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Napoli

CITTÁ METROPOLITANA. Terremoto Casamicciola: Ricostruzioni strade urgente

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NAPOLI – Il sindaco metropolitano Luigi de Magistris ha approvato una delibera, immediatamente eseguibile, per dare l’avvio, d’intesa con il commissario delegato agli interventi, ad una nuova opera di messa in sicurezza di alcune strade, di pertinenza della Città Metropolitana di Napoli, colpite dal sisma dell’anno scorso nell’isola di Ischia. E’ quanto si legge in una nota. “Nello specifico si tratta di dare immediato avvio agli interventi urgenti sulle Strade Provinciali 505 Casamicciola contrada Celario (via Santa Barbara) e 431 Borbonica (per l’intera tratta) con la ricostruzione dei parapetti murari e l’ adeguamento nei confronti delle azioni sismiche.

L’importo complessivo dell’intervento è di euro 807.200,00″, si sottolinea. “Voglio ricordare che già dalle prime ore immediatamente successive al terremoto – ha detto il sindaco metropolitano de Magistris – ci siamo attivati con i tecnici della Città Metropolitana per dare il maggior supporto possibile alla cittadinanza ischitana in stretta collaborazione con i sindaci dei Comuni colpiti. Grazie anche a questo ennesimo intervento, strade e mura di contenimento di tutta la rete stradale di nostra competenza vengono messe in assoluta sicurezza”.

Soddisfazione è stata espressa anche dal consigliere delegato alle strade della Città Metropolitana, Raffaele Cacciapuoti: “Innanzitutto – ha sottolineato – voglio ringraziare la struttura tecnica per l’ottimo lavoro svolto fin dal primo giorno dopo la gravissima scossa iniziale. In secondo luogo, mi preme evidenziare che, con questi atti, la nostra Amministrazione guidata dal sindaco de Magistris ha dato prova di grande attenzione verso un territorio duramente colpito dal sisma. Stiamo compiendo ogni sforzo possibile nell’interesse delle comunità colpite per un ritorno alla completa normalità”.

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Cronaca

Truffe ad anziani in tutto il Sud Italia, sgominata la centrale dei “finti carabinieri”

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Maxi operazione dei Carabinieri nel cuore di Napoli, dove i militari del Comando provinciale di Reggio Calabria, con il supporto dei colleghi partenopei, hanno sgominato una ‘centrale delle truffe’, con base operativa nei pressi di Porta San Gennaro, ma che operava in tutto il Sud Italia.

L’operazione è stata avviata dai Carabinieri di Reggio Calabria grazie a una segnalazione su una truffa avvenuta lo scorso maggio a San Giorgio Morgeto, piccolo centro della provincia di Reggio Calabria. Nei guai due pregiudicati che, utilizzando l’ormai consueto metodo del ‘falso carabiniere’, avevano raggirato un’anziana signora, invalida al 100%, convincendola a consegnare tutti i gioielli che custodiva in casa.

Per persuaderla, avevano inscenato un falso incidente stradale in cui sarebbe stato coinvolto il nipote, e avevano richiesto una finta cauzione per evitare l’arresto del giovane. Spaventata e preoccupata per il nipote, la donna ha ceduto i suoi preziosi, ricordi di una vita, per un valore stimato superiore ai 40mila euro.

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Cronaca

Droga e telefonini in carcere, beccati i corrieri

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Stamane è in corso un’operazione della Polizia a Napoli, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale partenopeo, su richiesta dalla Procura. Quindi sono 12 le persone ritenute, a vario titolo, gravemente indiziate dei reati associativi di traffico di droga e l’accesso indebito di cellulari per i detenuti. I reati scoperti sono aggravati dal metodo mafioso.

Lo scorso settembre il procuratore di Napoli, Nicola Gratteri, ha tenuto una conferenza stampa in seguito al blitz contro i clan casertani. “I detenuti continuano a comunicare dal carcere, a mandare video di feste e compleanni, riescono a comunicare tra di loro e quando ho proposto di comprare i jammer almeno nelle carceri di alta sicurezza, non sono stato ascoltato, mi hanno detto che fanno male alla salute“. Gli jammer sono inibitori di segnale che costano ognuno 60mila euro.

Mi è stato detto – ha aggiunto il magistrato calabrese – che la penitenziaria deve comunicare con il telefonino, mi risulta invece che c’è un telefono con il filo per chiamare i superiori e gli uffici. Non avendo preso provvedimento seri, per ora vengono usati in alcune carceri l’inibizione dei droni anche se poi nella realtà sono già stati usate anche delle contromisure per inibire gli inibitori di droni“.

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Cronaca

“Renà non mi lasciare”, le ultime parole di Arcangelo Correra

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Prima di perdere i sensi avrebbe detto “Renà non mi lasciare”, Arcangelo Correra, il 18enne morto sabato scorso in ospedale dopo essere stato ferito a morte alla testa da un colpo di pistola esploso dall’amico Renato Caiafa di 18 anni che, a suo dire, stava maneggiando una pistola trovata poco prima sulla ruota di una macchina parcheggiata.
Il giovane ha voluto riferire la circostanza stamattina nel corso dell’udienza di convalida del fermo emesso dalla Procura di Napoli (pm Capasso) e notificato dalla Polizia di Stato; fermo che poco fa il gip non ha convalidato disponendo comunque la detenzione in carcere per l’indagato.

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