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NAPOLI. Al Museo e Real Bosco di Capodimonte mercoledì 5 dicembre, ore 12.00, inaugurazione della panchina rossa, simbolo contro la violenza sulle donne

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Mercoledì 5 dicembre, ore 12.00
Inaugurazione della panchina rossa, simbolo contro la violenza sulle donne
Museo e Real Bosco di Capodimonte
via Miano 2 – Napoli

Senza donne non c’è rivoluzione”: recità così la targa sulla panchina rossa, simbolo contro la violenza sulle donne che sarà inaugurata mercoledì 5 dicembre, alle ore 12.00 dal direttore del Museo e Real Bosco di Capodimonte Sylvain Bellenger, dal presidente della Terza municipalità di
Napoli Stella-San Carlo all’Arena Ivo Poggiani, dalla delegata alle Pari Opportunità del Comune di Napoli Simona Marino e dal presidente dell’associazione Amici di Capodimonte onlus, Errico di Lorenzo nell’ambito dell’iniziativa “Adotta una panchina”, portata avanti proprio dall’associazione Amici di Capodimonte onlus.

La panchina rossa è da anni, ormai, il simbolo del “posto occupato”, il posto occupato da una donna uccisa che lascia un vuoto che non può essere dimenticato; un posto occupato dove si sono sedute tante volte l’amica, la mamma, la moglie portate via dalla violenza” afferma Poggiani “Per questo motivo la Municipalità 3 ha deciso di donare una panchina rossa al Bosco di Capodimonte, perché anche un luogo dove venire a rilassarsi possa avere un simbolo di lotta alla violenza; perché chiunque si sieda su questa panchina possa ricordare, e combattere e unirsi a chi ogni giorno combatte la violenza sulle donne”.

L’inaugurazione della panchina sarà preceduta da una danza tradizionale palestinese, la dabka, eseguita dalla classe 3B dell’IC Novaro-Cavour e da un breve testo da un’alunna. La piccola performance sarà eseguita con abbigliamento a tema (indosseranno una maglietta rossa) con decorazione coreografica di palloncini rossi.

Ufficio stampa Museo e Real Bosco di Capodimonte

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A Napoli la celebrazione in memoria dei caduti di tutte le guerre

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Nella solennità di San Francesco di Paola, patrono della “Gente di Mare”, nella omonima Basilica Pontificia di Napoli, in piazza del Plebiscito, a Napoli, si è tenuta la celebrazione in memoria dei caduti di tutte le guerre, di terra, di cielo e del mare.

Numerosa la partecipazione di autorità civili e militari, tra cui il Viceprefetto di Napoli, Dario Annunziata, dell’Ammiraglio Ispettore della Marina Militare Pierpaolo Budri, del presidente dell’Associazione Nazionale Marinai d’Italia di Napoli Antonio Varriale.

È stata deposta una corona in memoria dei caduti a cura dell’Anmi, mentre il Presidente della Delegazione Provinciale dell’Oncsc Alfredo Migliaccio ha ribadito lo spirito di cooperazione tra le componenti associative d’arma, che rendono viva la memoria di chi ha combattuto per garantire la nostra stessa esistenza.

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Effetto dazi sulle Borse mondiali: “rischio di recessione per l’economia mondiale”

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I dazi di Trump “liberano l’America” ma fanno crollare i mercati, da Parigi (-3%) a Wall Street (-2,76%), con il Nasdaq in calo di oltre il 4%.

Milano lascia sul campo il 2,8%. Francoforte il 2%, Londra l’1,43%, favorita da tariffe più leggere rispetto agli altri Paesi, e Madrid l’1,23%. Il crollo del greggio (Wti -7% a 66,67 dollari al barile) e le tariffe commerciali sull’acciaio frenano Tenaris (-8,22%), Saipem (-6,86%), Prysmian (-5,08%), Antofagasta (-7,25%) e Anglo American (-6,44%).

“Le prospettive per l’export e l’impatto diretto e indiretto dei dazi sono un grosso motivo di preoccupazione“. Lo si legge nel resoconto (minute) della riunione della Bce del 5 e 6 marzo, che dà conto anche dei dubbi dei Governatori sul segnale da dare sui tassi d’interesse: i membri del Consiglio direttivo giudicavano “importante” che la comunicazione non dia un segnale in alcuna direzione in vista del meeting di aprile, “tenendo sul tavolo sia un taglio dei tassi che una pausa, in funzione dei dati in arrivo”.


(fonte: Ansa)

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Commercio, sempre più negozi cittadini e centri commericali chiudono con ricadute sull’occupazione

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Sempre più negozi cittadini chiudono con ricadute sull’occupazione.
Se ne apre uno, abbassano la serranda tre, secondo un noto sindacale nazionale di settore.
La crisi è stata acuita ultimamente dalle vendite on-line con consegna a domicilio, di questo passo si rischia che i centri urbani, senza più esercenti, diventino città-dormitori, più brutte, deserte e anche più pericolose.

“Assolutamente sì, è indispensabile un intervento dall’alto per fermare questa deriva che sta arricchendo sempre gli stessi colossi globali e impoverendo le economie locali. In Italia, il commercio fisico è stato lasciato senza strumenti per competere – dice Gaetano Graziano, Vicepresidente dell’associazione dei direttori dei centri commercialiAltri Paesi – continua – hanno capito il rischio e hanno agito: la Francia ha imposto una tassazione sui giganti del web per riequilibrare la concorrenza, la Germania ha investito nel supporto tecnologico ai negozi e il Regno Unito ha ridotto le imposte sugli esercizi commerciali per abbattere i costi di gestione. Nel nostro Paese, invece, non si è fatto nulla di tutto questo, con il risultato che le chiusure aumentano e i centri urbani si svuotano. Senza una strategia nazionale che includa sgravi fiscali, incentivi per la digitalizzazione e una regolamentazione più equa per l’e-commerce, il commercio locale sarà destinato a scomparire, con conseguenze gravissime sul PIL, sull’occupazione e sulla qualità della vita nelle nostre città.”

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