BARI – “Grazie per la fiducia che avete accordato alla mia persona e al mio gruppo. Mi sono avvicinato al Napoli in una situazione praticamente uguale a questa. Ora con il Bari dobbiamo fare una cavalcata lunghissima per cercare di arrivare in serie A“. Cosi’ Aurelio De Laurentiis, neo presidente del Bari calcio, nel giorno della consegna del titolo sportivo da parte del sindaco Antonio Decaro a seguito del fallimento della vecchia societa’.”Quando un amico (Francesco Santalucia, legale rappresentante del Cinema Galleria di Bari, ndr) mi ha avvisato della situazione ero a Dimaro, nel ritiro del Napoli. Ho allora sentito il sindaco Decaro. I primi rapporti non sono stati eccelsi, poi ad un certo punto chiamavo Decaro ma non mi rispondeva. In seguito ci siamo ammorbiditi entrambi e ci siamo trovati”.
“Ho detto al sindaco che non posso fare una commistione tra Napoli e Bari. Il Bari ha una storia e il Napoli un’altra. Se do sufficienti garanzie da imprenditore, perche’ il calcio per me e’ impresa perche’ bisogna rispettare vincoli economici dati dalla Uefa, siamo idealmente soci in questo contesto“. Queste le parole di Aurelio De Laurentiis a Bari durante l’acquisizione del titolo sportivo del club dopo il fallimento della societa’ di Cosmo Giancaspro del 16 luglio scorso. “Dobbiamo rispettare le tifoserie, dobbiamo cercare di capire come rendere piu’ vivibile lo stadio, per la famiglia e i bambini. Dobbiamo cercare di capire come portare profittabilita’ al club senza speculare sulla pelle di chi lavora. Il Bari ha una storia composita, lunga. Ci sono stati anni belli e meno belli.Dobbiamo cercare di modificare le regole per chi ha due squadre nella stessa serie“
“Dovete stare tranquilli, il Bari non sara’ mai un’appendice del Napoli. Per fugare questo timore ho convinto mio figlio Luigi, che non si e’ mai interessato di calcio, a interessarsi del Bari per togliere il dubbio che una decisione in favore del Napoli e una per il Bari potesse propendere per il Napoli“. Aurelio De Laurentis mette subito le cose in chiaro, nel giorno in cui viene in possesso del titolo sportivo della squadra di calcio della citta’ pugliese. “Io non so quante di quelle cordate avrebbero messo la faccia in prima persona come ha fatto la famiglia De Laurentiis. Stamattina presto ho chiamato tutti, da Giuntoli a Sacchi, e ho gia’ trovato il nome per il vivaio, si tratta Filippo Galli del Milan. Allora vuol dire che ci metteremo tutta la nostra cultura sportiva, svincolati dal concetto Napoli.Inoltre io non sono mai andato fuori budget. Questo si forma strada facendo. In serie D c’e’ un limite agli stipendi che e’ di 28mila euro. Ma con la gestione dei diritti di immagine possiamo convincere chi viene da altre serie e fare un discorso piu’ ampio“. (In collaborazione con Italpress)
Fonte: Corriere dello Sport.it