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Calcio

⚽ Juve, Bonucci si ripresenta: “Mi mancava casa”

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TORINO – «Sono tornato alla Juve perché mi mancava casa, come ho scritto sui social ogni viaggio ha un ritorno a casa». Così Leonardo Bonucci ha spiegato in conferenza stampa la scelta di abbandonare il Milan dopo appena una stagione per riprendersi i colori bianconeri da cui aveva bruscamente divorziato per andare a «spostare gli equilibri» in rossonero. Troppo forti poi la malinconia e la voglia di riabbracciare la Juventus che per riaverlo ha “sacrificato” Caldara, approdato a Milanello insieme al bomber Higuain. «Ringrazio il club, il mister, il mio agente e ilMilan che mi hanno permesso di essere qui oggi e di ricominciare un nuovo percorso con tanto entusiasmo, voglia di migliorare e obiettivi da centrare».

UNA NUOVA JUVE – Bonucci ritrova una Juventus rinnovata e in preda all’effetto Cristiano Ronaldo«Sicuramente ho visto bene la Juve lo scorso anno, come ci abituato. Ha una società e una struttura solida e organizzata. Sono contento di tornare ed entusiasta di iniziare questo percorso assieme ai vecchi compagni e a quelli nuovi. Cercherò di migliorare giorno dopo giorno e di recuperare il tempo passato lontano da qui, che mi ha dato molto dal punto di vista umano ma mi ha tolto vittorie. Devo dare tutto per dimostrare sacrificio, appartenenza e voglia di lottare. Gli obiettivi? Quando giochi nella Juve  sono molto chiari sin dall’inizio della stagione. Vogliamo arrivare a Madrid per la finale della Champions e poi competere per lo scudetto e per tutto il resto. Cristiano Ronaldo? Visto che lui è con noi, se incontreremo di nuovo il Real in Champions invece di partire da 1-0 per loro partiremo da 1-0 per noi. Lui alza livello di tutto e di tutti, sia in allenamento che in partita. Sarà bello ogni giorno scendere in campo negli allenamenti, perché la concorrenza interna è veramente molto alta».

LA PACE CON ALLEGRI – Il difensore azzurro parla poi del suo rapporto con Allegri: «Come è stato più volte detto, le discussioni pregresse fanno parte delle annate calcistiche. Ci siamo visti più volte dentro e fuori dal campo con Allegrinell’ultimo anno e ci siamo stretti la mano e abbracciati, come si fa fra persone serie e coerenti. Negli anni passati con lui sono migliorato nella gestione della partita. Quando ho scelto di andare via ero convinto. Poi col tempo ho capito che quanto deciso in un momento di rabbia non era giusto e grazie alla società sono tornato ora in questa che è la mia casa. La mia decisione di partire è stata molto emotiva, in quel momento non mi sentivo a mio agio a continuare con la Juventus, perché con le emozioni che provavo non sarai mai stato me stesso, ho preferito cambiare, pensavo che mi potesse dare qualcosa in più, ma quando lasci il cuore e la casa che frequenti ogni giorni non è facile e allora fai un passo indietro. Nel mio cuore, nonostante avessi altre richieste in Europa, la mia unica voglia era tornare alla Juve».

RICONQUISTARE I TIFOSI – Ora a Bonucci non resta che riconquistare i tifosi bianconeri: «Capisco e rispetto i tifosi, l’ho sempre fatto, sia negli anni di Juventus che in quello al Milan sono sempre stato il primo ad andare a ringraziarli. Accetto i fischi dei tifosi, quelli avversari mi caricheranno, se per me ci saranno quelli del mio pubblico starà a me trasformarli in applausi. La mia risposta dovrà essere sul campo, sono un professionista, se oggi mi si presentasse un’offerta per lasciare la Juve non ci penserei mai, in un anno sono cresciuto a livello umano, ho metabolizzato certe cose, ma la Juventus per me è stata tutto, mi ha fatto crescere in maniera esponenziale come calciatore e come uomo, qui ho vissuto vicessitudini extra-campo importanti e ho sempre sentito l’appoggio della società. Ci siamo lasciati con una stretta di mano e un abbracio con il presidente, forse dentro di me pensavo che sarebbe successo quello che in realtà è accaduto, mi sento migliore come uomo, ma devo recuperare qualcosa lasciata per strada come calciatore. L’esultanza contro la Juve? Sono un difensore: faccio pochi gol e quando succede la gioia piu’ grande. Spero ora di regalare tante esultanze ai tifosi della Juve: non ho mai ben capito chi non esulta quando segna».

UN PENSIERO PER GATTUSO – Bonucci infine traccia un bilancio della sua esperienza al Milan«Ho avuto la fortuna di aver conosciuto e di essere stato molto a contatto con Gattuso che secondo me è una grandissima persona, ha risollevato le sorti del Milan arrivando a novembre. Torno dopo un anno con un bagaglio di cose importanti a livello umano, ho avuto la fortuna di crescere e di stringere ancora di più il rapporto con i miei figli e la mia famiglia che era rimasta a Torino, ora mi sento un essere umano migliore e sono pronto a dare tutto per laJuventus. Che anno è stato quello al Milan è alla luce del sole: noi cercavano di isolarci ma ormai è il passato, io ora guardo avanti con entusiasmo e grande determinazione».

Fonte: Corriere dello Sport.it

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Calcio, l’Italia batte il Belgio e si qualifica ai quarti di Nations League: decide un gol di Tonali

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Alzi la mano chi, dopo gli Europei tedeschi dello scorso giugno, avrebbe scommesso ancora sulla Nazionale di Luciano Spalletti. Probabilmente pochi o nessuno, ma quello che emerge dalla vittoria ottenuta ieri sera contro il Belgio che ci consente di staccare il pass per i quarti della Nations League, ci fa sicuramente ben sperare.

Infatti, se quella con la Francia a settembre era stata la partita della rinascita, quella di ieri sera allo stadio Re Luigi Baldoino di Bruxelles è stata una dimostrazione di forza e compattezza, una vittoria di grande carattere, dopo una partita nella quale l’Italia ha spesso dominato il gioco e controllato la manovra, ma dove ha saputo anche soffrire.

Insomma, la Nazionale inizia ad assumere i tratti del suo allenatore: bella e cattiva quanto basta, capace di giocare a calcio e di combattere quando l’occasione lo richiede. Alla fine la decide un gol di Tonali nel primo tempo, al termine di una splendida azione corale che ha visto l’ex milanista battere il belga Casteels con un comodo tap-in.

Ora testa a domenica e al big match con la Francia al Meazza, con il cuore sgombro dalle pressioni di una qualificazione ormai già ottenuta e con la consapevolezza di aver aperto un nuovo ciclo azzurro che si spera possa darci tante soddisfazioni.

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Calcio

Calcio, l’Inter domina ma non va oltre il pari con il Napoli: è 1-1 al Meazza

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Si è concluso con un pareggio il big match della 12esima giornata di Serie A, che ha visto affrontarsi allo stadio Giuseppe Meazza in San Siro i padroni di casa dell’Inter e il Napoli allenato da Antonio Conte.

Nel primo tempo sono i nerazzurri a fare la partita, ma è il Napoli a passare in vantaggio grazie ad uno schema su palla inattiva concluso dal tocco sotto porta dello scozzese McTominay, bravo a sfruttare la disattenzione di Dumfries in marcatura. Sembra in discesa la gara per gli azzurri, fino a quando Hakan Calhanoglu non decide di buttare giù la porta con un destro imparabile che si infila nel sette, senza lasciare scampo a Meret.

La ripresa è un monologo dell’Inter, che tiene in mano il pallino del gioco e crea tante occasioni da gol non finalizzate dagli uomini di Inzaghi, su tutte il rigore sbagliato da Calhanoglu alla mezz’ora, per fallo in area su Dumfries.

Nel finale occasione anche per gli ospiti, con Simeone che non inquadra lo specchio della porta da pochi metri, dopo aver anticipato il suo diretto marcatore. Un punto che fa bene soprattutto al Napoli, che esce indenne dal Meazza e mantiene la vetta della classifica con un punto di vantaggio su Inter, Fiorentina, Atalanta e Lazio.

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Calcio

Napoli, che bello senza coppe: batte il Milan e consolida il primato

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Una vittoria convincente, senza quasi mai rischiare di prendere gol e segnandone due in un tempo, sufficienti per vincere la sfida del Meazza contro il Milan.

I padroni di casa si presentano al match con gli azzurri senza gli squalificati Theo Hernandez e Reijnders, cui si aggiunge il forfait dell’ultimo minuto di Pulisic per un attacco di gastroenterite.

Gli uomini di Conte entrano in campo con un’idea ben precisa, che si tramuta nel gol di Lukaku dopo appena 5 minuti, grazie al filtrante di Zambo Anguissa che taglia la difesa rossonera e consente al numero 11 belga di siglare il vantaggio. Poi ci pensa Kvaratskheila a raddoppiare sul finire del tempo, con un assolo degno dei tempi migliori e un tiro che seppur non irresistibile supera Maignan.

Il secondo tempo è uno sterile monologo del Milan, che trova il gol con Morata a inizio ripresa, giustamente annullato per il fuorigioco dell’attaccante spagnolo. Poi nulla più, con un Napoli che si limita a difendersi chiudendo ogni spazio e un Milan che non si sveglia nemmeno con gli ingressi dell’acciaccato Pulisic e di Rafael Leao, l’escluso eccellente.

Conte porta il vantaggio dall’Inter a 7 punti, in attesa del match dei nerazzurri sul campo dell’Empoli, e tenta la prima fuga della stagione, grazie ad un calendario favorevole e al vantaggio di non giocare le coppe.

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