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AFRAGOLA – La Mafia è buona.

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La Biblioteca comunale di Afragola ha ospitato ieri alle 18,00 la presentazione del libro “La Mafia è buona”, scritto a quattro mani da Paolo Chiariello giornalista SKY e Catello Maresca Magistrato della Direzione distrettuale antimafia. La mafia investe miliardi di euro nell’economia legale; entra nella grande finanza, scala gruppi industriali, piazza i suoi uomini e donne in Consigli di amministrazione di holding imprenditoriali globali che fanno affari nei cinque continenti. La Mafia, termine generico per parlare anche di Camorra e Ndrangheta, rappresenta oggi la più grande industria italiana e forse anche europea e mondiale se alle nostre “eccellenze”, si agganciano le mafie di tutto il pianeta. L’evento è stato organizzato e moderato dal bravo Enzo Concas referente locale dell’Associazione “Verde, Ambiente e Società”, con il patrocinio dl Comune di Afragola. Insieme ai due autori, il Sindaco Claudio Grillo, il giornalista Franco Buononato, il Direttore metropolitano dell’’Inps di Napoli Roberto Bafundi, Enza Amato, membro della Commissione regionale Beni confiscati, il Vicepresidente dell’assemblea regionale Tommaso Casillo.

Il titolo del libro è fuorviante, perché in se racchiude un doppio significato e dalle parole di Maresca e Catello si è capito, loro che dei camorristi hanno raccontato storie o li hanno spediti nelle patrie galere. Ai presenti, tanti e autorevoli, Maresca a un certo punto ha chiesto “ma la camorra ad Afragola esiste?” Le facce interdette non hanno dato risposte dirette ma compreso il significato di quella frase. Il magistrato “da quanto tempo non si uccide in città, da un anno, due?” Catello Maresca racconta la propria esperienza di magistrato insieme all’idea che “prima li devi mandare in galera, poi recuperarli e aiutarli a inserire di nuovo nella società, com’è accaduto a un ragazzo che oggi andrà a lavorare in una pizzeria assunto regolarmente in Calabria”. Lancia una provocazione simpatica quando dice “io sono un magistrato anomalo, ho fatto prima politica e poi le aule dei tribunali da magistrato”. Eletto in consiglio comunale all’età di vent’anni nella sua città San Giorgio a Cremano e rafforza questa breve esperienza con dire “la politica se fatta nel modo giusto è una cosa nobile, così dovrebbe essere senza pregiudizi, come avviene oggi che la polemica anticipi le decisioni”. Lo stesso Chiariello evidenzia l’incapacità della politica oggi di dare risposte in tal senso, al di là del colore politico solo una serie di polemiche che non fanno bene “dovrebbe essere un obbligo impegnarsi per i propri territori trattenendo le menti e non lasciandole andare via come avviene oggi. I nostri figli vivono qui il presente non il futuro quello lo vivranno altrove cercando di realizzare le loro attese, questo il fallimento maggiore, non aver investito nei nostri giovani”. Una frase forte come non dire che in questo è il vero fallimento della politica italiana e le nuove leggi non danno la misura di voler intervenire per cambiare le cose. Conosce benissimo la realtà afragolese Chiariello che ha impegnato, insieme a tutta l’area a nord di Napoli, i primi anni del suo lavoro giornalistico e anche lui è dovuto andare via, oggi con successo. Molte delle cose espresse dai due autori sono contenute all’interno del libro che presentano, ma sono così intelligenti da non appesantire i ragionamenti e di condirli di una sana ironia, continui punzecchiamenti su alcuni aspetti delle loro reciproche professioni e il racconto di esperienze personali legate alla loro gioventù, a Sant’Antimo Chiariello, a San Giorgio a Cremano Maresca. Enzo Concas nell’invitare il Direttore metropolitano dell’’Inps di Napoli Roberto Bafundi ricorda ai convenuti la perdita da parte di Afragola della sede Inps che sarà trasferita a Frattamaggiore perché troppo onerosa. L’amministrazione frattese ha messo a disposizione dell’Inps una sede gratuita per offrire i servizi ai cittadini, questo comunque ha pesato molto ha detto il direttore dell’Inps Bafundi, sedi anche in possesso dei clan mafiosi in tutta Italia saranno chiuse.

Chiariello propone una battuta tagliente contro il nord per i post contro Napoli da parte di alcuni cittadini di Pordenone “da quando abbiamo scritto questo libro, i casi della presenza mafiosa al nord ha superato quella del sud”, lasciando intendere, come spesso gli addetti ai lavori sottolineano, che la mafia è presente laddove ci sono soldi e ricchezza. In sala ci sono anche studenti, docenti e dirigente scolastico del Liceo Brunelleschi di Afragola e due di loro rivolgono alcune domande a Chiariello e Maresca. Uno studente chiede ai due fa delle domande ai due autori, alla fine alla domanda di Maresca “che cosa vuoi fare da grande?”, il ragazzo risponde “mi piacerebbe impegnarmi in politica”, “bravo, ma impara anche un mestiere”, risponde ancora il magistrato antimafia, che non manca di condire di sana ironia i suoi interventi. Il giornalista Franco Buononato con un breve e intenso intervento racconta la sua esperienza giornalistica elogiando il lavoro dei due autori. Enza Amato, membro della Commissione regionale Beni confiscati alla camorra parla della sua esperienza nel Comune di Afragola. Prendendo spunto dall’Amato, Tommaso Casillo, vicepresidente dell’Assemblea consiliare della Regione Campania, parla dell’Eco distretto che il Comune di Napoli intende realizzare a San Pietro “Un centro per la raccolta di carta, di per se leggero sotto l’aspetto dell’impatto ambientale, da realizzare alla periferia di Napoli, senza immaginare che quel confine coincide con il centro di Casoria e una delle arterie cittadine principali, Via Pio XII”. La costruzione dei quartieri periferici, da Scampia a Parco Verde, dalle Salicelle ad altre realtà periferiche, sono state una scelta sbagliata da parte dei governi del passato, perché proprio lì i disagi si sono sovrapposti creando sacche di delinquenza organizzata che oggi, creano non poche difficoltà all’intera comunità, alimentando la delinquenza e la microcriminalità. Certo se non fossero state costruite, probabilmente non avremmo oggi la fiction Gomorra che a mio giudizio è un messaggio negativo per le nuove generazioni”, continua Casillo. Termina la presentazione e il magistrato Catello Maresca, giusto il tempo di concludere perché sarà impegnato in una trasmissione su una rete televisiva alle 21,30.

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Afragola

AFRAGOLA. Raccolta Rifiuti come a Giugliano? Parenti e amici di politici assunti dalle vecchie ditte del servizio igiene urbana

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AFRAGOLA – Da poco più di un mese nel comune normanno si è insediata la nuova ditta del servizio di igiene urbana, affidataria di un appalto di svariati decamilioni per la durata di nove anni. Un appalto mostruoso mai visto prima in tutto l’hinterland napoletano. A vincerlo è stata una ditta che ha sede legale a Imperia ma il cui Amministratore è di origini afragolesi.

Premesso che per una querela sporta ai danni dell’ex Senatore Vincenzo Nespoli in merito proprio alle modalità che lo stesso voleva imporre alla funzionaria denunciante su come istruire l’indizione di gara sulla raccolta rifiuti, oggi è in corso un processo che vede coinvolti il dominus afragolese e l’attuale dirigente alle Finanze Marco Chiauzzi, oggi la nostra attenzione si focalizza su altre anomalie che riguardano lo stesso settore.

Prima che le chiavi del cantiere passassero nelle mani della Ecology srl il servizio era affidato alla Buttol mediante una gara indetta nell’ottobre del 2020 ma affidata nel dicembre 2021, quattordici mesi dopo e nel frattempo era sempre la Buttol ad espletare tale servizio, come? Non si sa. Ma andiamo oltre. La gara prevedeva l’affidamento per la durata di mesi 6+2 per un importo complessivo pari a € 4.009.967,62 iva esclusa di cui € 41.102,72 per oneri di sicurezza non soggetti a ribasso.

L’anomalia della nostra cronistoria sta nel fatto che la ditta Buttol, dopo la scadenza di 8 mesi previsti da questo affidamento abbia goduto di altre proroghe per altri 30 mesi per un valore pari a cinque volte a quello dell’affidamento previsto dal bando di gara.

Insomma. Per un appalto di circa 4 milioni di euro si è arrivati a far incassare alla ditta Buttol srl prima e Velia Ambiente srl poi una somma di 20 milioni di euro.

Ma le stranezze e le anomalie non finiscono qui. Fin dall’affidamento della prima gara ad oggi per quanto riguarda i 38 mesi presi in esame dal nostro articolo, non è stato mai firmato alcun contratto che potesse far valere un accordo tra le parti né dalla ditta Buttol srl e ne dalla ditta Velia Ambiente srl subentrata alla prima nello stesso appalto. Quindi le anomalie aumentano se si considera la possibilità di poter far subentrare una ditta in un appalto mai sottoscritto tra le parti.

Sarebbe tutto quasi normale se ci fermassimo qui. Invece no. L’Amministrazione Pannone su quest’affidamento si è superata. Oltre alle proroghe, sicuramente illegittime, che superano di gran lunga il valore dell’appalto iniziale e la mancanza delle firme sui contratti, quindi l’assenza di una legittimità da parte dell’azienda ad espletare il servizio, c’è da aggiungere, inoltre, che a tali ditte, prive di ogni legittimità – è bene ricordarlo sempre – sono stati affidati anche una serie di servizi aggiuntivi per diverse centinaia di migliaia di euro e la totale assenza di penali e ricorsi. Come se queste due ditte avessero sempre esplicato in maniera eccellente il proprio servizio di raccolta rifiuti.

Ma l’Amministrazione Pannone non si accontenta di farci chiudere le riflessioni sul vecchio appalto dei rifiuti in questo modo. Abbiamo ancora dell’altro. Poi non venissero a lamentarsi i cittadini sui costi esorbitanti della TARI. Da una parte devono uscire tutti questi soldi che beneficiano chissà chi. Ma andiamo avanti.

Durante questi 38 mesi queste due ditte hanno anche assunto del personale e da indiscrezioni raccolte in esclusiva da Minformo, pare che le due ditte abbiano anche ricevuto alcune pressioni da addetti ai lavori per far assumere parenti e amici e da quello che trapela, sembrerebbe che dietro ai camion della raccolta rifiuti ci siano finiti parenti o affini di consiglieri e/o di candidati nelle liste del Sindaco Pannone. Il dubbio che ci sovviene ora è: In che modo sono state assunte queste persone, tempo determinato o indeterminato? Hanno anche diritto al passaggio di cantiere e quindi sono finiti per essere dipendenti della nuova ditta? Lo scopriremo in questi giorni e vi daremo aggiornamenti.

Praticamente la vicenda somiglia tanto a quella di Giugliano che ha visto indagati il Sindaco Nicola Pirozzi e il vicesindaco Antonio Poziello. Solo che qui ad Afragola non si hanno traccia di mazzette e orologi di lusso e si spera tanto per l’Amministrazione ma soprattutto per il Sindaco Pannone, persona onesta, perbene e ottimo professionista, che il disegno portato avanti dai settori non sia lo stesso.

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AFRAOGLA. Processo SEAN. I PM della Corte di Appello chiedono la conferma della pena di primo grado. 8 anni di reclusione per Nespoli

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AFRAGOLA – In queste ore si è conclusa l’udienza di Appello al Processo “SEAN” che vede coinvolti l’ex Senatore Vincenzo Nespoli e il commercialista Maurizio Matacena accusati in relazione alla vicenda della bancarotta fraudolenta e riciclaggio. In riferimento al complesso residenziale in Afragola al rione San Marco.

I PM hanno chiesto la conferma delle condanne di primo grado, che per Nespoli prevedevano una pena di otto anni di reclusione e l’interdizione perpetua dai pubblici uffici, mentre per Maurizio Matacena la condanna ad anni quattro di reclusione e interdizione di 5 anni dai pubblici uffici.

Questa vicenda giudiziaria non è solo che la punta dell’iceberg che vede il vero dominus dell’Amministrazione afragolese coinvolto in altri procedimenti.

Infatti solo pochi mesi fa la stessa Corte di Appello conferma e condanna l’ex Senatore a 9 anni di reclusione in merito al processo “La Gazzella” accusato, anche in questo caso di bancarotta fraudolenta, riguardante il fallimento della società di vigilanza La Gazzella di Afragola, che presentava un passivo di 25 milioni di euro.

Per gli stessi fatti a Luglio scorso Nespoli è stato condannato dalla Corte di Appello di Napoli, quinta sezione civile, a risarcire il Curatore del fallimento de La Gazzella S.R.L. per i danni arrecati alla società e ai suoi creditori. La somma complessiva, aggiornata alla data della decisione, ammontava a € 16.231.428,71. Inoltre, Nespoli si dovette farsi carico anche delle spese legali dei due gradi di giudizio relative alla controversia, quantificate in € 127.729,00.

A dicembre è stata fissata la data per le arringhe difensive degli avvocati di Nespoli e Matacena. Una volta concluse le arringhe, si attende la sentenza entro la fine dell’anno o, al limite, nel primo bimestre del nuovo anno.

Tempi duri per il deus ex machina dell’Amministrazione afragolese. Per lui l’anno prossimo sarà un anno molto intenso che si spera, lo vedrà un po’ più occupato nelle sue faccende personali e un po’ più lontano dalla vita pubblica afragolese.

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Afragola

AFRAGOLA. Il Parco residenziale che doveva sostituire il Cinema Splendido non sarà più costruito. Annullato in autotutela il PDC.

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AFRAGOLA – Sono passati cinque mesi da quando l’Ufficio Tecnico del Comune di Afragola rilascia il Permesso di Costruire legato ad una Convenzione Urbanistica che vedeva la monetizzazione degli standard urbanistici nel lotto di terreno dove una volta sorgeva il Cinema Splendido.

Rilasciato il Permesso, iniziano i lavori di abbattimento di quello che fino a poco tempo fa rappresentava un luogo di aggregazione e di cultura. La ditta firmataria della Convenzione e richiedente del PDC nonché esecutrice dei lavori di abbattimento e ricostruzione è la Ditta Gralise Costruzioni srl di Afragola.

All’indomani di questo provvedimento amministrativo si è messa in moto una macchina investigativa che ha perfino interessato gli alti piani della Procura della Repubblica di Napoli, infatti tante sono state le visite delle Forze dell’Ordine delegate che in questi cinque mesi hanno raccolto documenti ed escusso quasi tutti i funzionari comunali coinvolti nell’iter burocratico inerente la Convenzione di cui sopra, fino ad arrivare alle ore 14:42 di oggi pomeriggio quando al protocollo compare la determinazione della sospensione dei lavori e di avvio del procedimento di annullamento in autotutela del Permesso di Costruire sopra citato.

Ma cosa è successo di così tanto grave al punto da scomodare la Procura della Repubblica? A un certo punto si è messa in moto una imponente azione info investigativa e in pochi giorni sono stati escussi dalla caserma dei carabinieri di Afragola funzionari e dirigenti comunali, l’ingegnere dell’urbanistica Valerio Esposito, Maria Pedalino e quattro responsabili dell’ufficio Gare e Appalti.

L’oggetto delle investigazioni era quello di verificare se prima del rilascio della Convenzione e della relativa produzione edilizia si è provveduto a fare le verifiche preliminari e quello che è emerso è che le verifiche preliminari sono state fatte in maniera tardiva e soprattutto sono state effettuate sulla base di autocertificazioni ma la cosa più eclatante emersa è che il richiedente del Permesso era detentore di un debito tributario di circa € 130mila nei confronti del Comune di Afragola e per i regolamenti dei tributi e regolamento di contabilità con tale difformità non avrebbe mai potuto firmare quella convenzione.

Allora le domande che ci poniamo sono: Se non si fosse mossa la Procura, per giunta una Sezione non di competenza territoriale dato che Afragola è sotto la giurisdizione di Napoli Nord, quindi non è escluso un interessamento diretto del Procuratore Capo di Napoli e della DDA, il Comune di Afragola nello specifico l’Amministrazione Pannone avrebbe mai sospeso questi lavori? Perchè i controlli non sono stati fatti prima di far firmare la Convenzione e prima dell’abbattimento del Cinema Splendido? Saremmo mai stati messi in grado di sapere tali difformità nell’iter burocratico al netto delle indagini?

A tal proposito, da indiscrezioni raccolte in esclusiva da Minformo, per le stranezze attuate dall’Ufficio Tecnico circa l’andamento burocratico di certi provvedimenti, anche la concessione edilizia di via Ciaramella sarà annullata in autotutela perché, allo stesso modo, dopo aver abbattuto l’immobile pre esistente, dagli uffici competenti si sono accorti che in quella porzione di area nel sottosuolo dovrà sorgere la stazione della Metropolitana. Insomma una sprovvedutezza tale da mettere l’Ufficio Tecnico ancor di più sotto la lente di ingrandimento.

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