Resta sintonizzato

Attualità

Poveri noi

Pubblicato

il

Mentre guardavo alla TV una noiosissima Francia-Danimarca del mondiale russo, tra il primo e il secondo tempo ho fatto un po’ di zapping, certo più divertente della partita. Gira che ti rigira mi sono imbattuto in un servizio di Skytg24 che parlava di povertà, quella italiana, meglio specificare, perché da qualche tempo sembra essere passato in secondo piano questo dramma. Sono poveri in Italia cinque milioni di cittadini, due milioni di famiglie, un terzo di questi sono stranieri; questo in sintesi la sostanza giornalistica del servizio. La soglia di povertà per una famiglia costituita da padre, madre e un figlio è di milleottanta euro al mese, continua il commentatore. Con i milleottanta euro si è ai confini del dramma per gli indicatori di settore e guadagnarne qualche centinaio in più, non significa essere ricchi ma penzolare verso il baratro della povertà. Arrivano gli interventi: l’esperta che insegna Economia a Parigi, il sottosegretario del governo giallo-verde, l’immancabile giornalista e il conduttore che modera. Tutti si appassionano al problema con le più disparate ipotesi nel dibattito televisivo. Eppure avrei piacere, pensavo tra me e me, che qualche TG nazionale in pillole, come Skytg24 o un TG più corposo come quello di Mentana TGLA7 per la precisione, ospitassero un disoccupato con il Reddito d’inclusione, un cassintegrato, un pensionato, un licenziato che percepisce la disoccupazione speciale o straordinaria, per non dire un Lsu. Un pensiero un po’ bizzarro ma originale che mi frullava nella mente in attesa di addormentarmi davanti al secondo tempo di Francia-Danimarca.

Quanto guadagnano quelli che stanno parlando? Formuliamo delle ipotesi. Il sottosegretario del cambiamento non meno di quindicimila euro il mese a parte eventuali altre rendite; il conduttore Sky, credo almeno cinquemila euro al mese; la prof. da Parigi, supera i cinquemila altrimenti deve servire ai tavoli di un Caffè la sera per sbarcare il lunario; infine il giornalista, sui cinquemila, immagino altre rendite o introiti per lui.  Ho fatto questo ragionamento con le tasche dei dotti del simposio in studio che parlavano di una malattia che non conoscono e di sicuro, non avranno nemmeno sentito i sintomi. Perché in Italia parlano dei poveri, in genere, chi non vive questo disagio? Quale sorpresa sarebbe invece guardare un programma del genere e ascoltare i tre ospiti dire: Ci siamo prestati a un esperimento, siamo andati ad abitare in periferia a Napoli, a Scampia per la precisione. In tasca milleottanta euro al mese, abbiamo portato moglie e figlio, pagato il fitto, il gas, la luce, i tributi locali, i libri per la scuola, il mangiare, qualche medicina, non tutte, costa, i biglietti dell’autobus. L’auto non ce la siamo potuti permettere, basta così, nient’altro che questo, mai al Cinema o al ristorante. Lo abbiamo fatto per un anno, per comprendere come si vive e soprattutto quante umiliazioni, rinunce, disagi. Mi sono svegliato di soprassalto e la partita era finita tra amorevoli carezze dei calciatori franchi e vichinghi, mi ero addormentato davvero ci sono rimasto un po’ male, perché per la prima volta, a parte in qualche film, un ricco si era spogliato dei suoi averi per vivere in povertà, nel disagio e poi raccontarlo e commentarlo. Adesso sono in fb e osservo i soliti commenti lanciati in fretta e furia dagli IPhone X, caustici, livorosi, duri, spietati, offensivi, spesso verso il pensionato, il cassintegrato, il disoccupato, il lavoratore socialmente utile, la casalinga, lo studente, etc., coloro insomma che hanno avuto l’ardire il 4 marzo e dopo di aver votato gli alieni gialloverdi e di aver confinato la sinistra, vero faro della politica italiana sotto la soglia di povertà elettorale. Eppure una domanda mi verrebbe da fare a tutti i compagni. Se questo dato della povertà di cinque milioni d’italiani non è accaduto dalla sera alla mattina e se come dicono tutti gli addetti, dalla nascita dell’euro a oggi i ricchi sono più ricchi, i poveri più poveri. Voi, poveri ricchi di sinistra cosa avete fatto e a che cosa avete rinunciato in questi anni? In questi anni sono stato come voi sordo al grido di disperazione.

Che cosa avete pensato di fare e come aiutare l’amico o il familiare che aveva perso il lavoro e non sapeva più come arrivare alla metà del mese se non alla fine de mese? Quali commenti negativi postavate da fb quando piccoli imprenditori o ex lavoratori si toglievano la vita perché non hanno retto alla vergogna del licenziamento o del fallimento? Si è vero, si discuteva come i quattro intellettuali in TV ma c’era chi stava già cominciando a lavorare a qualcosa di differente che oggi si è concretizzato. Adesso bisogna aspettare, vedere cosa metteranno in campo per davvero, a parte fermare una nave di disperati, questa è propaganda. Hanno vinto perche hanno dialogato con un popolo orfano dei loro padri che dai primi del novecento erano stati al loro fianco. I cinque milioni di poveri aumenteranno se non si elimina il precariato creato dallo JOBS ACT e se a questo sommiamo il lento e progressivo licenziamento dei cinquantenni, ci stacchiamo dall’Europa e nella migliore delle ipotesi andiamo in Sudamerica. La povertà noi non la viviamo ma ne sentiamo l’odore, è vicina, spesso ci ha sfiorato, è bastato non percepire uno stipendio tre mesi o essere stati licenziati. La classe media la crisi l’ha pagata di tasca sua quando ha visto dimezzare il proprio potere d’acquisto e raddoppiati i prezzi, questo è stato l’euro, voluto principalmente dai professori della sinistra Prodi e Ciampi. Un periodo di religioso silenzio, una profonda autocritica e poi ripartire, punto e a capo e il punto da cui farlo è qui, in questa statistica, da quei cinque milioni di poveri che in Italia aspettano un segnale o una speranza, muovetevi altrimenti sarà tardi.

Continua a leggere
Pubblicità
Clicca per commentare

Rispondi

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Attualità

Giugliano, via Santa Caterina da Siena rivede la luce dopo sei anni: l’annuncio del sindaco

Pubblicato

il

Via Santa Caterina da Siena a Giugliano rivede la luce dopo sei anni di attesa. Infatti, dopo il crollo dovuto alle forti piogge del 23 febbraio 2018, arrivano buone notizie.

L’annuncio è stato dato dal sindaco di Giugliano, Nicola Pirozzi:

“È una notizia che segna un momento fondamentale per la nostra città: la Regione Campania ha approvato un finanziamento di 20 milioni di euro per il rifacimento del collettore fognario di via Santa Caterina da Siena. Si tratta di un’opera attesa da oltre 6 anni, da quella terribile notte in cui la strada crollò, causando enormi disagi e difficoltà per i residenti di via Santa Caterina e delle zone limitrofe”.

Poi, prosegue: “Questa situazione non poteva e non doveva continuare oltre. Fin dall’inizio del mio mandato, mi sono battuto con determinazione per ottenere le risorse necessarie a risolvere definitivamente questo problema. Oggi posso dirvi che quella promessa non è rimasta tale: abbiamo raggiunto un traguardo importante, che rappresenta un segno concreto del nostro impegno quotidiano per migliorare la città”.

Infine, Pirozzi ha poi spiegato che è in fase di realizzazione il progetto esecutivo:

“Dopo l’aggiudicazione dell’appalto finalmente partiranno i lavori, ponendo fine ad una situazione che per troppo tempo ha penalizzato il nostro territorio”.

Continua a leggere

Attualità

Il piccolo Ethan riabbraccia finalmente la madre Claudia: “Sono felicissima”

Pubblicato

il

La storia che vi stiamo per raccontare è quella di una madre e di un figlio che si sono ritrovati dopo circa tre mesi.

Si tratta del piccolo Ethan, che ha finalmente riabbracciato la madre Claudia, dopo che lo scorso agosto il padre del piccolo nonché ex marito della donna, Eric Howard Nichols, le aveva sottratto con l’inganno il bambino mentre erano in vacanza in Puglia.

Tuttavia, la Polizia statunitense è riuscita a rintracciare e bloccare l’uomo nella contea di Orange a Los Angeles, dove si era trasferito con il figlio dopo la fuga. Pertanto, intorno alle 23 di ieri la donna è arrivata a Los Angeles riabbracciando il figlio.

Ecco le parole della donna:

“Sono felicissima. Come mi ha visto, mi ha fatto il suo splendido sorriso. L’ho trovato cresciuto, molto più pesante, ormai ha sei denti e gattona velocissimo. Si mette dritto in piedi da solo, è meraviglioso essere di nuovo con lui”.

Adesso il piccolo è stato affidato temporaneamente alla madre Claudia Ciampa, poiché ci sarà un percorso giudiziario che vedrà come controparte il padre americano del bambino, con un giudice che deciderà sull’applicazione della Convenzione Internazionale de L’Aja e a chi spetterà tenerlo definitivamente.

“Ora cominceranno le udienze, di cui la prima sarà già domani. Speriamo che si risolva tutto per il meglio e al più presto, così che possiamo tornare insieme in Italia”, afferma Claudia dall’America.

L’avvocato Gian Ettore Gassani, difensore di Claudia e presidente dell’AMI ha aggiunto:

“Il ministero invita tutti alla calma e siamo d’accordo anche io e la madre. Siamo solo all’inizio di un’avventura difficile, che ci farà attendere ancora un po’ di tempo per la decisione finale del giudice sul rimpatrio della signora Ciampa e di suo figlio”.

Continua a leggere

Attualità

Napoli celebra Maradona con un raduno a lui dedicato: le ultime

Pubblicato

il

Diego Armando Maradona continua a vivere nel ricordo di chi lo ha amato e di chi ne ha ammirato le gesta, soprattutto quella città di Napoli che non lo ha mai dimenticato.

Pertanto, grazie all’idea dell’avvocato Sergio Pisani, la figura del Pibe de Oro sarà celebrata nel raduno intitolato ‘Maraduno’, che vedrà la partecipazione attiva del pubblico protagonista del primo murales umano dedicato al compianto campione argentino.

Il raduno si terrà all’Edenlandia di Napoli domenica 24 novembre, con l’obiettivo di unire i tifosi, i sostenitori di Diego e la città intera. Gli organizzatori invitano i partecipanti a portare foto dei loro tatuaggi e tributi artistici dedicati al campione argentino, che verranno poi trasformati in un murales collettivo.

L’inizio è fissato per le ore 12, con un dj set a tema Maradona e proiezioni su un maxischermo. Seguiranno l’esibizione della Banda Argentina e canti in onore di Diego; la raccolta e l’esposizione di cimeli e tatuaggi tributo a Maradona, con apertura del progetto murales umano; una mostra dei cimeli storici di Maradona; la premiazione dei 10 personaggi vicini a Diego e una foto di gruppo per il libro celebrativo realizzato con l’editore Cuzzolin, con le fotografie che verranno scattate dai professionisti Mario Durante e Nico Nocera.

Continua a leggere

Popolari

Copyright © 2020 Minformo - Testata giornalistica reg. 20/2016 Tribunale Napoli Nord - Direttore Responsabile Mario Abenante - info@minformo.com - Privacy Policy