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Ambiente

CAIVANO. Rifiuti per strada. I cittadini cominciano a ribellarsi e qualche politico alza il tiro

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CAIVANO – A tutto c’è un limite e a quanto pare anche i caivanesi ne hanno uno. Di solito è un popolo mite che subisce in silenzio. Gente che non si occupa molto volentieri della cosa pubblica e questo non è che sia proprio un bene. Insomma il caivanese medio sta zitto anche quando gli metti le mani in tasca ma non riesce a star zitto quando l’immondizia comincia a superare il metro e mezzo di altezza e lo ha dimostrato. Oggi quelli di via Roma all’ennesimo cumulo non ci hanno visto più e hanno rivoltato tutto il conferito per strada.

Insomma erano troppi giorni che quest’amministrazione commissariata, insieme alla ditta della raccolta tirava un po’ la corda. Alla fine la cittadinanza non ce l’ha fatta e ha cominciato a farsi sentire. Dal silenzio tombale della politica, compreso quello che ha seguito lo scioglimento per infiltrazioni camorristiche, l’unico che si è destato è stato Francesco Emione che ha avuto un sussulto d’orgoglio, si è ricordato di essere cittadino caivanese ed è sceso, virtualmente, al fianco dei cittadini vessati.

Francesco Emione, attraverso la sua fanpage ufficiale, mira alla responsabilità che ha chi oggi governa la città, chi come le scorse amministrazioni, non è stato in grado di dotare Caivano di un contratto sulla raccolta dei rifiuti degno di nota, con tanto di ditta che non crea disagi alla cittadinanza, infatti il post fatto dall’ex consigliere di opposizione recita: “I cittadini caivanesi pagano la TARI per otto milioni e mezzo, questo è l’ultimo PEF redatto dai commissari prefettizi e pazienza se poi alla Buttol si fa firmare un contratto temporaneo di cinque milioni e mezzo. I cittadini caivanesi, sono buoni, sono miti, a loro non interessa che fine fanno questi tre milioni ballerini. Ma almeno, da umile caivanese, credo che il servizio della raccolta rifiuti deve essere fatto nella maniera più eccellente. Ai cittadini caivanesi non interessa di chi è la colpa o quali siano i motivi che causano disservizi, anche perché i disservizi sono annosi oramai ed è logico che ogni volta la colpa sia di qualcosa o di qualcuno. Ma quando un cittadino esce di casa la mattina per andare a lavorare, paga regolarmente le tasse, ai massimi livelli storici per giunta, un po’ di incazzatura gliela devi concedere, quando recandosi sul posto di lavoro, uscendo di casa, trova cumuli di immondizia per strada e da qualche parte anche incendiata, una sana autocritica da parte degli addetti ai lavori ci vuole. Il cittadino onesto medio caivanese non vuole sentire ragioni, a lui non interessa se la colpa è dei cittadini incivili che conferiscono ad orari diversi dal calendario, poiché anche la formazione e l’informazione del cittadino è in capo alla politica, o come nel caso di Caivano, al Commissario Prefettizio. Se la ditta cambia calendario, e si fa una comunicazione blanda, non è colpa di chi paga le tasse per non avere un servizio sulla raccolta rifiuti efficiente.Il cittadino onesto medio caivanese non vuole sentire ragioni se la colpa è della ditta che non mette gli operai in condizioni di poter lavorare in sicurezza e a norma, come hanno spiegato gli stessi operai. Il cittadino paga le tasse affinché questa ditta abbia tutti i requisiti per espletare tale servizio. Di consenguenza, anche qui la colpa ricade su chi governa la città. Non ci volete dire come mai ci sta questa discrepanza tra PEF e contratto fatto firmare alla Buttol? Perfetto, ce ne faremo una ragione. Ma la monnezza per strada VA TOLTA AD OGNI COSTO!”

Insomma, da indiscrezioni raccolte da Minformo, pare che allo stato attuale, dopo le rivolte dei cittadini e i moniti degli addetti ai lavori, in queste fasi concitate il Commissario De Vivo, stia lavorando insieme ai vertici della ditta Buttol srl per la risoluzione del problema.

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Attualità

Campi Flegrei, il piano per la messa in sicurezza: 56 interventi da eseguire nell’arco di tre anni

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Cinquantasei interventi per le infrastrutture pubbliche nell’area del bradisismo ai Campi Flegrei, da eseguire nell’arco di tre anni con fondi per 260 milioni di euro.

E’ il massiccio piano di lavori per la sicurezza presentato oggi dal Ministro per la Protezione civile, Nello Musumeci, in un incontro con i sindaci del territorio svoltosi a Pozzuoli.

La riqualificazione sismica riguarderà anzitutto gli edifici scolastici, ma anche strutture pubbliche di rilevanza nazionale come la casa circondariale femminile di Pozzuoli e l’Accademia aeronautica, ma anche il comprensorio logistico della Guardia di Finanza a Miseno e quello militare di Nisida.
Un altro capitolo è dedicato alle opere idrauliche, cominciando dagli interventi sulla rete fognaria e su quella idrica a Pozzuoli e Bacoli.
Poi la rete viaria: previsto un nuovo ingresso per la Tangenziale di Napoli, dall’abitato di via Cigliano a Pozzuoli, e il completamento dello svincolo di via Campana.
Infine nel porto di Pozzuoli è prevista una nuova darsena traghetti e saranno eseguite opere di livellamento dei fondali con la creazione di moli galleggianti temporanei. Completano questa prima fase del programma gli interventi per la messa in sicurezza di costa e costoni a Bacoli.

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Attualità

Campi Flegrei, diminuzione del bradisismo: solo 18 eventi registrati in una settimana

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Il bollettino settimanale dell’Osservatorio Vesuviano, relativo alla settimana dal 14 al 20 ottobre 2024, ha evidenziato un rallentamento dell’attività sismica nell’area dei Campi Flegrei, con soli 18 eventi registrati, rispetto ai 30 della settimana precedente.

Il terremoto più forte della settimana, si è verificato il 20 ottobre alle ore 18:22 ed ha raggiunto una magnitudo di 1.3 con profondità 3 km con epicentro localizzato al largo del golfo di Pozzuoli.

Il fenomeno del bradisismo, ovvero il sollevamento del suolo nell’area flegrea, prosegue, sebbene si osservi una riduzione nella velocità del sollevamento a partire da agosto 2024.

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Ambiente

Fonti rinnovabili, Star Energia: “col sole potremmo diventare esportatori netti di energia”

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“L’Italia è il paese del sole e del vento. Potremmo diventare esportatori netti di energia, eliminando le politiche assistenziali per il Mezzogiorno e raggiungendo una vera indipendenza energetica”.

E’ quanto afferma Mario Palma, CEO di Star Energia, una delle aziende italiane più attive nel settore delle energie rinnovabili, che sottolinea come nella realtà “l’indipendenza energetica si scontri con le politiche governative attuali, che sembrano favorire interessi legati alle lobby delle energie fossili e nucleari”.

Capita per l’energia fotovoltaica, che rappresenta oggi una delle fonti più diffuse e accessibili a livello globale, con numerosi Paesi che stanno investendo pesantemente su questa tecnologia per accelerare la transizione energetica, e l’Italia che, come evidenziato da Palma, è dotata di un potenziale solare ineguagliabile, specialmente nelle regioni meridionali, con un boom nell’installazione di impianti fotovoltaici negli ultimi anni; un boom cui non corrisponde però, a suo avviso, un’adeguata politica di Governo.

(fonte: Ansa)

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