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⚽ Dimaro 2018, Ancelotti a tutto campo: “Squadra competitiva, conosco le aspettative. Io aziendalista? Società fondamentale”

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FOLGARIDA – Carlo Ancelotti a tutto campo con i tifosi del Napoli. Il tecnico del Napoli ha incontrato i sostenitori azzurri insieme con il presidente De Laurentiis e Lorenzo Insigne nel teatro di Folgarida.

IL DEBUTTO – A chi gli ha chiesto dell’impatto con la nuova squadra Ancelotti ha risposto: «Sarri ha chiesto tempo per essere apprezzato? Io spero di essere apprezzato da subito, so bene quelle che sono le aspettative di questo ambiente, questa società ha un progetto interessante, innovativo, negli ultimi dieci anni è stata sempre in crescita così come la squadra. In questi giorno ho avuto modo di vedere che i giocatori hanno elevate conoscenze tecnico-tattiche. E poi c’è un ambiente di tifosi ricco di passione: per tutte queste cose ho accettato volentieri questa bella esperienza, sono convinto che lo sarà per tutti».

LA ROSA – Sul valore della rosa Ancelotti si è detto sereno: «Vengo definito aziendalista perché considero questa squadra competitiva ad alti livelli? Non lo dico io, questa squadra l’anno scorso ha fatto 91 punti in campionato. Certo poteva far meglio in Champions e in Europa League, ma in Serie A ha fatto il massimo. Conosco i fatturati dei club, non sono al Real Madrid o al Bayern e perciò so bene quali sono le possibilità del club. Sono aziendalista perché per un allenatore è fondamentale avere il supporto della società. Parlare di altri calciatori significherebbe che non mi piacciono quelli che ho, ma io devo poterli guardare in faccia ogni giorno. Resto concentrato su di loro, il gruppo è sano e composto da calciatori bravi».

IL CENTROCAMPO – Ancelotti si è soffermato anche sui centrocampisti: «La qualità alta con Hamsik, Zielinski e Fabian Ruiz, poi ne abbiamo altri aggressivi come Rog, Allan e Diawara. Il nostro centrocampo è molto completo e mi dà la possibilità di ruotare molto tenendo sempre un buon livello».

LO SCUDETTO – Ad Ancelotti hanno chiesto un parere sul ko di Firenze che è costato lo scudetto al Napoli nella scorsa stagione, il tecnico ha spiegato: «Sarri ha detto che l’anno scorso Il Napoli ha perso la partita decisiva in albergo? A livello psicologico la partita della sera prima ha sicuramente inciso, poi c’è l’imprevedibilità del calcio. Per esperienza posso dire che capita anche di perdere finali di Champions League anche quando vinci 3-0, ci sono delle cose impossibili da spiegare, non c’è razionalità in alcuni eventi come successo al Napoli con la Fiorentina».

IL BAMBINO – Curioso siparietto con un bambino che fa notare al tecnico di aver visto in allenamento una difesa mista sui calci piazzati: «Sì la stiamo provando, penso sia una buona soluzione».

LA SCELTA – Ancelotti poi è tornato sulla sua scelta: «La decisione è stata veloce, ho incontrato Chiavelli e il presidente. Loro cercavano un allenatore e io una squadra, c’è voluto poco per trovare un accordo».

Fonte: Corriere dello Sport.it

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Calcio, l’Italia batte il Belgio e si qualifica ai quarti di Nations League: decide un gol di Tonali

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Alzi la mano chi, dopo gli Europei tedeschi dello scorso giugno, avrebbe scommesso ancora sulla Nazionale di Luciano Spalletti. Probabilmente pochi o nessuno, ma quello che emerge dalla vittoria ottenuta ieri sera contro il Belgio che ci consente di staccare il pass per i quarti della Nations League, ci fa sicuramente ben sperare.

Infatti, se quella con la Francia a settembre era stata la partita della rinascita, quella di ieri sera allo stadio Re Luigi Baldoino di Bruxelles è stata una dimostrazione di forza e compattezza, una vittoria di grande carattere, dopo una partita nella quale l’Italia ha spesso dominato il gioco e controllato la manovra, ma dove ha saputo anche soffrire.

Insomma, la Nazionale inizia ad assumere i tratti del suo allenatore: bella e cattiva quanto basta, capace di giocare a calcio e di combattere quando l’occasione lo richiede. Alla fine la decide un gol di Tonali nel primo tempo, al termine di una splendida azione corale che ha visto l’ex milanista battere il belga Casteels con un comodo tap-in.

Ora testa a domenica e al big match con la Francia al Meazza, con il cuore sgombro dalle pressioni di una qualificazione ormai già ottenuta e con la consapevolezza di aver aperto un nuovo ciclo azzurro che si spera possa darci tante soddisfazioni.

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Calcio, l’Inter domina ma non va oltre il pari con il Napoli: è 1-1 al Meazza

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Si è concluso con un pareggio il big match della 12esima giornata di Serie A, che ha visto affrontarsi allo stadio Giuseppe Meazza in San Siro i padroni di casa dell’Inter e il Napoli allenato da Antonio Conte.

Nel primo tempo sono i nerazzurri a fare la partita, ma è il Napoli a passare in vantaggio grazie ad uno schema su palla inattiva concluso dal tocco sotto porta dello scozzese McTominay, bravo a sfruttare la disattenzione di Dumfries in marcatura. Sembra in discesa la gara per gli azzurri, fino a quando Hakan Calhanoglu non decide di buttare giù la porta con un destro imparabile che si infila nel sette, senza lasciare scampo a Meret.

La ripresa è un monologo dell’Inter, che tiene in mano il pallino del gioco e crea tante occasioni da gol non finalizzate dagli uomini di Inzaghi, su tutte il rigore sbagliato da Calhanoglu alla mezz’ora, per fallo in area su Dumfries.

Nel finale occasione anche per gli ospiti, con Simeone che non inquadra lo specchio della porta da pochi metri, dopo aver anticipato il suo diretto marcatore. Un punto che fa bene soprattutto al Napoli, che esce indenne dal Meazza e mantiene la vetta della classifica con un punto di vantaggio su Inter, Fiorentina, Atalanta e Lazio.

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Napoli, che bello senza coppe: batte il Milan e consolida il primato

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Una vittoria convincente, senza quasi mai rischiare di prendere gol e segnandone due in un tempo, sufficienti per vincere la sfida del Meazza contro il Milan.

I padroni di casa si presentano al match con gli azzurri senza gli squalificati Theo Hernandez e Reijnders, cui si aggiunge il forfait dell’ultimo minuto di Pulisic per un attacco di gastroenterite.

Gli uomini di Conte entrano in campo con un’idea ben precisa, che si tramuta nel gol di Lukaku dopo appena 5 minuti, grazie al filtrante di Zambo Anguissa che taglia la difesa rossonera e consente al numero 11 belga di siglare il vantaggio. Poi ci pensa Kvaratskheila a raddoppiare sul finire del tempo, con un assolo degno dei tempi migliori e un tiro che seppur non irresistibile supera Maignan.

Il secondo tempo è uno sterile monologo del Milan, che trova il gol con Morata a inizio ripresa, giustamente annullato per il fuorigioco dell’attaccante spagnolo. Poi nulla più, con un Napoli che si limita a difendersi chiudendo ogni spazio e un Milan che non si sveglia nemmeno con gli ingressi dell’acciaccato Pulisic e di Rafael Leao, l’escluso eccellente.

Conte porta il vantaggio dall’Inter a 7 punti, in attesa del match dei nerazzurri sul campo dell’Empoli, e tenta la prima fuga della stagione, grazie ad un calendario favorevole e al vantaggio di non giocare le coppe.

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