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Napoli

NAPOLI – Miracolo in metrò

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Napoli è la città da sempre dei paradossi, delle esagerazioni spesso utilizzate in maniera anche strumentale ma, davvero quello che capita qui, difficilmente capita altrove, facciamocene una ragione. Allora, Nino Simeone, consigliere comunale di Napoli e Presidente della Commissione mobilità, posta una notizia che ha davvero dell’incredibile e si vede dalla foto. Articolo del Mattino di Napoli del 3 gennaio 2019 a firma di Luigi Roano, che spiega il fatto. Due ragazzi salgono alla stazione della Linea uno di Piscinola e con la massima disinvoltura caricano il loro bagaglio, due abeti.

Immaginiamo quello che hanno pensato gli altri passeggeri nel vedere un intero vagone occupato da due alberi. Eco allora che interviene Simeone per sollevare alcune osservazioni che saranno riportate al manager dell’Anm Nicola Pascale che, con Mario Calabrese, assessore ai trasporti, dovrà spiegare in Consiglio comunale e al Sindaco De Magistris come diavolo sia possibile che accadano di queste cose. “Può essere solo colpa degli scugnizzi che hanno caricato gli alberi?” Qualcuno deve rispondere a queste domande, il problema è che a una certa ora in metropolitana non c’è controllo, continua il Presidente della Commissione Mobilità Nino Simeone.  Lo so, c’è da giocarsi i numeri a lotto ma un fondo di verità nasconde il ragionamento dell’esponente politico napoletano e riguarda la libertà che in alcune stazioni di Napoli godono i rappresentanti dell’altra Napoli, quelli che credono di poter vivere in libertà, eludendo regole e leggi. Giusto anche l’appunto che riguarda in particolare il controllo dei passeggeri e delle loro merci. Seguiremo la faccenda, sperando che anche dai treni che dalle linee della città metropolitana di Circumvesuviana, Ferrovie dello Stato e Cumana scompaia questa cattiva abitudine di vedere interi vagoni invasi delle più disparate mercanzie che bloccano le vie di accesso ai corridoi se non i posti che gli utenti non possono utilizzare pur avendo un biglietto o un abbonamento.

Lo so, c’è da giocarsi i numeri a lotto e forse qualcuno lo farà ma di certo speriamo tutti noi che alcuni atteggiamenti di prepotenza siano condannati dalle istituzioni, come ha ben fatto Nino Simeone e non ci si limiti a evitare alcuni fastidiosi eccessi che agli occhi del mondo rappresentano poi quei luoghi comuni che infastidiscono prima i napoletani seri e onesti.

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Cronaca

Truffe ad anziani in tutto il Sud Italia, sgominata la centrale dei “finti carabinieri”

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Maxi operazione dei Carabinieri nel cuore di Napoli, dove i militari del Comando provinciale di Reggio Calabria, con il supporto dei colleghi partenopei, hanno sgominato una ‘centrale delle truffe’, con base operativa nei pressi di Porta San Gennaro, ma che operava in tutto il Sud Italia.

L’operazione è stata avviata dai Carabinieri di Reggio Calabria grazie a una segnalazione su una truffa avvenuta lo scorso maggio a San Giorgio Morgeto, piccolo centro della provincia di Reggio Calabria. Nei guai due pregiudicati che, utilizzando l’ormai consueto metodo del ‘falso carabiniere’, avevano raggirato un’anziana signora, invalida al 100%, convincendola a consegnare tutti i gioielli che custodiva in casa.

Per persuaderla, avevano inscenato un falso incidente stradale in cui sarebbe stato coinvolto il nipote, e avevano richiesto una finta cauzione per evitare l’arresto del giovane. Spaventata e preoccupata per il nipote, la donna ha ceduto i suoi preziosi, ricordi di una vita, per un valore stimato superiore ai 40mila euro.

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Cronaca

Droga e telefonini in carcere, beccati i corrieri

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Stamane è in corso un’operazione della Polizia a Napoli, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale partenopeo, su richiesta dalla Procura. Quindi sono 12 le persone ritenute, a vario titolo, gravemente indiziate dei reati associativi di traffico di droga e l’accesso indebito di cellulari per i detenuti. I reati scoperti sono aggravati dal metodo mafioso.

Lo scorso settembre il procuratore di Napoli, Nicola Gratteri, ha tenuto una conferenza stampa in seguito al blitz contro i clan casertani. “I detenuti continuano a comunicare dal carcere, a mandare video di feste e compleanni, riescono a comunicare tra di loro e quando ho proposto di comprare i jammer almeno nelle carceri di alta sicurezza, non sono stato ascoltato, mi hanno detto che fanno male alla salute“. Gli jammer sono inibitori di segnale che costano ognuno 60mila euro.

Mi è stato detto – ha aggiunto il magistrato calabrese – che la penitenziaria deve comunicare con il telefonino, mi risulta invece che c’è un telefono con il filo per chiamare i superiori e gli uffici. Non avendo preso provvedimento seri, per ora vengono usati in alcune carceri l’inibizione dei droni anche se poi nella realtà sono già stati usate anche delle contromisure per inibire gli inibitori di droni“.

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Cronaca

“Renà non mi lasciare”, le ultime parole di Arcangelo Correra

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Prima di perdere i sensi avrebbe detto “Renà non mi lasciare”, Arcangelo Correra, il 18enne morto sabato scorso in ospedale dopo essere stato ferito a morte alla testa da un colpo di pistola esploso dall’amico Renato Caiafa di 18 anni che, a suo dire, stava maneggiando una pistola trovata poco prima sulla ruota di una macchina parcheggiata.
Il giovane ha voluto riferire la circostanza stamattina nel corso dell’udienza di convalida del fermo emesso dalla Procura di Napoli (pm Capasso) e notificato dalla Polizia di Stato; fermo che poco fa il gip non ha convalidato disponendo comunque la detenzione in carcere per l’indagato.

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