MOSCA (RUSSIA) – Il Belgio non subiva gol da calcio d’angolo dal Mondiale del1994. Umtiti spacca la statistica nel momento meno opportuno e regala la finale dei campionati del mondo 2018 alla Francia. Proprio ieri noi italiani festeggiavamo l’anniversario della vittoria della Coppa del Mondo del 2006. I transalpini stavolta sembrano aver messo la testa a posto e si giocheranno la finale a Mosca contro una tra Croazia e Inghilterra.
HIGHLIGHTS 1 – De Bruyne con la punta del piede serve Hazard: conclusione dal vertice sinistro che sfiora il palo dal lato opposto. Questa la prima occasione seria della partita al 15′. Il Belgio fa il Brasile nella partita dei quarti persa dalla VerdeOro. Tiene la partita e la palla alta, con la Francia dentro la propria metà campo. Matuidi però tiene sveglio Courtois con una sventola dal limite: sinistro bloccato. Lloris non ha questi problemi visto che la pressione del Belgio erutta con un’altra conclusione di Hazard, deviata in angolo da Varane a pochi centimetri dalla traversa. Lloris ha la concentrazione altissima anche al 22′: il sinistro di De Bruyne finirebbe in rete se il portiere del Tottenham non volasse sulla sua destra. Giroud di testa di poco a lato (palla comunque nel radar del portiere) e Giroud di sinistro di molto a lato sono poca roba rispetto all’occasione di Pavard. L’esterno dello Stoccarda imita Candela dei bei tempi, scende alla grande sulla destra e invece del cross tira diretto in porta. Courtois di piede in angolo. Non sembra ma è la Francia a concludere il primo tempo con più tiri verso la porta: 11 vs 3.
HIGHLIGHTS 2 – Al Belgio non basta la precisione dei passaggi. La Francia è cinica e passa in vantaggio da un calcio d’angolo. Umtiti dopo 7 minuti della ripresa anticipa di Fellaini scatenandosi in un balletto minimal per festeggiare l’1-0. Si balla anche nella didesa belga: all’11’ Mbappé usa il tacco per fare l’assit a Giroud ma l’anticipo di Dembele devia respinge il tiro dell’attaccante. Martinez cambia: dentro Mertens proprio al posto di Dembele. Al 20′ il napoletano trova Fellaini in area ma il colpo di testa finisce a lato. Hazard chiede un calcio di punizione dal limite per un fallo netto di Giroud, Witsel impegna di destro Lloris dalla distanza, Lukaku non aggancia in area un cross di De Bruyne. Gli ultimi tre spunti di cronaca sul livescore della partita, prima del trionfo francese: Deschamps riporta in finale la sua nazionale dopo 12 anni e 1 giorno da quella di Berlino contro l’Italia.
Alzi la mano chi, dopo gli Europei tedeschi dello scorso giugno, avrebbe scommesso ancora sulla Nazionale di Luciano Spalletti. Probabilmente pochi o nessuno, ma quello che emerge dalla vittoria ottenuta ieri sera contro il Belgio che ci consente di staccare il pass per i quarti della Nations League, ci fa sicuramente ben sperare.
Infatti, se quella con la Francia a settembre era stata la partita della rinascita, quella di ieri sera allo stadio Re Luigi Baldoino di Bruxelles è stata una dimostrazione di forza e compattezza, una vittoria di grande carattere, dopo una partita nella quale l’Italia ha spesso dominato il gioco e controllato la manovra, ma dove ha saputo anche soffrire.
Insomma, la Nazionale inizia ad assumere i tratti del suo allenatore: bella e cattiva quanto basta, capace di giocare a calcio e di combattere quando l’occasione lo richiede. Alla fine la decide un gol di Tonali nel primo tempo, al termine di una splendida azione corale che ha visto l’ex milanista battere il belga Casteels con un comodo tap-in.
Ora testa a domenica e al big match con la Francia al Meazza, con il cuore sgombro dalle pressioni di una qualificazione ormai già ottenuta e con la consapevolezza di aver aperto un nuovo ciclo azzurro che si spera possa darci tante soddisfazioni.
Si è concluso con un pareggio il big match della 12esima giornata di Serie A, che ha visto affrontarsi allo stadio Giuseppe Meazza in San Siro i padroni di casa dell’Inter e il Napoli allenato da Antonio Conte.
Nel primo tempo sono i nerazzurri a fare la partita, ma è il Napoli a passare in vantaggio grazie ad uno schema su palla inattiva concluso dal tocco sotto porta dello scozzese McTominay, bravo a sfruttare la disattenzione di Dumfries in marcatura. Sembra in discesa la gara per gli azzurri, fino a quando Hakan Calhanoglu non decide di buttare giù la porta con un destro imparabile che si infila nel sette, senza lasciare scampo a Meret.
La ripresa è unmonologo dell’Inter, che tiene in mano il pallino del gioco e crea tante occasioni da gol non finalizzate dagli uomini di Inzaghi, su tutte il rigore sbagliato da Calhanoglu alla mezz’ora, per fallo in area su Dumfries.
Nel finale occasione anche per gli ospiti, con Simeone che non inquadra lo specchio della porta da pochi metri, dopo aver anticipato il suo diretto marcatore. Un punto che fa bene soprattutto al Napoli, che esce indenne dal Meazza e mantiene la vetta della classifica con un punto di vantaggio su Inter, Fiorentina, Atalanta e Lazio.
Una vittoria convincente, senza quasi mai rischiare di prendere gol e segnandone due in un tempo, sufficienti per vincere la sfida del Meazza contro il Milan.
I padroni di casa si presentano al match con gli azzurri senza gli squalificati Theo Hernandez e Reijnders, cui si aggiunge il forfait dell’ultimo minuto di Pulisic per un attacco di gastroenterite.
Gli uomini di Conte entrano in campo con un’idea ben precisa, che si tramuta nel gol di Lukaku dopo appena 5 minuti, grazie al filtrante di Zambo Anguissa che taglia la difesa rossonera e consente al numero 11 belga di siglare il vantaggio. Poi ci pensa Kvaratskheila a raddoppiare sul finire del tempo, con un assolo degno dei tempi migliori e un tiro che seppur non irresistibile supera Maignan.
Il secondo tempo è uno sterile monologo del Milan, che trova il gol con Morata a inizio ripresa, giustamente annullato per il fuorigioco dell’attaccante spagnolo. Poi nulla più, con un Napoli che si limita a difendersi chiudendo ogni spazio e un Milan che non si sveglia nemmeno con gli ingressi dell’acciaccato Pulisic e di Rafael Leao, l’escluso eccellente.
Conte porta il vantaggio dall’Inter a 7 punti, in attesa del match dei nerazzurri sul campo dell’Empoli, e tenta la prima fuga della stagione, grazie ad un calendario favorevole e al vantaggio di non giocare le coppe.