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AFRAGOLA. Cordialità apparente e vecchie credenze in mostra. Si covano serpi in seno

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AFRAGOLA – Stamattina nell’aula consiliare del Palazzo Moriani si è tenuto il secondo Consiglio Comunale dell’era Grillo, dove si sono ratificati i verbali della scorsa Assise pubblica e lette le linee programmatiche di questa nuova amministrazione.

Ovviamente, dopo la lettura della relazione di inizio mandato, non potevano mancare accese critiche del consigliere Tuccillo prima e di Gennaro Giustino poi, su quella che era la mente che ha partorito quanto scritto sul documento letto in aula dal sindaco Grillo.

Che la campagna elettorale non sia ancora finita lo si è potuto verificare tutt’oggi in aula. Purtroppo per gli afragolesi, a quanto pare la posta in palio è alta per farsi scivolare addosso l’amara sconfitta delle urne. E così l’ex sindaco Tuccillo ha avuto, perfino, l’ardire di menzionare la decimazione del settore Ambiente. Quel settore che solo nominandolo lo dovrebbe far impallidire, visto che se proprio volessimo parlare di Ambiente dovremmo cominciare a parlare del non rinnovo della delega a Salvatore Iavarone per aver denunciato un conflitto di interessi grande come una casa all’interno della ditta vincitrice della gara d’appalto. Ditta che poi si è rilevata essere in odore di camorra. Così in fretta e in furia si è deciso di non aspettare il commissariamento della stessa ma di affidare il servizio alla Buttol srl, l’attuale ditta che sta creando non pochi disagi sul territorio e che tutt’ora non gode ancora dell’iscrizione nella white list della Prefettura di Napoli.

Così come si è voluto appigliare al fatto, facendo da eco all’intervento fatto nello scorso Consiglio dallo stesso Giustino, che le deleghe sono state spacchettate in maniera tale da creare ingorghi burocratici a discapito della fluidità delle decisioni. Ebbene forse non sa l’ex sindaco che quando il potere è delegato in mano a più persone è più difficile creare clientele come magari possono essere quelle a cui sono molto sensibili le Politiche Sociali o i Lavori Pubblici. E proprio questi ultimi hanno attirato fortemente l’attenzione sia dell’ex sindaco che del consigliere Giustino, chissà poi perché.

Infatti nel suo intervento, il consigliere Giustino, ha tenuto a precisare, oltre al fatto che in quattro mesi di consiliatura sono state concesse solo due licenze edilizie, anche il fatto che nella relazione presentata dal primo cittadino non fosse menzionato minimamente lo scorrimento di graduatoria del concorso della Polizia Locale e che a suo avviso e ammonendo, quest’amministrazione propendesse per nuovi concorsi. E fin qui nulla quaestio. Ma se di trasparenza bisogna parlare allora parliamone. Perché sarebbe un atto non trasparente applicare nuovi concorsi e non far scorrere la graduatoria? È logico che se si deve pensare a male, ognuno lo può fare a discapito dell’altro e quindi se è lecito pensare che dietro nuovi concorsi ci siano degli aspetti clientelari, è lecito anche pensare il contrario che dietro vecchi concorsi ci siano stati vecchi accordi, con una sola differenza che oggi a governare c’è l’amministrazione Grillo. E l’intervento del capogruppo di “A viso Aperto” potrebbe passare per un pretesto. Ma passiamo avanti.

L’ossessione di Giustino si chiama Nespoli e anche se non lo nomina in aula, il riferimento è oggettivo e lampante. Giustino parla in aula, si rivolge al sindaco ma vorrebbe che ad ascoltarlo ci fosse l’ex senatore. Ma non si comprende però il fervore che lo assale, perché se fosse così, che dietro Grillo ci sarebbe l’ombra di Nespoli, i fatti prima o poi darebbero ragione al capogruppo di “A viso Aperto” e se davvero si lotta per il bene pubblico di cosa ci si preoccupa? O ci sono altri interessi in ballo?

Da quello che trapela tra le mura di Palazzo Moriani, pare che in realtà Gennaro Giustino abbia già raggiunto un accordo di massima con alcuni consiglieri di maggioranza laddove si prendessero distanze dalla Lega e da Cristina Acri. Infatti, in quel caso il gruppo “A viso Aperto” non esiterebbe un secondo ad entrare in maggioranza e fungere da stampella all’amministrazione Grillo. Sentore questo che già pare sia arrivato al naso di Tuccillo che oggi in aula ha letteralmente preso le distanze dal modo di fare di Gennaro Giustino asserendo che lui farà opposizione valutando gli atti e non con la mania di mandare il primo cittadino a casa.

Dal canto suo chi sarebbe disposto a reggere il gioco futuro a Gennaro Giustino è Forza Italia che al suo interno annovera uno sponsor indiscusso del consigliere moderato e cioè Antonio Caiazzo. Se poi mettiamo che le deleghe alle Politiche sociali, tanto care al gruppo di Giustino, siano proprio in mano al partito azzurro. Il gioco è fatto. Ma perché Forza Italia dovrebbe appoggiare un piano del genere? Semplice, perché sia la lista di “Afragola Civica” che la Lega stanno pensando di allargare i propri orizzonti, viste le continue ostentazioni del partito azzurro di mettere sul piano il loro consenso, stanno cercando di guardarsi intorno e trovare la soluzione per creare un gruppo a cinque consiglieri, in modo da avere più peso politico in aula.

Su una cosa ha ragione il consigliere Giustino: il sindaco Grillo non essendo un uomo politico navigato potrebbe accorgersi dei vari problemi annidati a distanza di tempo, è vero potrebbe si, ma tutti gli addetti ai lavori, compresi i consiglieri di maggioranza, dovrebbero guardarsi bene dal sottovalutare la scaltrezza del primo cittadino. Un uomo che non ha nulla da chiedere, affrancato sotto tutti i punti di vista, non ci mette nulla a dare le dimissioni, far fare una grande figuraccia agli esponenti politici di sempre e denunciare alla città intera di averci provato ma di non essere all’altezza di combattere l’ingordigia umana.

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AFRAGOLA. Raccolta Rifiuti come a Giugliano? Parenti e amici di politici assunti dalle vecchie ditte del servizio igiene urbana

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AFRAGOLA – Da poco più di un mese nel comune normanno si è insediata la nuova ditta del servizio di igiene urbana, affidataria di un appalto di svariati decamilioni per la durata di nove anni. Un appalto mostruoso mai visto prima in tutto l’hinterland napoletano. A vincerlo è stata una ditta che ha sede legale a Imperia ma il cui Amministratore è di origini afragolesi.

Premesso che per una querela sporta ai danni dell’ex Senatore Vincenzo Nespoli in merito proprio alle modalità che lo stesso voleva imporre alla funzionaria denunciante su come istruire l’indizione di gara sulla raccolta rifiuti, oggi è in corso un processo che vede coinvolti il dominus afragolese e l’attuale dirigente alle Finanze Marco Chiauzzi, oggi la nostra attenzione si focalizza su altre anomalie che riguardano lo stesso settore.

Prima che le chiavi del cantiere passassero nelle mani della Ecology srl il servizio era affidato alla Buttol mediante una gara indetta nell’ottobre del 2020 ma affidata nel dicembre 2021, quattordici mesi dopo e nel frattempo era sempre la Buttol ad espletare tale servizio, come? Non si sa. Ma andiamo oltre. La gara prevedeva l’affidamento per la durata di mesi 6+2 per un importo complessivo pari a € 4.009.967,62 iva esclusa di cui € 41.102,72 per oneri di sicurezza non soggetti a ribasso.

L’anomalia della nostra cronistoria sta nel fatto che la ditta Buttol, dopo la scadenza di 8 mesi previsti da questo affidamento abbia goduto di altre proroghe per altri 30 mesi per un valore pari a cinque volte a quello dell’affidamento previsto dal bando di gara.

Insomma. Per un appalto di circa 4 milioni di euro si è arrivati a far incassare alla ditta Buttol srl prima e Velia Ambiente srl poi una somma di 20 milioni di euro.

Ma le stranezze e le anomalie non finiscono qui. Fin dall’affidamento della prima gara ad oggi per quanto riguarda i 38 mesi presi in esame dal nostro articolo, non è stato mai firmato alcun contratto che potesse far valere un accordo tra le parti né dalla ditta Buttol srl e ne dalla ditta Velia Ambiente srl subentrata alla prima nello stesso appalto. Quindi le anomalie aumentano se si considera la possibilità di poter far subentrare una ditta in un appalto mai sottoscritto tra le parti.

Sarebbe tutto quasi normale se ci fermassimo qui. Invece no. L’Amministrazione Pannone su quest’affidamento si è superata. Oltre alle proroghe, sicuramente illegittime, che superano di gran lunga il valore dell’appalto iniziale e la mancanza delle firme sui contratti, quindi l’assenza di una legittimità da parte dell’azienda ad espletare il servizio, c’è da aggiungere, inoltre, che a tali ditte, prive di ogni legittimità – è bene ricordarlo sempre – sono stati affidati anche una serie di servizi aggiuntivi per diverse centinaia di migliaia di euro e la totale assenza di penali e ricorsi. Come se queste due ditte avessero sempre esplicato in maniera eccellente il proprio servizio di raccolta rifiuti.

Ma l’Amministrazione Pannone non si accontenta di farci chiudere le riflessioni sul vecchio appalto dei rifiuti in questo modo. Abbiamo ancora dell’altro. Poi non venissero a lamentarsi i cittadini sui costi esorbitanti della TARI. Da una parte devono uscire tutti questi soldi che beneficiano chissà chi. Ma andiamo avanti.

Durante questi 38 mesi queste due ditte hanno anche assunto del personale e da indiscrezioni raccolte in esclusiva da Minformo, pare che le due ditte abbiano anche ricevuto alcune pressioni da addetti ai lavori per far assumere parenti e amici e da quello che trapela, sembrerebbe che dietro ai camion della raccolta rifiuti ci siano finiti parenti o affini di consiglieri e/o di candidati nelle liste del Sindaco Pannone. Il dubbio che ci sovviene ora è: In che modo sono state assunte queste persone, tempo determinato o indeterminato? Hanno anche diritto al passaggio di cantiere e quindi sono finiti per essere dipendenti della nuova ditta? Lo scopriremo in questi giorni e vi daremo aggiornamenti.

Praticamente la vicenda somiglia tanto a quella di Giugliano che ha visto indagati il Sindaco Nicola Pirozzi e il vicesindaco Antonio Poziello. Solo che qui ad Afragola non si hanno traccia di mazzette e orologi di lusso e si spera tanto per l’Amministrazione ma soprattutto per il Sindaco Pannone, persona onesta, perbene e ottimo professionista, che il disegno portato avanti dai settori non sia lo stesso.

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AFRAOGLA. Processo SEAN. I PM della Corte di Appello chiedono la conferma della pena di primo grado. 8 anni di reclusione per Nespoli

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AFRAGOLA – In queste ore si è conclusa l’udienza di Appello al Processo “SEAN” che vede coinvolti l’ex Senatore Vincenzo Nespoli e il commercialista Maurizio Matacena accusati in relazione alla vicenda della bancarotta fraudolenta e riciclaggio. In riferimento al complesso residenziale in Afragola al rione San Marco.

I PM hanno chiesto la conferma delle condanne di primo grado, che per Nespoli prevedevano una pena di otto anni di reclusione e l’interdizione perpetua dai pubblici uffici, mentre per Maurizio Matacena la condanna ad anni quattro di reclusione e interdizione di 5 anni dai pubblici uffici.

Questa vicenda giudiziaria non è solo che la punta dell’iceberg che vede il vero dominus dell’Amministrazione afragolese coinvolto in altri procedimenti.

Infatti solo pochi mesi fa la stessa Corte di Appello conferma e condanna l’ex Senatore a 9 anni di reclusione in merito al processo “La Gazzella” accusato, anche in questo caso di bancarotta fraudolenta, riguardante il fallimento della società di vigilanza La Gazzella di Afragola, che presentava un passivo di 25 milioni di euro.

Per gli stessi fatti a Luglio scorso Nespoli è stato condannato dalla Corte di Appello di Napoli, quinta sezione civile, a risarcire il Curatore del fallimento de La Gazzella S.R.L. per i danni arrecati alla società e ai suoi creditori. La somma complessiva, aggiornata alla data della decisione, ammontava a € 16.231.428,71. Inoltre, Nespoli si dovette farsi carico anche delle spese legali dei due gradi di giudizio relative alla controversia, quantificate in € 127.729,00.

A dicembre è stata fissata la data per le arringhe difensive degli avvocati di Nespoli e Matacena. Una volta concluse le arringhe, si attende la sentenza entro la fine dell’anno o, al limite, nel primo bimestre del nuovo anno.

Tempi duri per il deus ex machina dell’Amministrazione afragolese. Per lui l’anno prossimo sarà un anno molto intenso che si spera, lo vedrà un po’ più occupato nelle sue faccende personali e un po’ più lontano dalla vita pubblica afragolese.

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AFRAGOLA. Il Parco residenziale che doveva sostituire il Cinema Splendido non sarà più costruito. Annullato in autotutela il PDC.

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AFRAGOLA – Sono passati cinque mesi da quando l’Ufficio Tecnico del Comune di Afragola rilascia il Permesso di Costruire legato ad una Convenzione Urbanistica che vedeva la monetizzazione degli standard urbanistici nel lotto di terreno dove una volta sorgeva il Cinema Splendido.

Rilasciato il Permesso, iniziano i lavori di abbattimento di quello che fino a poco tempo fa rappresentava un luogo di aggregazione e di cultura. La ditta firmataria della Convenzione e richiedente del PDC nonché esecutrice dei lavori di abbattimento e ricostruzione è la Ditta Gralise Costruzioni srl di Afragola.

All’indomani di questo provvedimento amministrativo si è messa in moto una macchina investigativa che ha perfino interessato gli alti piani della Procura della Repubblica di Napoli, infatti tante sono state le visite delle Forze dell’Ordine delegate che in questi cinque mesi hanno raccolto documenti ed escusso quasi tutti i funzionari comunali coinvolti nell’iter burocratico inerente la Convenzione di cui sopra, fino ad arrivare alle ore 14:42 di oggi pomeriggio quando al protocollo compare la determinazione della sospensione dei lavori e di avvio del procedimento di annullamento in autotutela del Permesso di Costruire sopra citato.

Ma cosa è successo di così tanto grave al punto da scomodare la Procura della Repubblica? A un certo punto si è messa in moto una imponente azione info investigativa e in pochi giorni sono stati escussi dalla caserma dei carabinieri di Afragola funzionari e dirigenti comunali, l’ingegnere dell’urbanistica Valerio Esposito, Maria Pedalino e quattro responsabili dell’ufficio Gare e Appalti.

L’oggetto delle investigazioni era quello di verificare se prima del rilascio della Convenzione e della relativa produzione edilizia si è provveduto a fare le verifiche preliminari e quello che è emerso è che le verifiche preliminari sono state fatte in maniera tardiva e soprattutto sono state effettuate sulla base di autocertificazioni ma la cosa più eclatante emersa è che il richiedente del Permesso era detentore di un debito tributario di circa € 130mila nei confronti del Comune di Afragola e per i regolamenti dei tributi e regolamento di contabilità con tale difformità non avrebbe mai potuto firmare quella convenzione.

Allora le domande che ci poniamo sono: Se non si fosse mossa la Procura, per giunta una Sezione non di competenza territoriale dato che Afragola è sotto la giurisdizione di Napoli Nord, quindi non è escluso un interessamento diretto del Procuratore Capo di Napoli e della DDA, il Comune di Afragola nello specifico l’Amministrazione Pannone avrebbe mai sospeso questi lavori? Perchè i controlli non sono stati fatti prima di far firmare la Convenzione e prima dell’abbattimento del Cinema Splendido? Saremmo mai stati messi in grado di sapere tali difformità nell’iter burocratico al netto delle indagini?

A tal proposito, da indiscrezioni raccolte in esclusiva da Minformo, per le stranezze attuate dall’Ufficio Tecnico circa l’andamento burocratico di certi provvedimenti, anche la concessione edilizia di via Ciaramella sarà annullata in autotutela perché, allo stesso modo, dopo aver abbattuto l’immobile pre esistente, dagli uffici competenti si sono accorti che in quella porzione di area nel sottosuolo dovrà sorgere la stazione della Metropolitana. Insomma una sprovvedutezza tale da mettere l’Ufficio Tecnico ancor di più sotto la lente di ingrandimento.

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