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FABRIZIO CORONA – G.B. (gossip e business), l’ex paparazzo scende in politica.

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Che cosa poteva mai accadere più di quello che abbiamo già visto a oggi in Italia? Parlo della politica, quella con la “P” minuscola.  Dalla caduta del muro di Berlino, dalle ceneri, anzi dalla polvere, nacque nel nostro Belpaese Forza Italia. Silvio Berlusconi, tutti i suoi collaboratori Fininvest e Mediaset, dai Tg allo sport, scesero in campo contro i comunisti, l’allora Partito Democratico della Sinistra di Achille Occhetto. La vittoria dell’allora cavaliere Berlusconi avvenne con le solite manfrine italiane, alleato della Lega Nord di Umberto Bossi al Nord, di Alleanza Nazionale di Gianfranco Fini al Sud, del Centro Cristiano Democratico di Casini e Mastella al Nord, al Centro, al Sud e nelle isole.

La sinistra, i Progressisti persero, grazie anche a Mario Segni che non volle allearsi e preferì scomparire con il Patto per l’Italia. Quello che emerse da quell’elezione furono due fenomeni contrapposti ma speculari: il berlusconismo e l’antiberlusconismo. Il ribaltone ordito da Cossiga, il traditore Lamberto Dini, il professor Prodi, poi di nuovo Berlusconi vincitore contro Veltroni e il neonato Partito Democratico. Arriva Monti e i suoi aguzzini che fonde berlusconismo e antiberlusconismo in un unico partito “lacrime e sangue”, per la classe media. Il governo Letta, poi defenestrazione e l’autoproclamazione di Matteo Renzi. La sconfitta al referendum costituzionale del rottamatore lo manda a casa e dona lo scettro del governo della nazione a Gentiloni. Il mondo cambia e alle elezioni politiche del 2018 vince il Movimento cinque stelle di Grillo. Nasce il governo del cambiamento giallo-verde tra M5s e la Lega di Salvini e arriviamo a oggi. Davvero ne stiamo vedendo di tutti i colori e le diatribe tra Bossi e Fini, oggi sono bazzecole, pinzillacchere, direbbe il grande Totò, arriva Fabrizio Corona. Intervistato da Corriere TV, lancia la sua idea: “Sono un fenomeno mediatico televisivo che dura da venti anni E per durare devi sapere usare certi meccanismi, mischiare delle notizie vere e false, di cronaca e di gossip”. E il gioco è fatto: “Bisogna creare attenzione e far parlare di te e allo stesso tempo fare business, ma saperlo fare non è facile”.

Si prende dieci anni di tempo però e se andiamo di questo passo, un pensierino lo può fare anche Briatore, che della materia già è esperto. Il calcolo dell’ex paparazzo è giusto, tra una diecina d’anni l’effetto “Vaffa”, sarà passato come lo slogan “prima gli italiani”, soprattutto dovrà prepararsi a scendere in campo contro l’unica valida avversaria Barbara D’Urso che farà lo stesso. Immagino i dirigenti che lo accompagneranno necessariamente palestrati, imbarbati, tatuati e traforati da orecchini e piercing, naso, orecchie o altre zone, quello è davvero un dettaglio. Davvero non c’è fondo a questo pozzo che è la politica italiana. Che cosa potrà mai accadere dopo quello che da un quarto di secolo assistiamo in Italia? Tra dieci anni sarò in pensione e i residence per anziani del Portogallo saranno lieti di ospitarmi, le offerte per i pensionati sono davvero allettanti, Guarderò l’atlantico e scruterò l’orizzonte come faceva Cristoforo Colombo a Palos in cerca di un nuovo mondo, sicuramente non rimpiangerò quello che mi sarò lasciato alle spalle.

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