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⚽ GDS – Milik vuole convincere il Napoli. Il “no” di Cavani lo ha trattenuto in azzurro

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Non sarà stato il massimo, per lui, sentirsi in discussione prima ancora di cominciare. D’accordo, per l’attacco s’era pensato al ritorno di Edinson Cavani, certamente non uno qualunque. Il talento uruguaiano avrebbe potuto fare la fortuna di Carlo Ancelotti e del suo Napoli se solo avesse accettato di dimezzarsi il sontuoso ingaggio (10 milioni di euro a stagione) che percepisce al Psg. Ma non c’è sentimento che tenga al cospetto del dio danaro. E allora, Arkadiusz Milik è ritornato nuovamente d’attualità. Non potendo investire sull’attaccante del Psg, l’allenatore punterà sul giovane centravanti polacco che ha superato il momento critico vissuto dopo gli interventi subiti alle due ginocchia. Come per gli altri nazionali, pure Milik ha raggiunto il ritiro di Dimaro con qualche giorno di ritardo e ha esordito in partita soltanto domenica, nel 2-0 rifilato al Chievo. L’attaccante ha disputato soltanto il primo tempo, per giunta anonimo, dal suo sinistro non è partito nemmeno un tiro: da rivedere, sicuramente.

TOURNÉE – Statistiche alla mano, nelle prime due stagioni napoletane, il polacco ha messo insieme 40 presenze e 14 gol, un rendimento niente male se si considera la gravità degli infortuni patiti: rottura del legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro e destro. Un doppio trauma, che Milik ha saputo superare impegnandosi come non mai nel lavoro di rieducazione e ripresa atletica. Ha partecipato al Mondiale russo, ma ha giocato soltanto una manciata di minuti finali nella prima gara persa dalla Polonia, contro il Senegal. Poi, l’eliminazione dalla fase a gironi gli ha precluso ulteriori possibilità per affiancare Lewandosky in attacco. Gli è restato il Napoli, allora, e lui s’è presentato in ritiro con grandi motivazioni, con la voglia di spaccare il mondo. Le prossime tre amichevoli potrebbero servirgli per convincere definitivamente Ancelotti. Contro Liverpool, Borussia Dortmund e Wolfsburg lui e il Napoli si confronteranno con avversari di livello internazionale, che dovranno dire quanto è migliorata la squadra rispetto al triennio di Maurizio Sarri.

COMPETITIVITA’ – Già contro il Liverpool, domai sera, Milik dovrà rompere gli indugi, dovrà dimostrare che la società e l’allenatore non si sono sbagliati nel puntare su di lui. Anche perché poi in Svizzera, per l’amichevole col Borussia Dortmund, ritornerà a disposizione Dries Mertens e, da quel momento, la competizione salirà di livello. L’attaccante polacco non dovrà più difendersi dalla presenza di Inglese, ma dovrà pure fare i conti con il cannoniere del Napoli degli ultimi due anni (28 e 18 gol in campionato). Mertens ha la piena fiducia di Ancelotti, è stato proprio il nuovo tecnico a convincerlo a restare e l’attaccante belga è stato ben felice di poterlo accontentare.

SOLUZIONI TATTICHE – La competizione tra i due nascerà nel caso venisse confermato il 4-3-3: con Callejon (o Verdi) e Insigne sugli esterni, uno tra Milik e Mertens occuperà la posizione centrale. Diversamente da quanto potrebbe avvenire in un 4-2-3-1. In quel caso, Mertens giocherebbe alle spalle dell’unica punta, appunto, Milik. Il Napoli è nel bel mezzo di una fase sperimentale, che dovrebbe concludersi con l’inizio del campionato. Ancora due settimane, dunque, per avere un quadro più chiaro delle novità napoletane. A garanzia ci sono le certezze dell’allenatore che nella conferenza di fine ritiro ha ribadito che quest’organico è competitivo per sfidare la Juventus.

Fonte: Mimmo Malfitano per Gazzetta dello Sport

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Calcio, l’Italia batte il Belgio e si qualifica ai quarti di Nations League: decide un gol di Tonali

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Alzi la mano chi, dopo gli Europei tedeschi dello scorso giugno, avrebbe scommesso ancora sulla Nazionale di Luciano Spalletti. Probabilmente pochi o nessuno, ma quello che emerge dalla vittoria ottenuta ieri sera contro il Belgio che ci consente di staccare il pass per i quarti della Nations League, ci fa sicuramente ben sperare.

Infatti, se quella con la Francia a settembre era stata la partita della rinascita, quella di ieri sera allo stadio Re Luigi Baldoino di Bruxelles è stata una dimostrazione di forza e compattezza, una vittoria di grande carattere, dopo una partita nella quale l’Italia ha spesso dominato il gioco e controllato la manovra, ma dove ha saputo anche soffrire.

Insomma, la Nazionale inizia ad assumere i tratti del suo allenatore: bella e cattiva quanto basta, capace di giocare a calcio e di combattere quando l’occasione lo richiede. Alla fine la decide un gol di Tonali nel primo tempo, al termine di una splendida azione corale che ha visto l’ex milanista battere il belga Casteels con un comodo tap-in.

Ora testa a domenica e al big match con la Francia al Meazza, con il cuore sgombro dalle pressioni di una qualificazione ormai già ottenuta e con la consapevolezza di aver aperto un nuovo ciclo azzurro che si spera possa darci tante soddisfazioni.

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Calcio, l’Inter domina ma non va oltre il pari con il Napoli: è 1-1 al Meazza

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Si è concluso con un pareggio il big match della 12esima giornata di Serie A, che ha visto affrontarsi allo stadio Giuseppe Meazza in San Siro i padroni di casa dell’Inter e il Napoli allenato da Antonio Conte.

Nel primo tempo sono i nerazzurri a fare la partita, ma è il Napoli a passare in vantaggio grazie ad uno schema su palla inattiva concluso dal tocco sotto porta dello scozzese McTominay, bravo a sfruttare la disattenzione di Dumfries in marcatura. Sembra in discesa la gara per gli azzurri, fino a quando Hakan Calhanoglu non decide di buttare giù la porta con un destro imparabile che si infila nel sette, senza lasciare scampo a Meret.

La ripresa è un monologo dell’Inter, che tiene in mano il pallino del gioco e crea tante occasioni da gol non finalizzate dagli uomini di Inzaghi, su tutte il rigore sbagliato da Calhanoglu alla mezz’ora, per fallo in area su Dumfries.

Nel finale occasione anche per gli ospiti, con Simeone che non inquadra lo specchio della porta da pochi metri, dopo aver anticipato il suo diretto marcatore. Un punto che fa bene soprattutto al Napoli, che esce indenne dal Meazza e mantiene la vetta della classifica con un punto di vantaggio su Inter, Fiorentina, Atalanta e Lazio.

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Napoli, che bello senza coppe: batte il Milan e consolida il primato

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Una vittoria convincente, senza quasi mai rischiare di prendere gol e segnandone due in un tempo, sufficienti per vincere la sfida del Meazza contro il Milan.

I padroni di casa si presentano al match con gli azzurri senza gli squalificati Theo Hernandez e Reijnders, cui si aggiunge il forfait dell’ultimo minuto di Pulisic per un attacco di gastroenterite.

Gli uomini di Conte entrano in campo con un’idea ben precisa, che si tramuta nel gol di Lukaku dopo appena 5 minuti, grazie al filtrante di Zambo Anguissa che taglia la difesa rossonera e consente al numero 11 belga di siglare il vantaggio. Poi ci pensa Kvaratskheila a raddoppiare sul finire del tempo, con un assolo degno dei tempi migliori e un tiro che seppur non irresistibile supera Maignan.

Il secondo tempo è uno sterile monologo del Milan, che trova il gol con Morata a inizio ripresa, giustamente annullato per il fuorigioco dell’attaccante spagnolo. Poi nulla più, con un Napoli che si limita a difendersi chiudendo ogni spazio e un Milan che non si sveglia nemmeno con gli ingressi dell’acciaccato Pulisic e di Rafael Leao, l’escluso eccellente.

Conte porta il vantaggio dall’Inter a 7 punti, in attesa del match dei nerazzurri sul campo dell’Empoli, e tenta la prima fuga della stagione, grazie ad un calendario favorevole e al vantaggio di non giocare le coppe.

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