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⚽ FOTO – La Chapecoense omaggia il “Grande Torino”. Forte commozione per i caduti di Superga

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Un passo indietro. «Le vostre lacrime sono le nostre lacrime», così ha sussurrato il presidente dei brasiliani, Plinio David de Nes Filho, quando la lunga notte della solidarietà fortissimamente voluta dai granata volgeva ormai al termine. Eppure tutti, in quel momento, avevano già compreso che lo spirito di fratellanza fra il Torino e la Chapecoense, appena nato, sarebbe rimasto tale per sempre.

SANTUARIO – Mancava solo l’ultimo atto prima di chiudere questa intensa tre giorni torinese per il club brasiliano, ospite dei granata: e così ieri mattina alle undici, puntualissima, la delegazione della Chape, guidata dal suo presidente, è salita alla Basilica di Superga, ha ascoltato in silenzio il racconto di Franco Ossola di una tragedia lontana nel tempo, ma sempre presente nel cuore dei granata. Accompagnati dal direttore generale Antonio Comi e dal direttore operativo Alberto Barile, che sono stati i loro riferimenti per l’intero soggiorno piemontese, hanno ascoltato quanto accadde quel 4 maggio 1949, quando il Grande Torino passò da storia a leggenda. Poi, prima di andarsene, un minuto di raccoglimento in preghiera davanti alla lapide che ricorda quella tragedia, così simile ahimè al dramma vissuto un anno e mezzo fa dai brasiliani della Chape in Colombia, dove stavano andando a giocare la finale di andata della Coppa Sudamericana, il punto più alto della loro storia. Si ritroveranno, questa è una certezza. Già a inizio 2019, così vorrebbe il numero uno della Chapecoense, non appena il loro stadio in fase di ristrutturazione sarà finito. Loro vorrebbero il Toro in Brasile già a febbraio, ma è difficile che un calendario già di per sé ingolfato consenta una trasferta così lunga nel pieno della stagione. Ma è il gesto che conta. La solidarietà dei granata ha fruttato quasi 160 mila euro che contribuiranno a far tornare a splendere la stella calcistica della Chape. E nessuno meglio della gente granata potrebbe capire una cosa del genere.

PROMOSSI – Tutti felici, insomma, perché i tifosi hanno risposto alla grande e pure la squadra, agli occhi di Walter Mazzarri, ha fatto il proprio dovere: «L’obiettivo principale era la solidarietà, ma anche se non siamo ancora brillantissimi ho visto cose interessanti dai ragazzi». La squadra granata riprenderà oggi la preparazione in vista dell’ultimo e prestigioso test estivo (prima del debutto in coppa Italia) in programma martedì sera ad Anfield contro il Liverpool. Intanto, il club granata ha ufficializzato ieri il nome di un nuovo partner ufficiale: Acqua Mia, del Gruppo Fonti di Vinadio.

Fonte: Filippo Grimaldi per Gazzetta dello Sport

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Calcio, l’Italia batte il Belgio e si qualifica ai quarti di Nations League: decide un gol di Tonali

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Alzi la mano chi, dopo gli Europei tedeschi dello scorso giugno, avrebbe scommesso ancora sulla Nazionale di Luciano Spalletti. Probabilmente pochi o nessuno, ma quello che emerge dalla vittoria ottenuta ieri sera contro il Belgio che ci consente di staccare il pass per i quarti della Nations League, ci fa sicuramente ben sperare.

Infatti, se quella con la Francia a settembre era stata la partita della rinascita, quella di ieri sera allo stadio Re Luigi Baldoino di Bruxelles è stata una dimostrazione di forza e compattezza, una vittoria di grande carattere, dopo una partita nella quale l’Italia ha spesso dominato il gioco e controllato la manovra, ma dove ha saputo anche soffrire.

Insomma, la Nazionale inizia ad assumere i tratti del suo allenatore: bella e cattiva quanto basta, capace di giocare a calcio e di combattere quando l’occasione lo richiede. Alla fine la decide un gol di Tonali nel primo tempo, al termine di una splendida azione corale che ha visto l’ex milanista battere il belga Casteels con un comodo tap-in.

Ora testa a domenica e al big match con la Francia al Meazza, con il cuore sgombro dalle pressioni di una qualificazione ormai già ottenuta e con la consapevolezza di aver aperto un nuovo ciclo azzurro che si spera possa darci tante soddisfazioni.

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Calcio, l’Inter domina ma non va oltre il pari con il Napoli: è 1-1 al Meazza

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Si è concluso con un pareggio il big match della 12esima giornata di Serie A, che ha visto affrontarsi allo stadio Giuseppe Meazza in San Siro i padroni di casa dell’Inter e il Napoli allenato da Antonio Conte.

Nel primo tempo sono i nerazzurri a fare la partita, ma è il Napoli a passare in vantaggio grazie ad uno schema su palla inattiva concluso dal tocco sotto porta dello scozzese McTominay, bravo a sfruttare la disattenzione di Dumfries in marcatura. Sembra in discesa la gara per gli azzurri, fino a quando Hakan Calhanoglu non decide di buttare giù la porta con un destro imparabile che si infila nel sette, senza lasciare scampo a Meret.

La ripresa è un monologo dell’Inter, che tiene in mano il pallino del gioco e crea tante occasioni da gol non finalizzate dagli uomini di Inzaghi, su tutte il rigore sbagliato da Calhanoglu alla mezz’ora, per fallo in area su Dumfries.

Nel finale occasione anche per gli ospiti, con Simeone che non inquadra lo specchio della porta da pochi metri, dopo aver anticipato il suo diretto marcatore. Un punto che fa bene soprattutto al Napoli, che esce indenne dal Meazza e mantiene la vetta della classifica con un punto di vantaggio su Inter, Fiorentina, Atalanta e Lazio.

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Napoli, che bello senza coppe: batte il Milan e consolida il primato

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Una vittoria convincente, senza quasi mai rischiare di prendere gol e segnandone due in un tempo, sufficienti per vincere la sfida del Meazza contro il Milan.

I padroni di casa si presentano al match con gli azzurri senza gli squalificati Theo Hernandez e Reijnders, cui si aggiunge il forfait dell’ultimo minuto di Pulisic per un attacco di gastroenterite.

Gli uomini di Conte entrano in campo con un’idea ben precisa, che si tramuta nel gol di Lukaku dopo appena 5 minuti, grazie al filtrante di Zambo Anguissa che taglia la difesa rossonera e consente al numero 11 belga di siglare il vantaggio. Poi ci pensa Kvaratskheila a raddoppiare sul finire del tempo, con un assolo degno dei tempi migliori e un tiro che seppur non irresistibile supera Maignan.

Il secondo tempo è uno sterile monologo del Milan, che trova il gol con Morata a inizio ripresa, giustamente annullato per il fuorigioco dell’attaccante spagnolo. Poi nulla più, con un Napoli che si limita a difendersi chiudendo ogni spazio e un Milan che non si sveglia nemmeno con gli ingressi dell’acciaccato Pulisic e di Rafael Leao, l’escluso eccellente.

Conte porta il vantaggio dall’Inter a 7 punti, in attesa del match dei nerazzurri sul campo dell’Empoli, e tenta la prima fuga della stagione, grazie ad un calendario favorevole e al vantaggio di non giocare le coppe.

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