MARANO di NAPOLI – Nel borsino della politica maranese c’è chi sale e c’e chi scende. Visto il quadro che sta delineandosi, tra i vari schieramenti in campo nessuno può dirsi certo di passare indenne il primo turno. Il centrista Pasquale Albano è partito in sordina, dichiarando la potenza della sua coalizione, ma man mano che si ufficializzano gli altri candidati sindaco e le coalizioni a loro supporto, la coalizione capitanata dal geometra perde forza.
Ormai è una corsa a blindare consiglieri nelle liste, ma la quota di 8mila voti, che significa ballottaggio certo, non è più in sicurezza. Ultimo campanello d’allarme è stata l’alleanza sancita tra il Movimento Civico Maranese, la Lega e la civica Insieme. Di fatto una coalizione di centrodestra, con Rosario Pezzella candidato, che unendosi potrebbe tranquillamente arrivare ad una cifra di voti che consentirebbe il passaggio al secondo turno. Ormai le nuove alleanze, appena sancite o da sancire a brevissimo, fanno vacillare le vecchie certezze. Albano e Pezzella sono due sfidanti, ma anche a sinistra potrebbe scendere in campo un altro nome in grado di compattare energie da spingere la coalizione ad un possibile turno di ballottaggio.
L’ex sindaco Mauro Bertini e’ sempre più intenzionato a scendere in campo supportato dai movimento di estrema sinistra ed un gruppo di ex amministratori. Una forza importante, che col “quid” in più dell’ex sindaco di Rifondazione, potrebbe dire la sua per raggiungere la quota di 6mila e passa voti che servirebbero per strappare il pass del sfocando turno. Per ora in pista ci sono tre contendenti per due posti , ma si è sempre in attesa di un sussulto del centrosinistra. Sempre divisi in correnti interne Pd ed ex Pd starebbero per scendere in campo con due sindaci diversi: Rodolfo Visconti (Pd) e Stefano Stanzione (progressisti).
Ma visti i numeri in campo di Albano, Pezzella e Bertini potrebbe essere possibile un accordo per correre insieme sotto un’unica coalizione e tentare anche loro la corsa per il ballottaggio. Incognita invece per i 5 Stelle. Una sola lista difficilmente tocca i 5mila voti, ma per i grillini la vera forza è il voto di protesta, il voto non coatto che sperano di intercettare, ma che dovranno dividere con Bertini e la sua ipotetica coalizione, che da sempre si identifica nelle battaglie sociali ed ambientali del territorio. Altro problema per i grillini sarebbe la non unità all’interno del meet up locale, dopo la scelta del portavoce candidato sindaco Domenico Speranza. “Non e’ un attivista della prima ora”, hanno tuonato alcuni storici attivisti. A breve si aspetta una posizione ufficiale della frangia contraria a Speranza.