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CASORIA – L’anno che verrà

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Dopo il bagno di folla in piscina per l’ex sindaco Pasquale Fuccio, scusate il gioco di parole, la politica a Casoria riprende il suo cammino. Giusto il tempo di stappare bottiglie, mangiare baccalà, capitone, struffoli e cassata, sparare qualche botto e si partirà. Vero è che il Natale casoriano si protrae fino al quindici di gennaio per la festa di San Mauro, che ci sarà l’insediamento del commissario prefettizio la settimana prossima, ma la politica è in movimento e naviga sott’acqua, ne abbiamo conferma dalla dipartita (politica) dell’ex sindaco. Sarebbe semplice oggi dire che la partita sarà tra centrosinistra, centrodestra e Movimento cinque stelle, ma così non sarà, almeno a guardare l’ultima tornata elettorale? Le elezioni amministrative del 2016 furono caratterizzate dalla disgregazione del centrodestra, diviso in quattro tronconi, due con candidati a sindaco, alti due alleati dei candidati del centrosinistra Giuseppe Santillo e Pasquale Fuccio, acqua passata. Luca Scancariello candidato a Sindaco con l’unica lista di Fratelli d’Italia non riuscì a raggiungere il quorum per ottenere la presenza in Consiglio comunale per una serie di sfortunati eventi. Il M5s, con una buona percentuale di voti portò la candidata sindaca Elena Vignati in Consiglio comunale. Addirittura Pasquale Pugliese al secondo turno aderì alla coalizione di Santillo ma inutilmente. Che cosa accadrà e chi sarà proposto o si proporrà per arrivare alla vittoria di maggio del 2019?

Abbiamo assistito domenica 30 dicembre all’auto candidatura di Pasquale Fuccio, stimolato dalla presenza dei cittadini a lui vicino e dei rappresentanti della stampa, forte anche e soprattutto dei vertici locali, regionali e nazionali del PD. Soprattutto per non deludere lo sconosciuto amico che gli ha chiesto di “non mollare”, e lui ritenta. Sarei davvero curioso di sapere chi è costui e cosa ha pensato veramente quando ha proposto quel coraggioso incoraggiamento e a cosa alludesse veramente. Ho ricevuto un messaggio da un caro amico, giovane ex consigliere comunale, Francesco Esposito. Ascoltandolo con attenzione il messaggio vocale di Francesco e mi ha colpito in un passaggio “è finita l’avventura Fuccio, la cosa che fa male e che in dieci anni nessuna amministrazione e durata, ogni due anni si va a votare e questa e anche incapacità gestionale perche e impossibile che non si riesca a portare avanti un’amministrazione”. Francesco è un ragazzo serio e intraprendente, che non si scoraggia e trova sempre il modo di alzare la testa, di mostrare dignità anche se e dura, lui continuerà a crederci e a lottare, a lui i migliori e più affettuosi auguri, per tutto, saggezza in primis. Allora veniamo ai protagonisti in campo oggi. Unico nome già sicuro l’ex sindaco ma sono certo che da destra a sinistra già si peparono a rinnovare il guardaroba in tanti; maggio e un mese ancora clemente per chi non abituato desidera indossare giacca e cravatta. Personalmente non oso immaginare chi si auto proponga, perché c’e anche questo in politica a Casoria, la richiesta di far ricadere sulla propria persona la scelta, un modo poco intelligente per essere cucinato sulla graticola, bruciato e destinata al dimenticatoio prima della settimana cruciale, l’ultima. Dico questo perché è buona norma a Casoria riempire le pagine dei giornali, locali e nazionali, le pizzerie, i ristoranti, le friggitorie, in attesa della scelta di chi saranno i candidati a sindaco di Casoria. Intanto si sfregano già le mani, gli addetti alla ristorazione in città “a tavola si ragiona meglio”. I più saggi aspettano il nemico sul fiume, spesso avendolo sostenuto prima. La nascita di un nuovo Machiavelli a Casoria garantirebbe a costui molta similitudine con il personaggio cui il grande saggista della scienza della politica dedica il suo “Il Principe”, parlo del Duca di Romagna Cesare Borgia. Veniamo ai nomi, vedremo se quello che dico sarà vero, cominciamo da destra. Pasquale Pugliese rimetterà in campo le sue ambizioni, forte del patrimonio del padre Antonio, lo stesso Luca Scancariello di Fratelli d’Italia potrebbe rimettersi in gioco cercando stavolta di mettere su la coalizione di centrodestra unita. La vera incognita sarà la Lega di Salvini che a oggi a Casoria è presente, ma ancora non in via ufficiale e comunque credo farà la sua parte, sull’indicazione a sindaco aspetteremo gli eventi per quanto riguarda il partito di Salvini in città. Elena Vignati credo non avrà difficoltà a essere ricandidata per il M5s che in città, non dimentichiamolo alle Elezioni politiche il partito di Grillo, ha raccolto tra camera e senato il 65% dei voti. Se riuscisse a convincerne almeno la metà, sarebbe davvero difficile per tutti confrontarsi elettoralmente con i Cinque stelle. Arriviamo al centrosinistra che in città governa da sempre a parte una breve parentesi con Stefano Ferrara.

Il PD ha rimesso in campo Pasquale Fuccio, lo dimostra il fatto che gli esponenti locali di Mario Casillo e Lello Topo erano tutti lì a sbellicarsi le mani per applaudire l’ex sindaco ai bordi della piscina del Polifunzionale o Pala Casoria di Via Michelangelo. L’altra parte del centrosinistra metterà in campo sicuramente esponenti di Campania Libera, spesso si è discusso su quale sarebbe stata la decisione elettorale del 3 luglio 2016 se a guidare la coalizione fosse stata Luisa Marro o Pasquale Tignola. Di nomi in giro per questa parte politica non ce ne sono a oggi ci vuole tempo, sicuramente entreranno in campo a sinistra altre entità politiche emerse negli ultimi due anni che vorranno dire la loro, vedremo. Tra i cinque firmatari che hanno mandato a casa il consiglio comunale, la giunta e il sindaco, non credo ci sia qualcuno che abbia l’ambizione di proporsi. Enzo Carfora già ha vestito la fascia di primo cittadino, Mauro Ferrara ha avuto il padre Sindaco e tra Giuseppe Barra, Angelo Russo e Francesco Russo credo sia impossibile immaginare l’ambizione di una loro candidatura a primo cittadino. La concomitanza con le Elezioni europee darà alle Elezioni comunali di Casoria uno spessore maggiore, di opinione e potrebbe di favorire in parte i partiti di opinione ma staremo a vedere. Intanto l’anno 2019 ha preso forma, dopo l’ultimo giorno di riposo si tornerà a lavoro e la politica più di tutto lo farà, credo ci vorranno anche gli straordinari stavolta. Speriamo solo non ci raccontino favole i protagonisti nel proporsi, che non sarà tre volte Natale e festa tutto il giorno. Di sicuro qualcuno ha tolto i sacchi di sabbia dalla finestra del Palazzo Comunale in Piazza Cirillo per metterci un cuscino e sognare. Come la chimica, la politica a Casoria si trasforma e chissà se non sia davvero la volta buona per la nostra città di trovare la strada giusta l’anno che verrà.

Gianni bianco

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Casoria, un topo nell’Istituto Comprensivo Moscati-Maglione

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“C’è un topo nella scuola”, è il messaggio che circola in queste ore nella chat whatsapp delle mamme dei bambini e delle bambine che frequentano l’Istituto Comprensivo 2, Moscati-Maglione, sito in via Martiri d’Otranto a Casoria (Na).

Foto e video sono eloquenti. Un roditore, di medie dimensioni, passeggia indisturbato tra le reti di ferro della finestra di una classe prospiciente il cortile dell’istituto scolastico casoriano. Poi, eccolo inerme – senza vita – riverso sul suolo a pancia in su.

Quel topo, passato a miglior vita, sta – a sua insaputa – gettando il panico tra i genitori che pensavano di mandare i propri figli in un posto “sicuro” lontano dai pericoli.
Il video e la foto sono di qualche giorno fa, in uno dei pomeriggi in cui i bimbi dell’infanzia sono in procinto di uscire dalle loro classi.

L’Asl Napoli 2 Nord ha in programma per il 24 dicembre, così come ha ufficialmente comunicato, la disinfestazione, disinfezione e la derattizzazione delle scuole pubbliche primarie e secondarie del comune di Casoria.
I genitori saranno disposti ad attendere?




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Santo ucciso, il 17enne confessa: “Mi hanno sporcato le scarpe di 500 euro, me la sono presa”

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Confermata la versione della scarpa sporcata: Luigi, il 17enne di Barra accusato dell’omicidio di Santo Romano, ucciso a San Sebastiano al Vesuvio nella notte tra venerdì e sabato.

Avevo le scarpe griffate Versace, le ho pagate 500 euro, me le hanno sporcate e me la sono presa” – queste le parole del minore reo confesso dell’omicidio, rese note da Il Mattino. Da un banale pestone, dunque, sarebbe scaturita la lite, degenerata nel sangue.

C’è un video agli atti dell’inchiesta che mostra gli ultimi istanti di vita di Santo: dopo la discussione il ragazzo si sarebbe allontanato dalla Smart con a bordo il 17enne poi pare tornare indietro, quasi come se cercasse ancora un chiarimento. Pochi metri e una torsione del corpo, come se stesse per lanciare un oggetto, sarebbero bastati per scatenare il panico: il giovane calciatore è stato freddato con un colpo di pistola al petto.

In queste ultime ore è, inoltre, emerso che Luigi poco prima avesse litigato con un altro coetaneo. C’è la testimonianza di un ragazzo che racconta di averlo visto puntare la pistola alla gola del rivale, posizionando l’arma sotto il mento.

“Sì ho litigato con un altro ragazzo prima di uccidere Santo Romano ma non ho mai estratto la pistola” – avrebbe dichiarato il 17enne, confermando la lite. Un tassello in più che sembra far presagire la chiara intenzione di trovare un pretesto per far esplodere la violenza, avvalorata già dal semplice fatto di uscire di casa con una pistola in tasca.

Poi l’ultima drammatica scena raccontata da un’altra testimone: “Ho visto Santo alzare la maglietta e mostrare il buco che aveva al petto”.

La fidanzata e gli amici, intanto, negano la versione fornita dal legale del 17enne: Santo è la vittima, non aveva aggredito nessuno, non ci sarebbe stato nessun pestaggio e nessuna spallata da parte sua. Avrebbe compiuto un gesto con la mano come per lanciare qualcosa (senza lanciare di fatto nulla). E in nessun caso il gesto folle di premere il grilletto di una pistola contro un ragazzo di 19 anni sarebbe giustificabile ed è assurdo che si faccia passare come una “reazione di difesa”.

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Casoria, finiscono a coltellate per le damigiane di vino: arrestate due persone

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Dalle parole ai fatti il passo è stato breve.

Al centro della contesa – iniziata a parole e poi finita a coltellate e a colpi di spranga – la proprietà di alcune damigiane di vino.

Due uomini, si tratta di due cognati, finscono in manette; altri due uomini (altri due cognati) e una donna, che è la sorella di due dei contendenti, finiscono in ospedale.
La vicenda è accaduta a Casoria, nel Napoletano.

I protagonisti, tutti incensurati, hanno rispettivamente 61, 66, 56 e 65 anni gli uomini, mentre la donna ha 58 anni. La controversia nasce poco prima di cena. Al centro della lite la proprietà di alcune damigiane di vino. Non si arriva a una soluzione sul problema fiaschi e la discussione sfocia nel sangue. Poco prima dell’arrivo dei carabinieri i quattro cognati se le danno di santa ragione e interviene anche la donna.
Il 61enne afferra un coltello e sferra due fendenti nel fianco del cognato 56enne. Il terzo cognato – il 66enne – impugna una spranga in ferro e colpisce alla testa il quarto parente, il 65enne.
Durante la lite viene ferita anche la donna, per lei un braccio fratturato.

I feriti ne avranno per 30 e 10 giorni. Le armi sono state sequestrate mentre i due assalitori sono stati arrestati. Gli indagati devono rispondere di tentato omicidio e sono stati trasferiti in carcere.

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