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NAPOLI. Napoli, case abusive. Andrea Caso della Commissione Antimafia: “Ottimo lavoro dalla procura, finalmente i nomi!”

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Napoli, case abusive. Andrea Caso della Commissione Antimafia: “Ottimo lavoro dalla procura, finalmente i nomi!”

Napoli. 26 novembre 2018 – Apprendo che è pronta una lista con i primi 100 nomi di coloro che occupano abusivamente un appartamento in alcuni quartieri partenopei, si tratterebbe di persone perlopiù appartenenti a clan e con una divisione, a quanto si legge, che manterrebbe pure gli equilibri interni alle formazioni criminali. Rivolgo un plauso speciale alla magistratura, in particolare agli uomini del pool reati contro la pubblica amministrazione, coordinato dal procuratore Giovanni Melillo, che ha lavorato – leggo – su informazioni provenienti dalla Dda. Un grazie per il lavoro meticoloso di ricerca che è stato svolto in questi mesi, con l’ausilio prezioso della Polizia locale, per ricostruire la lista dei nomi, individuare case ed occupanti. Procura e caschi bianchi insieme hanno promosso un’azione senza precedenti, a cui va la nostra riconoscenza come Stato” è il commento del Portavoce alla Camera per il M5S Andrea Caso, componente della Commissione d’inchiesta Antimafia.

Poi aggiunge: “La legalità non è un’opinione, ma un dato di fatto, che va garantita ad ogni livello, ricordiamoci che si tratta di abitazioni sottratte dalla camorra a chi ne aveva bisogno perché la camorra è questo: togliere ai poveri. Procura e polizia municipale hanno lavorato in sinergia per ripristinare questo spaccato vergognoso di illegalità; case, sembra, costruite, tra l’altro, con i fondi del post terremoto ed occupate abusivamente da persone, che non avevano alcun titolo per farlo, mentre i legittimi proprietari, per tutto questo tempo, saranno stati pure in affitto. Lo Stato oggi fa sentire la propria voce, mettendo nero su bianco i nomi, dopo avere compiuto i dovuti accertamenti, il passo successivo sarà ora di sgomberare queste case e ridarle a chi ne è il legittimo assegnatario. Da Roma a Napoli anche qui si deve respirare il cambiamento, l’aria è cambiata per tutti, lo Stato c’è e si fa sentire!

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A Napoli la celebrazione in memoria dei caduti di tutte le guerre

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Nella solennità di San Francesco di Paola, patrono della “Gente di Mare”, nella omonima Basilica Pontificia di Napoli, in piazza del Plebiscito, a Napoli, si è tenuta la celebrazione in memoria dei caduti di tutte le guerre, di terra, di cielo e del mare.

Numerosa la partecipazione di autorità civili e militari, tra cui il Viceprefetto di Napoli, Dario Annunziata, dell’Ammiraglio Ispettore della Marina Militare Pierpaolo Budri, del presidente dell’Associazione Nazionale Marinai d’Italia di Napoli Antonio Varriale.

È stata deposta una corona in memoria dei caduti a cura dell’Anmi, mentre il Presidente della Delegazione Provinciale dell’Oncsc Alfredo Migliaccio ha ribadito lo spirito di cooperazione tra le componenti associative d’arma, che rendono viva la memoria di chi ha combattuto per garantire la nostra stessa esistenza.

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Effetto dazi sulle Borse mondiali: “rischio di recessione per l’economia mondiale”

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I dazi di Trump “liberano l’America” ma fanno crollare i mercati, da Parigi (-3%) a Wall Street (-2,76%), con il Nasdaq in calo di oltre il 4%.

Milano lascia sul campo il 2,8%. Francoforte il 2%, Londra l’1,43%, favorita da tariffe più leggere rispetto agli altri Paesi, e Madrid l’1,23%. Il crollo del greggio (Wti -7% a 66,67 dollari al barile) e le tariffe commerciali sull’acciaio frenano Tenaris (-8,22%), Saipem (-6,86%), Prysmian (-5,08%), Antofagasta (-7,25%) e Anglo American (-6,44%).

“Le prospettive per l’export e l’impatto diretto e indiretto dei dazi sono un grosso motivo di preoccupazione“. Lo si legge nel resoconto (minute) della riunione della Bce del 5 e 6 marzo, che dà conto anche dei dubbi dei Governatori sul segnale da dare sui tassi d’interesse: i membri del Consiglio direttivo giudicavano “importante” che la comunicazione non dia un segnale in alcuna direzione in vista del meeting di aprile, “tenendo sul tavolo sia un taglio dei tassi che una pausa, in funzione dei dati in arrivo”.


(fonte: Ansa)

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Commercio, sempre più negozi cittadini e centri commericali chiudono con ricadute sull’occupazione

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Sempre più negozi cittadini chiudono con ricadute sull’occupazione.
Se ne apre uno, abbassano la serranda tre, secondo un noto sindacale nazionale di settore.
La crisi è stata acuita ultimamente dalle vendite on-line con consegna a domicilio, di questo passo si rischia che i centri urbani, senza più esercenti, diventino città-dormitori, più brutte, deserte e anche più pericolose.

“Assolutamente sì, è indispensabile un intervento dall’alto per fermare questa deriva che sta arricchendo sempre gli stessi colossi globali e impoverendo le economie locali. In Italia, il commercio fisico è stato lasciato senza strumenti per competere – dice Gaetano Graziano, Vicepresidente dell’associazione dei direttori dei centri commercialiAltri Paesi – continua – hanno capito il rischio e hanno agito: la Francia ha imposto una tassazione sui giganti del web per riequilibrare la concorrenza, la Germania ha investito nel supporto tecnologico ai negozi e il Regno Unito ha ridotto le imposte sugli esercizi commerciali per abbattere i costi di gestione. Nel nostro Paese, invece, non si è fatto nulla di tutto questo, con il risultato che le chiusure aumentano e i centri urbani si svuotano. Senza una strategia nazionale che includa sgravi fiscali, incentivi per la digitalizzazione e una regolamentazione più equa per l’e-commerce, il commercio locale sarà destinato a scomparire, con conseguenze gravissime sul PIL, sull’occupazione e sulla qualità della vita nelle nostre città.”

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