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Ambiente

CAIVANO. Al via la costruzione degli impianti per smaltire le ecoballe producendo combustibile solido

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CAIVANO – Il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca annuncia il via libera alla costruzione di due nuovi impianti, uno a Caivano e un altro a Giugliano, per smaltire le ecoballe di Pascarola e Taverna Del Re. Il vice presidente Fulvio Bonavitacola, così come si legge sulle pagine de Il Mattino, spiega: “La situazione del mercato nazionale ed europeo dei rifiuti è in continua e radicale evoluzione. Per questo, prima di emanare i bandi, abbiamo svolto una consultazione preliminare di mercato ed aggiornato in conseguenza gli atti di gara. Proprio in questi giorni abbiamo ricevuto l’ok definitivo di Anac sulla procedura per affidare in appalto due impianti strategici del nostro programma. Desidero ringraziare molto il presidente Cantone per tutta la valida e preziosa collaborazione che abbiamo ricevuto dall’Anticorruzione e che non mancherà nel prosieguo di questa enorme impresa”.

“Il primo impianto produrrà combustibile solido presso lo Stir di Caivano. Il servizio comprende 400 mila tonnellate all’anno per tre anni, con facoltà di estensione con pari quantitativi per un secondo triennio. Quindi si lavoreranno in complesso 2 milioni e 400 mila tonnellate. Il secondo bando riguarda l’ impianto di recupero in un’area di Giugliano già adibita a centrale elettrica, oggi dismessa. Il servizio comprende 200 mila tonnellate all’anno per 3 anni, con facoltà di estensione con pari quantitativi per un secondo triennio, quindi per complessivi 1 milione e 200 mila tonnellate. Tirando le somme i due impianti che stiamo per mettere a gara lavoreranno 3 milioni e 600 mila tonnellate di ecoballe. Se aggiungiamo le 800 mila già affidate e la facoltà di estensione già prevista, entro la prima parte dell’autunno potremo contrattualizzare la rimozione di tutte le ecoballe. Ovvio che c’è una residua quota di finanziamenti aggiuntivi che occorrono per completare il programma. Ma con i cantieri aperti e le attività in corso, i soldi alla fine usciranno”.

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Campi Flegrei, il piano per la messa in sicurezza: 56 interventi da eseguire nell’arco di tre anni

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Cinquantasei interventi per le infrastrutture pubbliche nell’area del bradisismo ai Campi Flegrei, da eseguire nell’arco di tre anni con fondi per 260 milioni di euro.

E’ il massiccio piano di lavori per la sicurezza presentato oggi dal Ministro per la Protezione civile, Nello Musumeci, in un incontro con i sindaci del territorio svoltosi a Pozzuoli.

La riqualificazione sismica riguarderà anzitutto gli edifici scolastici, ma anche strutture pubbliche di rilevanza nazionale come la casa circondariale femminile di Pozzuoli e l’Accademia aeronautica, ma anche il comprensorio logistico della Guardia di Finanza a Miseno e quello militare di Nisida.
Un altro capitolo è dedicato alle opere idrauliche, cominciando dagli interventi sulla rete fognaria e su quella idrica a Pozzuoli e Bacoli.
Poi la rete viaria: previsto un nuovo ingresso per la Tangenziale di Napoli, dall’abitato di via Cigliano a Pozzuoli, e il completamento dello svincolo di via Campana.
Infine nel porto di Pozzuoli è prevista una nuova darsena traghetti e saranno eseguite opere di livellamento dei fondali con la creazione di moli galleggianti temporanei. Completano questa prima fase del programma gli interventi per la messa in sicurezza di costa e costoni a Bacoli.

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Attualità

Campi Flegrei, diminuzione del bradisismo: solo 18 eventi registrati in una settimana

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Il bollettino settimanale dell’Osservatorio Vesuviano, relativo alla settimana dal 14 al 20 ottobre 2024, ha evidenziato un rallentamento dell’attività sismica nell’area dei Campi Flegrei, con soli 18 eventi registrati, rispetto ai 30 della settimana precedente.

Il terremoto più forte della settimana, si è verificato il 20 ottobre alle ore 18:22 ed ha raggiunto una magnitudo di 1.3 con profondità 3 km con epicentro localizzato al largo del golfo di Pozzuoli.

Il fenomeno del bradisismo, ovvero il sollevamento del suolo nell’area flegrea, prosegue, sebbene si osservi una riduzione nella velocità del sollevamento a partire da agosto 2024.

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Ambiente

Fonti rinnovabili, Star Energia: “col sole potremmo diventare esportatori netti di energia”

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“L’Italia è il paese del sole e del vento. Potremmo diventare esportatori netti di energia, eliminando le politiche assistenziali per il Mezzogiorno e raggiungendo una vera indipendenza energetica”.

E’ quanto afferma Mario Palma, CEO di Star Energia, una delle aziende italiane più attive nel settore delle energie rinnovabili, che sottolinea come nella realtà “l’indipendenza energetica si scontri con le politiche governative attuali, che sembrano favorire interessi legati alle lobby delle energie fossili e nucleari”.

Capita per l’energia fotovoltaica, che rappresenta oggi una delle fonti più diffuse e accessibili a livello globale, con numerosi Paesi che stanno investendo pesantemente su questa tecnologia per accelerare la transizione energetica, e l’Italia che, come evidenziato da Palma, è dotata di un potenziale solare ineguagliabile, specialmente nelle regioni meridionali, con un boom nell’installazione di impianti fotovoltaici negli ultimi anni; un boom cui non corrisponde però, a suo avviso, un’adeguata politica di Governo.

(fonte: Ansa)

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