

Non ci speravo proprio. Mi è esploso in mano con Smetto Quando Voglio. È un privilegio avere tante offerte di lavoro, tante possibilità in questo mondo difficile dove il talento davvero non basta. So bene quanti colleghi bravissimi non riescono a sfondare solo perchè non gli si è presentata l’opportunità di esprimersi. Mi consola avere la coscienza a posto perché di gavetta ne ho fatta tanta.

5) Che cosa stai facendo in questo periodo?

Sono in teatro con Alessandro Benvenuti nel Donchisci@tte per la regia di Davide Lepore, sto per riprendere la tournee del Sogno di una notte di mezza estate per la regia di Massimiliano Bruno, ho in uscita il film C’è tempo di Walter Veltroni e la serie Il nome della Rosa di Giacomo Battiato. Sono impegnato sul set del film di Riccardo Milani con Paola Cortellesi che vedremo nella prossima stagione.

6) Quanti sogni hai nel cassetto?

Ne ho realizzati più di quanti credevo possibile. Lo lascio vuoto per mio figlio Lorenzo.

7) Che cosa porteresti con te su un eremo?

Alla ricerca del tempo perduto di Proust. Ma tornerei a casa appena finito di leggerlo, non sono un solitario.

8) Sei padre di un bambino di sette anni. E’ difficile fare il genitore?

È il viaggio più bello. E come tutti i viaggi porta con sè salite, strade sconnesse, curve. Ma soprattutto scorci meravigliosi, luoghi incantati e libertà.

9) Che cosa vuoi fare da grande?

Il pittore. 

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A Napoli la celebrazione in memoria dei caduti di tutte le guerre

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Nella solennità di San Francesco di Paola, patrono della “Gente di Mare”, nella omonima Basilica Pontificia di Napoli, in piazza del Plebiscito, a Napoli, si è tenuta la celebrazione in memoria dei caduti di tutte le guerre, di terra, di cielo e del mare.

Numerosa la partecipazione di autorità civili e militari, tra cui il Viceprefetto di Napoli, Dario Annunziata, dell’Ammiraglio Ispettore della Marina Militare Pierpaolo Budri, del presidente dell’Associazione Nazionale Marinai d’Italia di Napoli Antonio Varriale.

È stata deposta una corona in memoria dei caduti a cura dell’Anmi, mentre il Presidente della Delegazione Provinciale dell’Oncsc Alfredo Migliaccio ha ribadito lo spirito di cooperazione tra le componenti associative d’arma, che rendono viva la memoria di chi ha combattuto per garantire la nostra stessa esistenza.

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Effetto dazi sulle Borse mondiali: “rischio di recessione per l’economia mondiale”

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I dazi di Trump “liberano l’America” ma fanno crollare i mercati, da Parigi (-3%) a Wall Street (-2,76%), con il Nasdaq in calo di oltre il 4%.

Milano lascia sul campo il 2,8%. Francoforte il 2%, Londra l’1,43%, favorita da tariffe più leggere rispetto agli altri Paesi, e Madrid l’1,23%. Il crollo del greggio (Wti -7% a 66,67 dollari al barile) e le tariffe commerciali sull’acciaio frenano Tenaris (-8,22%), Saipem (-6,86%), Prysmian (-5,08%), Antofagasta (-7,25%) e Anglo American (-6,44%).

“Le prospettive per l’export e l’impatto diretto e indiretto dei dazi sono un grosso motivo di preoccupazione“. Lo si legge nel resoconto (minute) della riunione della Bce del 5 e 6 marzo, che dà conto anche dei dubbi dei Governatori sul segnale da dare sui tassi d’interesse: i membri del Consiglio direttivo giudicavano “importante” che la comunicazione non dia un segnale in alcuna direzione in vista del meeting di aprile, “tenendo sul tavolo sia un taglio dei tassi che una pausa, in funzione dei dati in arrivo”.


(fonte: Ansa)

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Commercio, sempre più negozi cittadini e centri commericali chiudono con ricadute sull’occupazione

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Sempre più negozi cittadini chiudono con ricadute sull’occupazione.
Se ne apre uno, abbassano la serranda tre, secondo un noto sindacale nazionale di settore.
La crisi è stata acuita ultimamente dalle vendite on-line con consegna a domicilio, di questo passo si rischia che i centri urbani, senza più esercenti, diventino città-dormitori, più brutte, deserte e anche più pericolose.

“Assolutamente sì, è indispensabile un intervento dall’alto per fermare questa deriva che sta arricchendo sempre gli stessi colossi globali e impoverendo le economie locali. In Italia, il commercio fisico è stato lasciato senza strumenti per competere – dice Gaetano Graziano, Vicepresidente dell’associazione dei direttori dei centri commercialiAltri Paesi – continua – hanno capito il rischio e hanno agito: la Francia ha imposto una tassazione sui giganti del web per riequilibrare la concorrenza, la Germania ha investito nel supporto tecnologico ai negozi e il Regno Unito ha ridotto le imposte sugli esercizi commerciali per abbattere i costi di gestione. Nel nostro Paese, invece, non si è fatto nulla di tutto questo, con il risultato che le chiusure aumentano e i centri urbani si svuotano. Senza una strategia nazionale che includa sgravi fiscali, incentivi per la digitalizzazione e una regolamentazione più equa per l’e-commerce, il commercio locale sarà destinato a scomparire, con conseguenze gravissime sul PIL, sull’occupazione e sulla qualità della vita nelle nostre città.”

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