Nei giorni scorsi abbiamo assistito alle accuse e agli insulti, che hanno fatto seguito alla sentenza Raggi, di alcuni componenti del Movimento 5 Stelle, tra cui Alessandro Di Battista e soprattutto il Ministro dello Sviluppo Economico e del Lavoro, Luigi Di Maio. Inoltre il Ministro Di Maio ha minacciato di fare una legge che vieti agli editori di svolgere altre attività imprenditoriali. Causa dell’accanimento dei giornalisti, secondo Di Maio, sarebbe il tentativo di esaltare la Lega e far cadere il Governo.
Sulla questione è intervenuto il Presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella, che, in quanto difensore della Costituzione, lancia un monito contro le aggressioni del M5S all’articolo 21. Il Capo dello Stato ieri ricevendo un gruppo di studenti ha spiegato: “Al mattino come prima cosa leggo i giornali: le notizie e i commenti, quelli che condivido e quelli che non condivido. E forse i secondi per me sono ancora più importanti perché, anche se si ritengono sbagliati, sono uno strumento su cui riflettere“.
Intanto stamattina i giornalisti faranno un flashmob a Roma e a Milano “per contrastare – come spiega la FNSI – gli insulti e le minacce a chi ogni giorno svolge il proprio dovere di informare“.