CAIVANO – Quella che è stata scritta ieri è una brutta pagina di storia per gli abitanti onesti caivanesi che non si rispecchiano affatto nel comportamento aggressivo e censore di alcuni elementi dell’organizzazione della manifestazione contro i roghi svolta ieri per le strade del paese. La maggior parte dei cittadini caivanesi non è ancora capace di andare al nocciolo del problema, ma soprattutto non è capace di fare sana autocritica e comprendere che alla base di tutto c’è il vivere incivile della maggior parte della cittadinanza.
Il paradosso lo si può notare dalle foto che sono girate su Facebook quando il corteo passa in quelle strade dove ai loro cigli sono depositati illecitamente dei sacchetti di rifiuti solidi urbani. Quella è l’esatta fotografia del sistema malato che si vive nelle nostre zone. Mentre la gente è distratta dal fare passeggiate e sentirsi a posto con la coscienza, non denuncia (forse molti dei presenti anche complici) lo schifo in cui versa la propria città. Ad oggi la città di Caivano è amministrata da un uomo di governo, il Commissario Prefettizio Vincenzo De Vivo, per molti una manna scesa del cielo, per alcuni che si professano portatori sani di informazione solo perché hanno un pezzetto di carta in tasca, l’ex sindaco Monopoli è stato colui che ha portato la camorra a Caivano, come se a Caivano prima dell’avvento del sindaco cardiologo si viveva alla stregua della Svizzera, al punto tale che questi giornalisti col tesserino si augurano che il dottore caivanese possa un giorno impiccarsi, in disprezzo di quella che loro dovrebbero osservare per statuto, ossia la deontologia.
Ecco questo è il clima che si respira a Caivano, orde di ignoranti inneggiano un prete infardato amante delle telecamere, maltrattano chi cerca di dire la propria opinione fuori dal coro e non si accorgono che i primi colpevoli sono loro.
A questi signori immacolati dalla coscienza pulita vorrei ricordare che il prete don Salvatore Verde quando è stato attaccato, stava dicendo che dietro la demagogia e la popolarità del prelato protagonista noi nascondiamo le nostre irresponsabilità, giustifichiamo il fatto di non fare la raccolta differenziata, di abbandonare rifiuti per strada e di alimentare il mercato dell’indifferenziato che a sua volta sostiene gli affari degli inceneritori e delle aziende in odore di camorra. Il problema dei roghi tossici è reale ed esiste, anch’esso legato agli affari della criminalità organizzata ma non è l’unica causa d’inquinamento. Le altre cause sono nascoste nella nostra mancata manutenzione alle caldaie, nelle nostre automobili vecchie e fatiscenti, nel nostro comprare merce e pneumatici non fatturati etc. Anche noi siamo Terra dei Fuochi e fino a quando collegheremo questo titolo agli altri la soluzione non sarà mai trovata e il continuare a pronunciarlo per il solo mero scopo di pulirsi la coscienza non farà altro che arricchire chi si è già creato un profilo da star e che a sua volta spera che questo business non finisca mai.
Per completezza d’informazione, i caivanesi devono sapere che ad oggi, quello che doveva essere il salvatore della patria e cioè il Commissario De Vivo non sta facendo altro che ripercorrere le stesse scelte fatte da Monopoli. I contratti alla ditta Buttol srl non vengono firmati, lasciando lo stato di cose così com’è, rifiuti per strada e continue insorgenze degli operai. I dirigenti, compreso uno dei due menzionati nella relazione dello scioglimento, vengono riconfermati e premiati. Le telecamere nelle zone periferiche, dopo che il progetto è stato approvato e che la Regione ha stanziato i fondi, non vengono installate, magari quella non è la soluzione ultima al problema dei roghi ma aiuta molto le istituzioni ad attutire la questione. La raccolta differenziata è ai minimi storici e con l’amministrazione De Vivo è scesa anche al di sotto del 30% quando con Monopoli non è mai scesa sotto il 40%. Le caditoie non vengono spurgate e il verde non viene falciato.
E le associazioni, il PD, Forza Italia, gli attivisti del Movimento che fanno? Vanno appresso alle idee bislacche di un prete che ha titoli solo per celebrare messa la domenica? Assurdo cose che solo a Caivano. Cittadini che mentre sfilano contro i roghi devono fare slalom tra l’immondizia e nessuno che ha preso il microfono in mano ha avuto l’ardire di denunciare l’inciviltà dei cittadini stessi. Nessuno dei cittadini presenti alla manifestazione ha avuto il coraggio di fare un esposto alla Magistratura, creando una class action e denunciando lo stato di cose per cui si è costretti a vivere. L’assenza delle istituzioni è dovuta principalmente alla mancanza di denunce sul territorio, questo gli attivisti del M5S, organizzatori della manifestazione, lo sanno benissimo perché è la risposta data ad un’interrogazione parlamentare fatta dal senatore Sergio Puglia dall’allora Ministro degli Interni Angelino Alfano. Eppure si continua a guardare altrove, si continuano ad alimentare voci che interessano a pochi.
Se si è proprio incapaci di andare al cuore del problema così come professava il censurato don Salvatore allora si avesse la bontà di non organizzare finte manifestazioni “infiltrabili” da quelli che hanno l’interesse di proteggere la propria idea e censurare quella dissente. Recita un antico detto napoletano “Amma mis ‘a carta ‘e museca mman ‘e cecati”