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Napoli

NAPOLI. Avviso a sostegno internazionalizzazione imprese

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NAPOLI –  Nell’ambito del “Programma pluriennale di azioni trasversali per l’internazionalizzazione” la Regione Campania ha inteso condividere con le imprese il calendario degli appuntamenti internazionali a partecipazione regionale, nell’ottica di una governance inclusiva che dia risposta ai fabbisogni del sistema economico. Le azioni prevedono la partecipazione regionale a fiere e saloni internazionali, missioni esplorative in paesi e mercati strategici per le quali è fondamentale presentarsi in maniera collettiva e con il supporto dell’amministrazione regionale per massimizzare le possibilità commerciali e di investimento.

Il Programma – la cui attuazione è affidata a Sviluppo Campania S.p.A. – va ad affiancarsi alle altre due misure per l’internazionalizzazione previste nel Piano strategico regionale: Voucher per l’internazionalizzazione (contributi per 5 milioni di euro) e Programmi di Internazionalizzazione (contributi per 15 milioni di euro). Le misure, di recente emanazione, hanno ottenuto un ottimo riscontro da parte delle imprese e delle associazioni di categoria.

“Le azioni messe in campo per dare impulso al tessuto produttivo sui mercati globali hanno trovato un grande entusiasmo da parte del territorio. Questo dato va a confermare la maturità delle imprese campane che hanno compreso la strategicità dei processi di internazionalizzazione per la competitività. Per le azioni a regia regionale abbiamo inteso condividere le scelte sin dalla definizione del calendario 2018-2019 in modo da poter valorizzare e sostenere i nostri asset più rilevanti e presentarci in contesti internazionali come sistema regionale avanzato” ha dichiarato l’assessore all’Internazionalizzazione, Startup e Innovazione, Valeria Fascione.

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Cronaca

Truffe ad anziani in tutto il Sud Italia, sgominata la centrale dei “finti carabinieri”

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Maxi operazione dei Carabinieri nel cuore di Napoli, dove i militari del Comando provinciale di Reggio Calabria, con il supporto dei colleghi partenopei, hanno sgominato una ‘centrale delle truffe’, con base operativa nei pressi di Porta San Gennaro, ma che operava in tutto il Sud Italia.

L’operazione è stata avviata dai Carabinieri di Reggio Calabria grazie a una segnalazione su una truffa avvenuta lo scorso maggio a San Giorgio Morgeto, piccolo centro della provincia di Reggio Calabria. Nei guai due pregiudicati che, utilizzando l’ormai consueto metodo del ‘falso carabiniere’, avevano raggirato un’anziana signora, invalida al 100%, convincendola a consegnare tutti i gioielli che custodiva in casa.

Per persuaderla, avevano inscenato un falso incidente stradale in cui sarebbe stato coinvolto il nipote, e avevano richiesto una finta cauzione per evitare l’arresto del giovane. Spaventata e preoccupata per il nipote, la donna ha ceduto i suoi preziosi, ricordi di una vita, per un valore stimato superiore ai 40mila euro.

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Cronaca

Droga e telefonini in carcere, beccati i corrieri

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Stamane è in corso un’operazione della Polizia a Napoli, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale partenopeo, su richiesta dalla Procura. Quindi sono 12 le persone ritenute, a vario titolo, gravemente indiziate dei reati associativi di traffico di droga e l’accesso indebito di cellulari per i detenuti. I reati scoperti sono aggravati dal metodo mafioso.

Lo scorso settembre il procuratore di Napoli, Nicola Gratteri, ha tenuto una conferenza stampa in seguito al blitz contro i clan casertani. “I detenuti continuano a comunicare dal carcere, a mandare video di feste e compleanni, riescono a comunicare tra di loro e quando ho proposto di comprare i jammer almeno nelle carceri di alta sicurezza, non sono stato ascoltato, mi hanno detto che fanno male alla salute“. Gli jammer sono inibitori di segnale che costano ognuno 60mila euro.

Mi è stato detto – ha aggiunto il magistrato calabrese – che la penitenziaria deve comunicare con il telefonino, mi risulta invece che c’è un telefono con il filo per chiamare i superiori e gli uffici. Non avendo preso provvedimento seri, per ora vengono usati in alcune carceri l’inibizione dei droni anche se poi nella realtà sono già stati usate anche delle contromisure per inibire gli inibitori di droni“.

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Cronaca

“Renà non mi lasciare”, le ultime parole di Arcangelo Correra

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Prima di perdere i sensi avrebbe detto “Renà non mi lasciare”, Arcangelo Correra, il 18enne morto sabato scorso in ospedale dopo essere stato ferito a morte alla testa da un colpo di pistola esploso dall’amico Renato Caiafa di 18 anni che, a suo dire, stava maneggiando una pistola trovata poco prima sulla ruota di una macchina parcheggiata.
Il giovane ha voluto riferire la circostanza stamattina nel corso dell’udienza di convalida del fermo emesso dalla Procura di Napoli (pm Capasso) e notificato dalla Polizia di Stato; fermo che poco fa il gip non ha convalidato disponendo comunque la detenzione in carcere per l’indagato.

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