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[EDITORIALE] AFRAGOLA. La strada è ancora in salita per Grillo e le sue idee

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AFRAGOLA – Chi aveva pensato che vincere le elezioni ad Afragola e amministrare bene in un batter d’occhio era facile e sicuro, sicuramente ha sbagliato. Come in nessuna lavoro di responsabilità anche amministrare una città complessa come Afragola diventa complicato. Specialmente se non si è fatta una determinata rivoluzione nella nomenclatura e quindi nelle idee di gran parte dell’amministrazione eletta.

A differenza della passata amministrazione però adesso Afragola ha un primo cittadino che la ama e che ci mette passione in quello che fa. Infatti gli afragolesi l’hanno potuto apprezzare appieno nella sua capacità manageriale e di coordinamento, sia nell’affrontare i problemi quotidiani della macchina burocratica e sia nell’affrontare le emergenze come quella dell’allagamento del sottopasso alla stazione AV. Ma il cuore non basta. Specialmente se si vogliono far rispettare gli equilibri politici con chi li ha sempre mantenuti a suon di consensi. Già è stata aspra e dura la battaglia sulla suddivisione delle deleghe e solo il buon sindaco Claudio Grillo sa come si sia venuti a capo di quello “spacchettamento” geniale che ha messo con due piedi in una scarpa tanti di loro che chiedevano una delega importante. Anche se da un lato, tale provvedimento mette al confronto due o più assessori su una decisione, dall’altro lato ha fatto si che alcune deleghe di prioritaria importanza andassero in mano a persone molto vicine a figure esterne e ad altri che per gestire le proprie deleghe sono costretti a chiedere consigli.

Forse è questo il piccolo malumore che cova fievolmente nei cuori dei quattro consiglieri di Forza Italia che, ancora una volta, stoppano, frenano le decisioni del primo cittadino. Stavolta il tiro delle redini è legato alla scelta del capo staffista, a quanto pare la figura pensata in primis o imposta, questo non si sa, non piace ai “moschettieri” forzisti. Infatti da indiscrezioni raccolte in esclusiva da Minformo pare che il primo nome uscito fuori, oltre quelli ben noti, è quello della Dr.ssa Carla Picardi, già capo staffista e donna di fiducia dell’ex senatore Enzo Nespoli. A ragion veduta i consiglieri azzurri, dopo le deleghe affidate al nipote dell’ex sindaco, ritengono la nomina a capo staff di una nespoliana alquanto eccessiva nella ripartizione dei ruoli e pertanto essi starebbero facendo seria opposizione al nome, rivedicando perfino un’investitura di Antonio Pannone, il quale sarebbe considerato, sì un uomo di Nespoli ma, meno ingombrante e di conseguenza si ridurrebbe di molto l’idea di un’ombra dell’ex senatore su quest’amministrazione rispetto alla nomina della Picardi.

In effetti, volendo ragionare in termini forzisti, per un gruppo di tre consiglieri conquistato con un raggruppamento di cinque liste – minicoalizione studiata apposta per conquistare più seggi, visto che l’inserimento dei tre in una sola lista poteva farne scattare uno solo – le deleghe assegnate all’assessore Camillo Giacco più la nomina del capo staff, in effetti agli occhi dell’opinione pubblica potrebbe sembrare un eccesso e di conseguenza potrebbe essere vista come un’imposizione da parte di Vincenzo Nespoli. Se poi ci mettiamo che in tutto questo l’ex senatore non ha mai dichiarato o preso le distanze dal chiacchiericcio nato in campagna elettorale circa la sua mano su quest’amministrazione, fa pensare che tutto questo a lui non dispiaccia affatto. In caso contrario potrebbe sempre correre ai ripari e togliere il sindaco dall’impaccio mediatico. Visto che oramai è lampante ed è oggettivo il fatto che Claudio Grillo sia solo a governare senza alcuna ombra alle spalle così come paventato dagli strumentalizzatori.

Ma il fatto – e questo lo diciamo per tranquillizzare forzisti, sempre attenti a difendere il proprio primato – non dovrebbe sussistere perché, da indiscrezioni ci giunge che il primo cittadino avrebbe fatto già sapere che lo staff lo nomina lui senza alcuna interferenza o pressione. Lo staff deve essere nominato secondo criteri di competenze e apporto alla macchina burocratica e pertanto non deve servire da agglomerato clientelare con tanto di caselle da riempire, come spesso accade, anche spezzettando le varie mansioni in più figure part time, giusto per accontentare i richiedenti.

Con l’amministrazione Grillo si è giunti ad una fase diversa dell’amminstrazione afragolese, dove a contare dovranno essere le idee di chi veramente ha a cuore le sorti della propria città e finora nelle sue scelte il primo cittadino l’ha sempre dimostrato, quindi stessero tranquilli tutti e lasciassero lavorare chi ha già ampiamente dimostrato che dalla politica non ha nulla da chiedere ma solo da dare.

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