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Campania, De Luca “Ho firmato solo una parte del protocollo”

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A poche decine di metri dalla Prefettura di Caserta, il Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca ha voluto ancora una volta esprimere il proprio pensiero sulla questione rifiuti, dopo la presentazione, da parte dei Ministri, del piano di azione contro l’emergenza dei roghi tossici: “La Regione Campania avrebbe dovuto querelare per danno di immagine il Governo e i protagonisti di questo pollaio, al quale abbiamo dovuto assistere per una settimana. Ci hanno proposto di firmare due protocolli: quello nel quale sono chiarite le responsabilità di ogni singola istituzione lo abbiamo sottoscritto; ma un altro, dove si contemplava il coinvolgimento nel monitoraggio oncologico di una sconosciuta associazione, lo abbiamo respinto. I ministri, insomma, si sono protocollati da soli. Un protocollo interministeriale sottoscritto da una associazione temporanea di ministri“.

La Terra dei Fuochi – ha continuato De Luca – non è più in Campania, ma a Quarto Oggiaro, in provincia di Novara, a Brescia. Noi qui siamo a meno 435 roghi rispetto all’anno scorso“.

Oggi – precisa il Presidente della Regione – siamo stati invitati ad una iniziativa propagandistica e pre-elettorale. Per quanto ci riguarda, conveniamo sulla necessità di rinvigorire l’azione di contrasto agli incendi tossici, abbiamo fornito una parte di droni ai carabinieri e nei prossimi giorni saranno espletate le altre gare per il controllo dei roghi. La Regione si fa carico di interventi che toccano allo Stato. Ci siamo rifiutati, invece di sottoscrivere una intesa nella quale si accennava a soggetti privati in relazione al controllo dei dati oncologici. Qui c’è solo un ente deputato a raccogliere i dati ed è il registro tumori. Il resto sono iniziative pre-elettorali. Non interloquiamo con nessun ciarlatano nelle piazze della Campania“.

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A Napoli la celebrazione in memoria dei caduti di tutte le guerre

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Nella solennità di San Francesco di Paola, patrono della “Gente di Mare”, nella omonima Basilica Pontificia di Napoli, in piazza del Plebiscito, a Napoli, si è tenuta la celebrazione in memoria dei caduti di tutte le guerre, di terra, di cielo e del mare.

Numerosa la partecipazione di autorità civili e militari, tra cui il Viceprefetto di Napoli, Dario Annunziata, dell’Ammiraglio Ispettore della Marina Militare Pierpaolo Budri, del presidente dell’Associazione Nazionale Marinai d’Italia di Napoli Antonio Varriale.

È stata deposta una corona in memoria dei caduti a cura dell’Anmi, mentre il Presidente della Delegazione Provinciale dell’Oncsc Alfredo Migliaccio ha ribadito lo spirito di cooperazione tra le componenti associative d’arma, che rendono viva la memoria di chi ha combattuto per garantire la nostra stessa esistenza.

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Effetto dazi sulle Borse mondiali: “rischio di recessione per l’economia mondiale”

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I dazi di Trump “liberano l’America” ma fanno crollare i mercati, da Parigi (-3%) a Wall Street (-2,76%), con il Nasdaq in calo di oltre il 4%.

Milano lascia sul campo il 2,8%. Francoforte il 2%, Londra l’1,43%, favorita da tariffe più leggere rispetto agli altri Paesi, e Madrid l’1,23%. Il crollo del greggio (Wti -7% a 66,67 dollari al barile) e le tariffe commerciali sull’acciaio frenano Tenaris (-8,22%), Saipem (-6,86%), Prysmian (-5,08%), Antofagasta (-7,25%) e Anglo American (-6,44%).

“Le prospettive per l’export e l’impatto diretto e indiretto dei dazi sono un grosso motivo di preoccupazione“. Lo si legge nel resoconto (minute) della riunione della Bce del 5 e 6 marzo, che dà conto anche dei dubbi dei Governatori sul segnale da dare sui tassi d’interesse: i membri del Consiglio direttivo giudicavano “importante” che la comunicazione non dia un segnale in alcuna direzione in vista del meeting di aprile, “tenendo sul tavolo sia un taglio dei tassi che una pausa, in funzione dei dati in arrivo”.


(fonte: Ansa)

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Commercio, sempre più negozi cittadini e centri commericali chiudono con ricadute sull’occupazione

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Sempre più negozi cittadini chiudono con ricadute sull’occupazione.
Se ne apre uno, abbassano la serranda tre, secondo un noto sindacale nazionale di settore.
La crisi è stata acuita ultimamente dalle vendite on-line con consegna a domicilio, di questo passo si rischia che i centri urbani, senza più esercenti, diventino città-dormitori, più brutte, deserte e anche più pericolose.

“Assolutamente sì, è indispensabile un intervento dall’alto per fermare questa deriva che sta arricchendo sempre gli stessi colossi globali e impoverendo le economie locali. In Italia, il commercio fisico è stato lasciato senza strumenti per competere – dice Gaetano Graziano, Vicepresidente dell’associazione dei direttori dei centri commercialiAltri Paesi – continua – hanno capito il rischio e hanno agito: la Francia ha imposto una tassazione sui giganti del web per riequilibrare la concorrenza, la Germania ha investito nel supporto tecnologico ai negozi e il Regno Unito ha ridotto le imposte sugli esercizi commerciali per abbattere i costi di gestione. Nel nostro Paese, invece, non si è fatto nulla di tutto questo, con il risultato che le chiusure aumentano e i centri urbani si svuotano. Senza una strategia nazionale che includa sgravi fiscali, incentivi per la digitalizzazione e una regolamentazione più equa per l’e-commerce, il commercio locale sarà destinato a scomparire, con conseguenze gravissime sul PIL, sull’occupazione e sulla qualità della vita nelle nostre città.”

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