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NAPOLI. Cirillo ( M5S): “Ampliata Platea degli studenti beneficiari”

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NAPOLI – Consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Luigi Cirillo ha dato una sua dichiarazione dicendo: “Grazie a un nostro ordine del giorno, approvato all’unanimità dall’aula del Consiglio regionale, garantiremo il diritto allo studio a una platea di studenti universitari della Campania molto più ampia di quella inizialmente prevista dalla Programmazione annuale. Dopo che era rimasta del tutto inascoltata una nostra mozione di un anno fa, che pure aveva ottenuto l’approvazione unanime del Consiglio, per l’erogazione delle borse di studio 2018-2019 la giunta dovrà ora aggiornare gli indicatori di situazione economica equivalente (Isee) e di situazione patrimoniale equivalente (Ispe), alzando le soglie rispettivamente a 23 mila euro e 50 mila euro, equiparandole a quelle definite dal Miur”.

Poi continua col dire: “Contravvenendo all’impegno assunto dopo l’approvazione, un anno fa, della nostra mozione che ottenne anche l’avallo del consigliere Pd Graziano e del suo partito di maggioranza, la giunta De Luca aveva fissato le soglie Isee e Ispe rispettivamente a 20 mila e a 37 mila euro. Le più basse rispetto alle altre regioni d’Italia. Sarebbe stato un nuovo deterrente per quanti vogliono formarsi negli atenei della nostra regione e uno stimolo in più per una migrazione verso le università del Nord, con servizi ben più efficienti dei nostri e certamente più puntuali nell’erogazione delle borse di studio. Non vanno dimenticati, infatti, i ritardi nei pagamenti”.

E infine conclude con:“Nelle scorse settimane, alla luce delle nostre battaglie, siamo riusciti a ottenere che saranno liquidate entro settembre le borse di studio per l’anno accademico 2017-2018. Mentre restano ancora da definire i tempi per i pagamenti per l’anno accademico 2016-2017”.

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Cronaca

Truffe ad anziani in tutto il Sud Italia, sgominata la centrale dei “finti carabinieri”

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Maxi operazione dei Carabinieri nel cuore di Napoli, dove i militari del Comando provinciale di Reggio Calabria, con il supporto dei colleghi partenopei, hanno sgominato una ‘centrale delle truffe’, con base operativa nei pressi di Porta San Gennaro, ma che operava in tutto il Sud Italia.

L’operazione è stata avviata dai Carabinieri di Reggio Calabria grazie a una segnalazione su una truffa avvenuta lo scorso maggio a San Giorgio Morgeto, piccolo centro della provincia di Reggio Calabria. Nei guai due pregiudicati che, utilizzando l’ormai consueto metodo del ‘falso carabiniere’, avevano raggirato un’anziana signora, invalida al 100%, convincendola a consegnare tutti i gioielli che custodiva in casa.

Per persuaderla, avevano inscenato un falso incidente stradale in cui sarebbe stato coinvolto il nipote, e avevano richiesto una finta cauzione per evitare l’arresto del giovane. Spaventata e preoccupata per il nipote, la donna ha ceduto i suoi preziosi, ricordi di una vita, per un valore stimato superiore ai 40mila euro.

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Cronaca

Droga e telefonini in carcere, beccati i corrieri

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Stamane è in corso un’operazione della Polizia a Napoli, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale partenopeo, su richiesta dalla Procura. Quindi sono 12 le persone ritenute, a vario titolo, gravemente indiziate dei reati associativi di traffico di droga e l’accesso indebito di cellulari per i detenuti. I reati scoperti sono aggravati dal metodo mafioso.

Lo scorso settembre il procuratore di Napoli, Nicola Gratteri, ha tenuto una conferenza stampa in seguito al blitz contro i clan casertani. “I detenuti continuano a comunicare dal carcere, a mandare video di feste e compleanni, riescono a comunicare tra di loro e quando ho proposto di comprare i jammer almeno nelle carceri di alta sicurezza, non sono stato ascoltato, mi hanno detto che fanno male alla salute“. Gli jammer sono inibitori di segnale che costano ognuno 60mila euro.

Mi è stato detto – ha aggiunto il magistrato calabrese – che la penitenziaria deve comunicare con il telefonino, mi risulta invece che c’è un telefono con il filo per chiamare i superiori e gli uffici. Non avendo preso provvedimento seri, per ora vengono usati in alcune carceri l’inibizione dei droni anche se poi nella realtà sono già stati usate anche delle contromisure per inibire gli inibitori di droni“.

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Cronaca

“Renà non mi lasciare”, le ultime parole di Arcangelo Correra

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Prima di perdere i sensi avrebbe detto “Renà non mi lasciare”, Arcangelo Correra, il 18enne morto sabato scorso in ospedale dopo essere stato ferito a morte alla testa da un colpo di pistola esploso dall’amico Renato Caiafa di 18 anni che, a suo dire, stava maneggiando una pistola trovata poco prima sulla ruota di una macchina parcheggiata.
Il giovane ha voluto riferire la circostanza stamattina nel corso dell’udienza di convalida del fermo emesso dalla Procura di Napoli (pm Capasso) e notificato dalla Polizia di Stato; fermo che poco fa il gip non ha convalidato disponendo comunque la detenzione in carcere per l’indagato.

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