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AFRAGOLA. Istituto E. Sereni al posto del Giudice di Pace, tutti d’accordo tranne il sindaco

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AFRAGOLA – Stamattina si è tenuto presso l’istituto E. Sereni di Afragola l’incontro tra il gruppo “Afragola Viva” rappresentato dall’ex assessore Salvatore Iavarone, il dirigente scolastico dell’Istituto Daniela Costanzo, il sindaco di Afragola e due esponenti di Città Metropolitana, il sindaco di Cardito nonché assessore ai trasporti di Città Metropolitana Giuseppe Cirillo e il Consigliere nonché assessore con delega alla scuola di Città Metropolitana Domenico Marrazzo. Lo scopo dell’incontro è stato quello di far incontrare tutte le parti in causa affinché la proposta avanzata dal gruppo “Afragola Viva” già nella campagna elettorale che ha visto vincitore Claudio Grillo, potesse realizzarsi, ossia quello di ottemperare alla mancanza di spazio per le cucine, sale e spogliatoi da realizzare per l’indirizzo enogastronomico di cui l’istituto Sereni si fregia avere in dote con l’immobile al corso Napoli dove attualmente sono ubicati gli uffici del Giudice di Pace. Quest’ultimo, sempre secondo la proposta della lista arancione, da spostare al piano inferiore dell’ex Tribunale alle Salicelle.

Prima dell’incontro-dibattito tra gli organi politici e la dirigente scolastica, i docenti insieme agli alunni, in memoria della Shoah, hanno voluto omaggiare i presenti con una loro fatica dedicata proprio al giorno dell’olocausto. Un documentario davvero toccante che ha ripercorso, per dieci minuti circa, tutte le tappe che hanno segnato il periodo più orribile della storia del secolo scorso. Ovviamente, dopo nel dibattito, ognuno degli interventi si è legato a questo tema così delicato. Ad aprire il confronto è stato proprio l’ex assessore Iavarone che prima di illustrare la proposta avanzata dal suo gruppo politico, si è soffermato a quanto sia pericoloso il clima instaurato dall’attuale governo e a quanta attenzione bisogna fare affinché non si ripercorrano di nuovo gli stessi errori del passato, poiché se prima si parlava di ebrei, oggi si parla di immigrati o di gente dalla pelle nera. Grosso scivolone, quello del primo cittadino che quando prende la parola, nel rispondere a tono all’ex assessore Iavarone, forse fa uscire fuori la sua vera ideologia, sminuendo la pericolosità denunciata dall’ex assessore, affermando con piena sicurezza, che oggi non sarebbe mai possibile ripetere gli stessi scempi antisemiti poiché non viviamo nelle stesse condizioni politiche e che quelli a cui assistiamo oggi non sono altro che atteggiamenti discutibili e nient’altro che dibattito politico. Con queste affermazioni il sindaco Grillo fa pendant col red (blue) carpet srotolato al Segretario della Lega Nord Matteo Salvini nella visita di pochi giorni fa ad Afragola. Un primo cittadino, un’istituzione, in presenza di ragazzi, di studenti, dove le insegnanti lavorano tanto affinché questi crescono nella memoria e nella consapevolezza che la vita degli esseri umani è sacra, non può e non deve permettersi di svilire, sminuire un tema così delicato dal punto di vista umano. L’attenzione su certi temi non deve essere mai abbassata, non esistono condizioni politiche che possono permettere o non permettere alcuni corsi e ricorsi storici. La storia è fatta dall’uomo e se non si impara da essa, la sua ripetizione può essere inevitabile. I morti in mare, anche per colpa delle politiche scellerate del nostro Ministro degli Interni, sono reali e non semplice dialettica politica. Non si può negare che il Mar Mediterraneo stia diventando la nuova Auschwitz così come sottolineato anche dal Consigliere metropolitano Marrazzo, una volta che il sindaco ha lasciato l’aula per questioni urgenti. Anche perché fino ad ora, il sindaco Grillo si è sempre dichiarato fuori dalle ideologie, un uomo al servizio della politica, un uomo del fare, così come ribadito anche oggi in aula al Sereni, ma dai suoi ultimi comportamenti e dichiarazioni, in realtà scopriamo un sindaco a trazione leghista. Si spera per la buona solidità della sua consiliatura che riesca ben a mediare con tutte quelle forze che lo appoggiano ma che non si rivedono affatto negli ideali destrorsi del partito padano, anche perché, è bene ricordarlo, nell’assise pubblica afragolese la lega è in netta minoranza rispetto agli altri gruppi politici. Ma torniamo alla natura dell’incontro.

Una volta presentata la proposta da parte dell’ex assessore Salvatore Iavarone, prende la parola la dirigente scolastica Daniela Costanzo che dopo aver illustrato il proprio cammino e il perché aveva conquistato anche l’indirizzo enogastronomico per il suo istituto apre a qualsiasi soluzione possibile affinché la sua scuola si potesse dotare di cucine, sale e spogliatoi per i ragazzi dell’alberghiero, non nascondendo la preferenza verso una nuova struttura che potesse accogliere tutto l’istituto, aule comprese, piuttosto che fare spola tra un immobile e un altro.

Spiegato bene anche da Iavarone che allo stato attuale è impossibile chiedere la luna, la soluzione prossima e immediata è proprio quella portata sul tavolo da “Afragola Viva”. Qui prende la parola il sindaco Claudio Grillo che facendo una premessa sul fatto che al Comune è in atto un sit-in di alcuni residenti delle Salicelle che vogliono risposte da lui in merito alla richiesta di sgombero avanzata dal vicepremier Salvini, lascia intendere che la sua presenza sarà ancora per poco, giusto il tempo di fare il suo intervento. Dopo l’infelice riferimento alla Shoah descritto sopra, il primo cittadino non fa altro che incassare la richiesta e prende tempo per deliberare. Come se lui non avesse mai ascoltato o saputo prima di cosa si potesse parlare stamattina. Lascia l’aula con un politichese: “vedremo cosa si può fare”. Ma come? La proposta avanzata da “Afragola Viva” non è la stessa che lui stesso ha firmato davanti a tutti quel giorno in un rinomato bar della città durante la Campagna elettorale? Oggi all’incontro dove la dirigente dice di voler accettare tale proposta, dove Città Metropolitana nella persona di Domenico Marrazzo si impegna a bloccare fondi per la ristrutturazione dei locali di proprietà del Comune, laddove quest’ultimo firma un uso comodato a Città Metropolitana, a venire meno è proprio colui che già diversi mesi fa, in campagna elettorale, promise la fattibilità della proposta. Congedando i presenti, dietro la fretta imminente, di aver immagazzinato la proposta e promettere di occuparsi del caso.

Il momento della sottoscrizione delle proposte di Afragola Viva

Che Afragola fosse finita in uno stagno cheto, questo l’ho già scritto nel mio passato editoriale, ma che anche le cose fattibili dovessero passare per la lente di ingrandimento di chicchessia, allora questo davvero è un brutto segnale per il futuro di Afragola. Si spera che il primo cittadino si ricordi delle promesse fatte in Campagna elettorale e al più presto dia una risposta ai giovani afragolesi che sempre più preferiscono altre mete fuori dalla propria città per il prosieguo dei propri studi.

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