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Politica

VOLLA. Polemiche sul PUC, intanto il sindaco Di Marzo non chiarisce la sua posizione sull’argomento

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VOLLA – A tenere banco sul territorio vollese è ancora l’argomento riguardante la materia urbanistica, più nello specifico, è il PUC l’eterno mistero di quest’amministrazione. Già più volte rimarcato dalla nostra testata quanto sia necessario mettere mano allo strumento urbanistico, visto che la città di Volla si annovera tra le più deturpate in Italia dal punto di vista dell’aggressione cementizia.

Ad evidenziare la discrasia in maggioranza è la Consigliera Imma Veneruso di “Siamo Volla” che attraverso il proprio profilo Facebook posta una classifica di edificabilità difforme dove si misura il comune di Volla al 42,2% e dove la stessa Consigliera tiene a precisare che laddove si cerca di “apparare” ancora l’argomento redditizio dell’edilizia, in Consiglio Comunale ci potrebbe essere qualcuno che voterebbe contro al provvedimento.

Post della Consigliera Imma Veneruso

Una dura stilettata al sindaco Di Marzo, quella della Consigliera che ad oggi e neanche dopo il nostro precedente articolo, ha preso posizione in merito, lasciando che forse tutto venga messo nelle mani di un Commissario ad acta, facendo il Ponzio Pilato della situazione.

Invece, in quel di Volla, per mettere fine all’immobiliarismo selvaggio, bisognerebbe mettere mano proprio ad un nuovo Piano Urbanistico Comunale che pone fine alle future colate di cemento, queste ultime unici strumenti riconosciuti dalle clientele e dalla criminalità organizzata per ripulire i propri proventi illeciti.

Perché quest’amministrazione non riesce a trovare una quadra intorno a quest’argomento? Eppure il PUC era inserito ed esplicitamente menzionato nel proprio programma elettorale, così come tiene a precisare anche la Consigliera Veneruso in un commento sotto il suo post, dove afferma inoltre che su quest’argomento quest’amministrazione è continuamente sollecitata dai cittadini e dal proprio elettorato. Allora cosa mantiene in stallo l’amministrazione Di Marzo? Come mai il sindaco non prende in mano la situazione e chiarisce qual è la sua posizione in merito?

Di solito quando un’amministrazione finisce nel limbo dell’immobilismo è perché al suo interno ci sono diverse visioni, non c’è un’unità di intenti sugli obiettivi da perseguire ed è tutto questo che fa sospettare la cittadinanza che dietro alla mancanza dell’adozione del PUC ci sia ben altro. Ora è giunto il momento che si faccia chiarezza, perché se fino ad oggi erano i cittadini a domandarselo, adesso chi sta cominciando a perdere la pazienza è anche qualche addetto ai lavori e i mal di pancia, si sa, non fanno bene al lavoro di nessun’amministrazione che si rispetti.

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POLITICA

Nomine Ue, il Pd: “Auguri a Raffaele Fitto, ma noi mai con i nazionalisti”

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Il responsabile Esteri del Pd, Peppe Provenzano, nell’Aula della Camera ha augurato buon lavoro a Raffaele Fitto in Ue rimarcando al contempo che “nessuna apertura politica ci potrà essere per noi in quella commissione a nazionalismi in Ue”.

Provenzano ha quindi invitato ad un “approfondimento” politico su quanto affermato da Fitto, sostenendo che “i toni trionfalistici di Foti (il capogruppo di FdI alla Camera che aveva parlato di vittoria dell’Italia e di Meloni, ndr) sono “smentiti”.

“In audizione Fitto ha contraddetto tutte le posizioni politiche portate avanti da questa maggioranza” affermando “l’impegno a perseguire l’interesse europeo non solo secondo i trattati ma anche secondo le linee guida presentate a luglio da von der Leyen” per esempio nella “difesa del green deal da possibili arretramenti”, ha aggiunto.

“Nell augurare buon lavoro a Fitto con l’auspicio che” faccia “il commissario europeo” in modo “migliore” di come ha fatto “il ministro, ritengo che tutti insieme – e il Pd lo farà – dovremo impegnarci pertanto a provare a portare avanti un processo di integrazione”, ha affermato il dem. 

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Dal Mondo

Corte penale internazionale: mandato di arresto internazionale per Netanyahu per ‘crimini di guerra’

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La Camera preliminare I della Corte penale internazionale ha emesso mandati di arresto per il premier israeliano Benyamin Netanyahu e l’ex ministro della Difesa Yoav Gallant nell’ambito della guerra a Gaza “per crimini contro l’umanità e crimini di guerra” commessi almeno dall’8 ottobre 2023 fino ad almeno il 20 maggio 2024, giorno in cui la Procura ha depositato le domande di mandato di arresto”, riferisce una nota parlando di “un attacco diffuso e sistematico contro la popolazione civile di Gaza”.

La Camera preliminare I della Corte penale internazionale “ha emesso all’unanimità un mandato di arresto per Mohammed Diab Ibrahim Al-Masri, comunemente noto come Deif”, il capo militare di Hamas che Israele ritiene di aver ucciso in un bombardamento sulla Striscia di Gaza lo scorso luglio.

Lo si legge in una nota della Corte la quale spiega che, dopo ulteriori richieste di informazioni a Israele e Palestina, la Camera preliminare “non è in grado di stabilire se Deif sia stato ucciso e sia ancora in vita”. Pertanto, ha emesso il presente mandato d’arresto contro Deif “per presunti crimini contro l’umanità e crimini di guerra commessi sul territorio dello Stato di Israele e dello Stato di Palestina almeno dal 7 ottobre 2023”. La nota ricorda inoltre che la Procura aveva chiesto anche l’arresto di “altri due importanti leader di Hamas, vale a dire Ismail Haniyeh e Yahya Sinwar”, ma le richieste sono state ritirate “dopo la conferma della loro morte”. “L’accusa – prosegue la nota – continua a indagare sui crimini nel conflitto in corso e prevede che verranno presentate ulteriori domande di mandato d’arresto”.

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Attualità

Il nuovo Codice della strada è legge: come cambiano regole e sanzioni

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Il nuovo Codice della Strada è legge. Entrerà in vigore nelle prossime settimane, dopo la promulgazione del Presidente della Repubblica e la pubblicazione in Gazzetta ufficiale. Ma intanto il testo ottiene il via libera del Senato, dopo quello della Camera del 27 marzo scorso.

Cavallo di battaglia del vicepremier e ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, il rinnovato CdS aggiorna le regole approvate nel 1992 con una serie di novità, che vanno dalla stretta alla guida sotto effetto di alcol e droghe a quella sull’uso dei telefoni in auto, passando per i nuovi limiti di velocità o ai neopatentati, ma non solo.

GUIDA IN STATO DI EBREZZA:
– se il tasso alcolemico è compreso tra 0,5 e 0,8 g/l si riceve una sanzione tra 573 e 2170 euro, con la sospensione della patente da 3 a 6 mesi.
– se il tasso alcolemico è compreso tra 0,8 e 1,5 g/l si è puniti con la doppia sanzione, detentiva e pecuniaria, con la sospensione della patente da 6 mesi a 1 anno.
– se il tasso alcolemico è superiore a 1,5 g/l la contravvenzione è punita con una sanzione detentiva e pecuniaria e sospensione della patente da 1 a 2 anni.

CELLULARI:
– la sanzione per chi guida con lo smartphone andrà da un minimo di 250 euro a un massimo di 1000 euro.
– la sospensione della patente può arrivare a tre mesi e si aggiunge la decurtazione da 8 a 10 punti.
– mini sospensione automatica della patente per chi viene sorpreso al volante con lo smartphone in mano.

DROGHE, VELOCITÀ E ANIMALI:
– per chi risulterà positivo ai test anti-droga scatterà la revoca della patente e la sospensione di tre anni
– sanzione da 173 a 694 euro a chiunque superi di oltre 10 km/h e di non oltre 40 km/h i limiti massimi di velocità
– revoca e sospensione della patente da sei mesi ad un anno per chi abbandona gli animali in strada. Inoltre si rischiano fino a sette anni di carcere se questo causa un incidente con morti e feriti.

MONOPATTINI:
devono essere dotati di assicurazione, targa e frecce, ed è obbligatorio l’uso del casco. Inoltre, si potrà circolare con i monopattini solo sulle strade urbane con limiti sotto i 50 km/h e non più sulle piste ciclabili e nelle isole pedonali.

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