AFRAGOLA – Quello che si temeva e quello che si diceva in estate pare si stia verificando in questi giorni. Dopo le dichiarazioni del sindaco Grillo ascoltate ieri sera nella puntata di Report il programma di inchieste andato in onda su Rai3 dove affermava che Nespoli è stato partecipe e artefice della coalizione che l’ha visto vincitore, il primo cittadino dopo un’estenuante trattativa con consiglieri comunali dissidenti, ai limiti della minaccia di dimissioni – da indiscrezioni, pare che la lettera già fosse stata pronta per essere protocollata – per il bene della poltrona, gli stessi dissidenti hanno capitolato alla volontà del primo cittadino, ossia all’approvazione della delibera di giunta che consente lo scorrimento delle graduatorie uscite fuori dai concorsi di cinque e dieci anni fa per l’assunzione di nuovi agenti di Polizia Locale e funzionari amministrativi.
In parole povere, visto il numero di agenti sottostimato dato dal pensionamento di parecchi agenti e funzionari, al posto di indire un nuovo concorso, si è deciso, in fretta e furia, visto che le stesse graduatorie scadono il 31 Dicembre 2018, di approvare la delibera di giunta che consente lo scorrimento e portarla in Consiglio prima che finisca l’anno.
La decisione finale di tutto l’esecutivo, riunito poche ore fa, è stata quella di assumere quaranta elementi, praticamente tutta la lista, con contratti part-time. Una decisione che evidentemente ha messo d’accordo tutti, visto che così non si è lasciato nessuno a casa e chissà perché?
Considerato il fatto che i concorsi di cui sopra risalgono proprio a quando ad amministrare la città era proprio l’ex senatore Vincenzo Nespoli e ricordando cosa ha dichiarato il sindaco Grillo a Report e se mettiamo insieme il fatto che lo stesso ex senatore nell’ultimo periodo ha partecipato anche ad alcune riunioni di capigruppo, il tutto fa pensare che quest’amministrazione non è altro che la continuità dell’amministrazione Nespoli, con la sola differenza, che oggi, non si sa il perché, non si sente neanche più il bisogno di nasconderlo più di tanto, così come fatto in campagna elettorale.
La figura dell’ex senatore Nespoli è stata sdoganata, egli è tornato agli albori della cronaca, siede al tavolo di riunioni, risolve casi spinosi di quest’amministrazione e forse porta anche a conclusione ciò che aveva promesso anni addietro. Poi, se consideriamo il fatto che lo stesso nipote Camillo Giacco, sempre ai microfoni di Report, così come ha fatto il sindaco, ammette che lo zio ha aiutato a formare le liste che hanno visto Claudio Grillo vincitore, si può anche pensare che forse a votare l’imprenditore afragolese siano stati coloro che aspettavano che il sogno di una vita si avverasse.
Una cosa è certa, visti anche i trascorsi dell’ex senatore, la strada dove si è incamminato l’attuale sindaco di Afragola comincia a diventare impervia e piena di pericoli, alla stregua di un campo minato. Si spera solo per il sindaco Grillo, che di politica non mastica abbastanza e per gli afragolesi, che tutto questo non faccia parte di un piano ben premeditato e che alla base non ci siano sempre e solo gli stessi poteri e interessi a governare la città.