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Napoli

CAMPANIA. Martedì la presentazione di progetti di rete contro violenza di genere

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CAMPANIA – Confco operative Federsolidarietà Campania, in sinergia con la Regione Campania e Fondazione Con il Sud, presenterà alla comunità i progetti di rete che, finanziati da Fondazione Con Il Sud a seguito del bando Donne, metteranno in campo azioni contro la violenza di genere, martedì 11 settembre 2018, a partire dalle ore 09.30, a Napoli, presso la Sala Vasari del Complesso monumentale della Chiesa di S. Anna dei Lombardi in Piazza Monteoliveto. Saranno presentate le iniziative della Regione Campania per superare la violenza con azioni di orientamento, lavoro, tirocini, esperienze formative.

“Solo continuando a fare rete tra Terzo settore e istituzioni sarà possibile intensificare e migliorare le azioni a tutela delle donne vittime di violenza. Come Organizzazione che aggrega realtà attive su questo fronte, insieme alla Regione Campania e a Fondazione Con Il Sud, vogliamo lavorare per trovare sempre più spazi di continuità per la progettazione e la messa in campo di azioni contro la violenza di genere”, ha spiegato Giovanpaolo Gaudino, Presidente di Confcooperative Federsolidarietà Campania. Interverranno, tra gli altri, l’assessore alle Pari Opportunità della Regione Campania, Chiara Marciani, il direttore di Fondazione Con il Sud, Marco Imperiale e il presidente di Confcooperative Campania, Antonio Borea.

Cronaca

Truffe ad anziani in tutto il Sud Italia, sgominata la centrale dei “finti carabinieri”

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Maxi operazione dei Carabinieri nel cuore di Napoli, dove i militari del Comando provinciale di Reggio Calabria, con il supporto dei colleghi partenopei, hanno sgominato una ‘centrale delle truffe’, con base operativa nei pressi di Porta San Gennaro, ma che operava in tutto il Sud Italia.

L’operazione è stata avviata dai Carabinieri di Reggio Calabria grazie a una segnalazione su una truffa avvenuta lo scorso maggio a San Giorgio Morgeto, piccolo centro della provincia di Reggio Calabria. Nei guai due pregiudicati che, utilizzando l’ormai consueto metodo del ‘falso carabiniere’, avevano raggirato un’anziana signora, invalida al 100%, convincendola a consegnare tutti i gioielli che custodiva in casa.

Per persuaderla, avevano inscenato un falso incidente stradale in cui sarebbe stato coinvolto il nipote, e avevano richiesto una finta cauzione per evitare l’arresto del giovane. Spaventata e preoccupata per il nipote, la donna ha ceduto i suoi preziosi, ricordi di una vita, per un valore stimato superiore ai 40mila euro.

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Cronaca

Droga e telefonini in carcere, beccati i corrieri

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Stamane è in corso un’operazione della Polizia a Napoli, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale partenopeo, su richiesta dalla Procura. Quindi sono 12 le persone ritenute, a vario titolo, gravemente indiziate dei reati associativi di traffico di droga e l’accesso indebito di cellulari per i detenuti. I reati scoperti sono aggravati dal metodo mafioso.

Lo scorso settembre il procuratore di Napoli, Nicola Gratteri, ha tenuto una conferenza stampa in seguito al blitz contro i clan casertani. “I detenuti continuano a comunicare dal carcere, a mandare video di feste e compleanni, riescono a comunicare tra di loro e quando ho proposto di comprare i jammer almeno nelle carceri di alta sicurezza, non sono stato ascoltato, mi hanno detto che fanno male alla salute“. Gli jammer sono inibitori di segnale che costano ognuno 60mila euro.

Mi è stato detto – ha aggiunto il magistrato calabrese – che la penitenziaria deve comunicare con il telefonino, mi risulta invece che c’è un telefono con il filo per chiamare i superiori e gli uffici. Non avendo preso provvedimento seri, per ora vengono usati in alcune carceri l’inibizione dei droni anche se poi nella realtà sono già stati usate anche delle contromisure per inibire gli inibitori di droni“.

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Cronaca

“Renà non mi lasciare”, le ultime parole di Arcangelo Correra

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Prima di perdere i sensi avrebbe detto “Renà non mi lasciare”, Arcangelo Correra, il 18enne morto sabato scorso in ospedale dopo essere stato ferito a morte alla testa da un colpo di pistola esploso dall’amico Renato Caiafa di 18 anni che, a suo dire, stava maneggiando una pistola trovata poco prima sulla ruota di una macchina parcheggiata.
Il giovane ha voluto riferire la circostanza stamattina nel corso dell’udienza di convalida del fermo emesso dalla Procura di Napoli (pm Capasso) e notificato dalla Polizia di Stato; fermo che poco fa il gip non ha convalidato disponendo comunque la detenzione in carcere per l’indagato.

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