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Liberato e Livio Cori: due facce della stessa medaglia?

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Liberato e Livio Cori sono due giovani cantanti napoletani, che nell’ultimo periodo stanno riscuotendo molto successo.

Il primo, dopo vari successi, non ha ancora svelato la sua vera identità, restando anonimo e suscitando così tanta curiosità nella gente.

Il secondo, reduce dall’esperienza a Sanremo in coppia con Nino D’Angelo, è conosciuto in particolare per la sua interpretazione in Gomorra e per la canzone “Surdat“, presente nella colonna sonora della Serie TV napoletana.

Ultimamente i due cantanti sono stati accostati.

Secondo alcune indiscrezioni, Livio Cori sarebbe Liberato.

Infatti il Professor Césari, foniatra ed esperto di perizie foniche, ha svolto un’analisi spettrografica sulla voce di Liberato, comparandola alla voce di 7 artisti, tra cui spicca il nome di Livio Cori.

Il medico ha comparato un campione di “Nove Maggio” di Liberato con uno di “Surdat” di Livio Cori, affermando: “Le formanti di Livio Cori sono assolutamente sovrapponibili a quelle di Liberato, quindi da un punto di vista dell’analisi spettrografica, Livio Cori è Liberato, assolutamente sì“.

Queste affermazioni hanno scosso Livio Cori, che in un’intervista ha replicato: “Césari rispetto la tua professione, sei un grande, ma rivalutiamo questa cosa. Se vuoi ci vediamo, io ti canto i miei pezzi, quelli di Liberato e poi fai un bello studio approfondito senza che andiamo a fantasticare“.

Sulla vicenda si è espresso anche Nino D’Angelo: “In questo momento sono il padre putativo di Livio e ti posso assicurare che Livio Cori è Livio Cori. Ho rispetto per Liberato, ma Livio è molto più forte“.

Il mistero si infittisce: da un lato si fanno ipotesi, dall’altro arrivano smentite.

Livio Cori sarà davvero Liberato, o, come affermato dallo stesso cantante, si tratta solo di una semplice ipotesi?

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A Napoli la celebrazione in memoria dei caduti di tutte le guerre

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Nella solennità di San Francesco di Paola, patrono della “Gente di Mare”, nella omonima Basilica Pontificia di Napoli, in piazza del Plebiscito, a Napoli, si è tenuta la celebrazione in memoria dei caduti di tutte le guerre, di terra, di cielo e del mare.

Numerosa la partecipazione di autorità civili e militari, tra cui il Viceprefetto di Napoli, Dario Annunziata, dell’Ammiraglio Ispettore della Marina Militare Pierpaolo Budri, del presidente dell’Associazione Nazionale Marinai d’Italia di Napoli Antonio Varriale.

È stata deposta una corona in memoria dei caduti a cura dell’Anmi, mentre il Presidente della Delegazione Provinciale dell’Oncsc Alfredo Migliaccio ha ribadito lo spirito di cooperazione tra le componenti associative d’arma, che rendono viva la memoria di chi ha combattuto per garantire la nostra stessa esistenza.

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Effetto dazi sulle Borse mondiali: “rischio di recessione per l’economia mondiale”

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I dazi di Trump “liberano l’America” ma fanno crollare i mercati, da Parigi (-3%) a Wall Street (-2,76%), con il Nasdaq in calo di oltre il 4%.

Milano lascia sul campo il 2,8%. Francoforte il 2%, Londra l’1,43%, favorita da tariffe più leggere rispetto agli altri Paesi, e Madrid l’1,23%. Il crollo del greggio (Wti -7% a 66,67 dollari al barile) e le tariffe commerciali sull’acciaio frenano Tenaris (-8,22%), Saipem (-6,86%), Prysmian (-5,08%), Antofagasta (-7,25%) e Anglo American (-6,44%).

“Le prospettive per l’export e l’impatto diretto e indiretto dei dazi sono un grosso motivo di preoccupazione“. Lo si legge nel resoconto (minute) della riunione della Bce del 5 e 6 marzo, che dà conto anche dei dubbi dei Governatori sul segnale da dare sui tassi d’interesse: i membri del Consiglio direttivo giudicavano “importante” che la comunicazione non dia un segnale in alcuna direzione in vista del meeting di aprile, “tenendo sul tavolo sia un taglio dei tassi che una pausa, in funzione dei dati in arrivo”.


(fonte: Ansa)

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Commercio, sempre più negozi cittadini e centri commericali chiudono con ricadute sull’occupazione

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Sempre più negozi cittadini chiudono con ricadute sull’occupazione.
Se ne apre uno, abbassano la serranda tre, secondo un noto sindacale nazionale di settore.
La crisi è stata acuita ultimamente dalle vendite on-line con consegna a domicilio, di questo passo si rischia che i centri urbani, senza più esercenti, diventino città-dormitori, più brutte, deserte e anche più pericolose.

“Assolutamente sì, è indispensabile un intervento dall’alto per fermare questa deriva che sta arricchendo sempre gli stessi colossi globali e impoverendo le economie locali. In Italia, il commercio fisico è stato lasciato senza strumenti per competere – dice Gaetano Graziano, Vicepresidente dell’associazione dei direttori dei centri commercialiAltri Paesi – continua – hanno capito il rischio e hanno agito: la Francia ha imposto una tassazione sui giganti del web per riequilibrare la concorrenza, la Germania ha investito nel supporto tecnologico ai negozi e il Regno Unito ha ridotto le imposte sugli esercizi commerciali per abbattere i costi di gestione. Nel nostro Paese, invece, non si è fatto nulla di tutto questo, con il risultato che le chiusure aumentano e i centri urbani si svuotano. Senza una strategia nazionale che includa sgravi fiscali, incentivi per la digitalizzazione e una regolamentazione più equa per l’e-commerce, il commercio locale sarà destinato a scomparire, con conseguenze gravissime sul PIL, sull’occupazione e sulla qualità della vita nelle nostre città.”

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