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NAPOLI. Biaggio Sequino è il nuovo delegato ASI Nazionale per la provincia di Napoli

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NAPOLI – Biagio Sequino, segretario provinciale di Napoli della LEGA-SALVINI, è il nuovo delegato ASI Nazionale per l’intero territorio provinciale di Napoli, la sua nomina è stata voluta e ratificata dal senatore Claudio Barbaro, presidente ASI Nazionale e membro della giunta CONI. ASI Associazioni Sportive e Sociali Italiane è uno dei più importanti e rappresentativi Enti di Promozione Sportiva, riconosciuto dal CONI, e conta 130 sedi territoriali, 70 Settori tecnici-sportivi e più di 5000 operatori e collaboratori presenti su tutto il territorio nazionale.

ASI ha come mission principale quella di promuovere e diffondere lo sport e i valori ad esso collegati, nonché a contribuire alla diffusione della pratica sportiva come elemento imprescindibile di benessere e civiltà. Dunque, sarà compito di Biagio Sequino allargare e sviluppare il raggio di azione dell’associazione ASI nella provincia napoletana. “Ringrazio il senatore Claudio Barbaro per avermi affidato un così importante incarico. Lo sport è un fantastico veicolo di inclusione,

partecipazione e aggregazione sociale; tramite questo ruolo mi impegnerò affinché il diritto allo sport sia garantito a tutti, attraverso partnership e convenzioni con organizzazione private ed enti pubblici, specialmente nelle tante aree disagiate della nostra provincia. Nelle prossime settimane ufficializzeremo un calendario di iniziative ed eventi per iniziare fattivamente a favorire tramite lo sport, processi di aggregazione ed integrazione sociale, iniziando dalle zone periferiche.” – ha dichiarato Biagio Sequino.

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Cronaca

Truffe ad anziani in tutto il Sud Italia, sgominata la centrale dei “finti carabinieri”

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Maxi operazione dei Carabinieri nel cuore di Napoli, dove i militari del Comando provinciale di Reggio Calabria, con il supporto dei colleghi partenopei, hanno sgominato una ‘centrale delle truffe’, con base operativa nei pressi di Porta San Gennaro, ma che operava in tutto il Sud Italia.

L’operazione è stata avviata dai Carabinieri di Reggio Calabria grazie a una segnalazione su una truffa avvenuta lo scorso maggio a San Giorgio Morgeto, piccolo centro della provincia di Reggio Calabria. Nei guai due pregiudicati che, utilizzando l’ormai consueto metodo del ‘falso carabiniere’, avevano raggirato un’anziana signora, invalida al 100%, convincendola a consegnare tutti i gioielli che custodiva in casa.

Per persuaderla, avevano inscenato un falso incidente stradale in cui sarebbe stato coinvolto il nipote, e avevano richiesto una finta cauzione per evitare l’arresto del giovane. Spaventata e preoccupata per il nipote, la donna ha ceduto i suoi preziosi, ricordi di una vita, per un valore stimato superiore ai 40mila euro.

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Cronaca

Droga e telefonini in carcere, beccati i corrieri

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Stamane è in corso un’operazione della Polizia a Napoli, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale partenopeo, su richiesta dalla Procura. Quindi sono 12 le persone ritenute, a vario titolo, gravemente indiziate dei reati associativi di traffico di droga e l’accesso indebito di cellulari per i detenuti. I reati scoperti sono aggravati dal metodo mafioso.

Lo scorso settembre il procuratore di Napoli, Nicola Gratteri, ha tenuto una conferenza stampa in seguito al blitz contro i clan casertani. “I detenuti continuano a comunicare dal carcere, a mandare video di feste e compleanni, riescono a comunicare tra di loro e quando ho proposto di comprare i jammer almeno nelle carceri di alta sicurezza, non sono stato ascoltato, mi hanno detto che fanno male alla salute“. Gli jammer sono inibitori di segnale che costano ognuno 60mila euro.

Mi è stato detto – ha aggiunto il magistrato calabrese – che la penitenziaria deve comunicare con il telefonino, mi risulta invece che c’è un telefono con il filo per chiamare i superiori e gli uffici. Non avendo preso provvedimento seri, per ora vengono usati in alcune carceri l’inibizione dei droni anche se poi nella realtà sono già stati usate anche delle contromisure per inibire gli inibitori di droni“.

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Cronaca

“Renà non mi lasciare”, le ultime parole di Arcangelo Correra

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Prima di perdere i sensi avrebbe detto “Renà non mi lasciare”, Arcangelo Correra, il 18enne morto sabato scorso in ospedale dopo essere stato ferito a morte alla testa da un colpo di pistola esploso dall’amico Renato Caiafa di 18 anni che, a suo dire, stava maneggiando una pistola trovata poco prima sulla ruota di una macchina parcheggiata.
Il giovane ha voluto riferire la circostanza stamattina nel corso dell’udienza di convalida del fermo emesso dalla Procura di Napoli (pm Capasso) e notificato dalla Polizia di Stato; fermo che poco fa il gip non ha convalidato disponendo comunque la detenzione in carcere per l’indagato.

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