CASORIA – Senza sosta le polemiche sul territorio casoriano, troppe le incongruenze e troppa la polvere che si cerca di spazzare sotto il tappeto. Ai cittadini non bastano quattro chiacchiere in politichese lasciate a mezzo stampa. I casoriani vogliono i fatti ma soprattutto vogliono essere tutelati dalla classe dirigente che ha votato e non certo vessati.
Un caso che fa discutere è certamente quello delle strisce blu, infatti al momento della loro deliberazione è stata aggiunta una frase alquanto discutibile dichiarandolo sperimentale in un periodo temporale di non meno di 6 mesi. Una frase che vuol dire tutto e niente, una frase che sta ad indicare che il provvedimento può essere sperimentale di sei mesi o per tutta la vita, ad occhio e croce un provvedimento del tutto illegittimo. Ma allora perché emettere un provvedimento del genere “tutelandosi” sulla durata della sperimentazione? Quanto può mai essere lesiva questa decisione dell’amministrazione?
Per saperne di più abbiamo contattato la consigliera del M5S Elena Vignati che davanti ai nostri microfoni ha dichiarato: “È semplicemente vergognoso che un’amministrazione adotti in maniera palesemente illegittima un provvedimento quale quello delle strisce blu pensando che definendolo sperimentale , l’illegittimità dell’atto e delle procedure adottate venga ad essere derubricata. Senza Vergogna dopo il periodo “sperimentale” di circa sei mesi, dichiarati dall’assessore proponente in consiglio comunale, all’atto della presentazione del provvedimento, l’amministrazione ha chiarito che è finito il periodo sperimentale e che il provvedimento quindi è permanentemente illegale”.
In merito si è espressa più volte con chiarezza la suprema corte. Sono centinaia gli amministratori condannati – continua la consigliera – per aver supportato le loro deliberazioni da accondiscendenti pareri legali cerchiobottisti. Nel merito questo provvedimento come già accennato è stato prima approvato in giunta e dichiarato sperimentale in un periodo temporale di non meno di 6 mesi così come scritto nell’atto d’indirizzo, e qui casca l’asino perché questa sperimentazione potrebbe durare effettivamente anche 10 anni con le stesse caratteristiche illegittime, lo sapevamo e abbiamo cercato di scongiurarlo in ogni modo.
Successivamente è stato presentato in consiglio comunale – precisa la pentastellata – dove l’assessore proponente ha inteso specificare il carattere sperimentale e temporaneo del servizio di sosta a pagamento nel comune di Casoria e che la sperimentazione sarebbe durata circa 6 mesi, sono trascorsi 9 mesi, senza apportare alcuna miglioria al servizio che vada nella direzione della Legittimità . A tale scopo venne sottoposto al voto consiliare il regolamento che definire approssimativo è poco e che disciplinava la sosta a pagamento, senza aver prima predisposto un nuovo Put , obbligatorio per legge allo stato attuale, pena, commissario ad acta sull’atto, senza conoscere il numero preciso degli stalli, senza prevedere parchimetri, senza un piano sosta che di lì a poco sarebbe stato approvato in giunta, solo successivamente all’adozione da parte del consiglio della delibera relativa al regolamento.
Le nostre provocazioni a mezzo fb – puntualizza l’esponente del Movimento – erano volte proprio a stimolare l’amministrazione a mantenere la parola data ai consiglieri, rappresentanti eletti del popolo e alla stessa cittadinanza, in quanto la credibilità delle istituzioni deve essere sacrosanta e comportamenti scorretti come quello in essere non possono essere tollerati. Addirittura in zona Arpino, area di residenza di alcuni cantori dell’amministrazione, mancano i rivenditori del famoso gratta e sosta a sponsor, già illegale. Il nostro compito è tutelare i cittadini, informarli affinchè si rendano conto di ciò che accade nelle sedi istituzionali e che possano quindi avere tutti gli strumenti per difendersi da queste ingiustizie.
Avevamo proposto il disco orario in fase sperimentale per regolare la sosta nel nostro comune, avevamo infine precisato che non siamo contro le strisce blu ad ogni costo ma che esse, dovessero essere attuate con i dovuti crismi nel rispetto della legge, avevamo chiesto in questi sei mesi anche in commissione affari generali, di adottare delle agevolazioni per i residenti con isee basso e che fossero in regola con i pagamenti dei tributi comunali . Nulla di tutto questo è stato preso in considerazione. Per questo motivo –conclude la consigliera – respingiamo al mittente ogni tipo di accusa a testa alta e continueremo la nostra battaglia di verità a tutela dei cittadini di Casoria”.