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Napoli

NAPOLI. Fonderie Pisano, M5S: “chiediamo dimissioni sindaco Salerno e vertici ASL”

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NAPOLI –  In una nota, il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Michele Cammarano ha denunciato: “Le relazioni Arpac nel bimestre luglio-agosto hanno evidenziato, ancora una volta, le reiterate violazioni per la salute e l’ambiente nell’area delle Fonderie Pisano. Nonostante questi dati che ripropongono una grave emergenza ambientale, la Regione Campania inspiegabilmente non ha emesso alcun provvedimento di revoca dell’Autorizzazione Integrata Ambientale.

Una grave negligenza che fa il paio con le responsabilità oggettive del sindaco di Salerno che, come evidenziato più volte dai comitati e dai Meetup locali, non ottempera ai suoi doveri di primo responsabile della salute dei cittadini, evitando di emettere un’ordinanza di chiusura del sito. Un atteggiamento in linea con l’assenza del Comune alla conferenza dei Servizi convocata a luglio 2018, nell’ambito del procedimento di Riesame dell’Autorizzazione Integrata Ambientale.

Carente a quel tavolo la stessa Azienda sanitaria di Salerno, che con il suo silenzio assenso già nel 2012 nell’ambito del procedimento di rilascio dell’AiA ha consentito di fatto che le Fonderie Pisano potessero continuare a lavorare indisturbate”. Poi ha sottolineato: “Nonostante le centinaia di segnalazioni dei residenti sulle emissioni nauseabonde provenienti dalle fonderie Pisano, l’Asl non ha mai proceduto a sopralluoghi o altri adempimenti al fine di verificare gli impatti sulla salute pubblica”.  “Giova ricordare – ha aggiunto Cammarano – che, essendo le fonderie Pisano un’azienda classificata come industria insalubre di I classe secondo il Testo Unico Delle Leggi Sanitarie, ha il dovere di emettere nell’ambito del procedimento di riesame dell’AIA, secondo i dettami dello stesso testo unico e del relativo regolamento nonché del Testo Unico Ambientale, un parere sanitario ben motivato che attesti l’impatto sulla salute umana derivante dalla prosecuzione dell’attività delle Fonderie”.

E infine dice:”Per le gravi responsabilità e per questo stato di inerzia che si protrae da troppo tempo, siamo costretti a invocare le dimissioni dei vertici del Dipartimento di Prevenzione di Salerno, invitando, nel contempo, lo stesso dipartimento a rilasciare un parere sanitario degno di tale nome nella prossima seduta della Conferenza dei Servizi convocata per il 18 settembre 2018 nell’ambito del procedimento di Riesame dell’Autorizzazione Integrata Ambientale”

Cronaca

Truffe ad anziani in tutto il Sud Italia, sgominata la centrale dei “finti carabinieri”

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Maxi operazione dei Carabinieri nel cuore di Napoli, dove i militari del Comando provinciale di Reggio Calabria, con il supporto dei colleghi partenopei, hanno sgominato una ‘centrale delle truffe’, con base operativa nei pressi di Porta San Gennaro, ma che operava in tutto il Sud Italia.

L’operazione è stata avviata dai Carabinieri di Reggio Calabria grazie a una segnalazione su una truffa avvenuta lo scorso maggio a San Giorgio Morgeto, piccolo centro della provincia di Reggio Calabria. Nei guai due pregiudicati che, utilizzando l’ormai consueto metodo del ‘falso carabiniere’, avevano raggirato un’anziana signora, invalida al 100%, convincendola a consegnare tutti i gioielli che custodiva in casa.

Per persuaderla, avevano inscenato un falso incidente stradale in cui sarebbe stato coinvolto il nipote, e avevano richiesto una finta cauzione per evitare l’arresto del giovane. Spaventata e preoccupata per il nipote, la donna ha ceduto i suoi preziosi, ricordi di una vita, per un valore stimato superiore ai 40mila euro.

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Cronaca

Droga e telefonini in carcere, beccati i corrieri

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Stamane è in corso un’operazione della Polizia a Napoli, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale partenopeo, su richiesta dalla Procura. Quindi sono 12 le persone ritenute, a vario titolo, gravemente indiziate dei reati associativi di traffico di droga e l’accesso indebito di cellulari per i detenuti. I reati scoperti sono aggravati dal metodo mafioso.

Lo scorso settembre il procuratore di Napoli, Nicola Gratteri, ha tenuto una conferenza stampa in seguito al blitz contro i clan casertani. “I detenuti continuano a comunicare dal carcere, a mandare video di feste e compleanni, riescono a comunicare tra di loro e quando ho proposto di comprare i jammer almeno nelle carceri di alta sicurezza, non sono stato ascoltato, mi hanno detto che fanno male alla salute“. Gli jammer sono inibitori di segnale che costano ognuno 60mila euro.

Mi è stato detto – ha aggiunto il magistrato calabrese – che la penitenziaria deve comunicare con il telefonino, mi risulta invece che c’è un telefono con il filo per chiamare i superiori e gli uffici. Non avendo preso provvedimento seri, per ora vengono usati in alcune carceri l’inibizione dei droni anche se poi nella realtà sono già stati usate anche delle contromisure per inibire gli inibitori di droni“.

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Cronaca

“Renà non mi lasciare”, le ultime parole di Arcangelo Correra

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Prima di perdere i sensi avrebbe detto “Renà non mi lasciare”, Arcangelo Correra, il 18enne morto sabato scorso in ospedale dopo essere stato ferito a morte alla testa da un colpo di pistola esploso dall’amico Renato Caiafa di 18 anni che, a suo dire, stava maneggiando una pistola trovata poco prima sulla ruota di una macchina parcheggiata.
Il giovane ha voluto riferire la circostanza stamattina nel corso dell’udienza di convalida del fermo emesso dalla Procura di Napoli (pm Capasso) e notificato dalla Polizia di Stato; fermo che poco fa il gip non ha convalidato disponendo comunque la detenzione in carcere per l’indagato.

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