AFRAGOLA – Sembrava tutto fatto e invece la composizione della giunta Grillo è ancora in alto mare. A quanto pare in un primo momento, dopo il mio ultimo articolo, il problema era legato ai ripensamenti del duo Affinito–De Stefano che non si accontentavano di esprimere il nome di una donna e puntavano tutto su un avvocato del territorio, un certo Salzano, lasciando la patata bollente delle quote rosa in mano al sindaco. Poi passati alcuni giorni, compresa la loro responsabilità, avevano dirottato le loro attenzioni su Grazia Moccia. Evidentemente le intenzioni di Affinito & C. erano quelle di non dare spazio ad una figura scomoda come quella dell’Arch. Montefusco. Anche perché si sa la lista del sindaco “Afragola Civica” è sempre stata una lista post-ideologica trasversale con esponenti di destra mixati ai trasfughi del PD e tutt’ora paga lo scotto della crisi identitaria di alcuni soggetti eletti.
Infatti, da ultime indiscrezioni raccolte in esclusiva da Minformo. Pare che all’indomani dei tentennamenti della Moccia sulla decisione di dimettersi da consigliera eletta per andare a fare l’assessore, complice anche i consigli del fratello Gaetano – fautore della candidatura della sorella e curatore della sua campagna elettorale – che vorrebbero la sicurezza di governo per tutto il tempo che amministrerà Grillo, i due consiglieri primi eletti nella stessa lista, starebbero cercando “casa” altrove. Infatti pare che sia De Stefano che Affinito avrebbero cominciato a colloquiare con altri gruppi politici di maggioranza e con alcuni sarebbero già a buon punto, uno su tutti Forza Italia.
Logicamente per Forza Italia è tutto grasso che cola, poiché se il duo De Stefano–Affinito si accontentassero di esprimere una quota rosa all’interno del gruppo di Forza Italia che si rafforza passando a sei consiglieri in aula, per il partito azzurro sarebbe manna scesa dal cielo. A pagarne le conseguenze, ovviamente, sarebbe la stessa Grazia Moccia che restando da sola nel gruppo della lista “Afragola Civica” non potrà esprimere nessun assessore in giunta e la paura di far parte dell’esecutivo per pochi anni, così come successo a Iavarone, Affinito e Salzano nella scorsa consiliatura, a questo punto sarà cosa futile rispetto al fatto di sedere in Consiglio senza avere voce in capitolo nell’esecutivo.
Se i colloqui avviati da De Stefano e Affinito sono solo pretattica per indurre Grazia Moccia ad accettare il ruolo di assessore, non lo sapremo mai, ma fatto sta che se lo scenario paventato prima dovesse realizzarsi, allora vuol dire che la politica davvero sta rasentando livelli bassissimi e ancora una volta le esigenze della città passano in secondo piano.
Dal canto suo, credo che il sindaco Grillo, dopo aver ampiamente dimostrato di non aver bisogno di nessuno, visto che nessuno, in questo senso sembra che gli stia dando una mano, non deve fare altro che porre un out out ai suoi consiglieri, a stretto giro: o si trova la quadratura del cerchio entro un paio di giorni, oppure, al di là di quanto detto e promesso, egli stesso dovrà garantire un esecutivo alla città, magari passando anche tra professionalità esterne al mondo politico.
Anche perché superato il “problema” Moccia a questo punto rimangono in piedi le esigenze del duo Ausanio–Lanzano che con il nome di Aniello Silvestro spingono Camillo Giacco a rinunciare alla nomina di assessore per andare a pescare un nome femminile che faccia tornare i conti in quota rosa e a questo punto davvero si rischia di non uscirne.