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⚽ Napoli 1 e Napoli 2: Ancelotti sceglie

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NAPOLI – […] Lo chiameremo Napoli 1 per comodità, per convenzione momentanea e non certo perché esistano gerarchie già scolpite (tranne rari casi): è la fusione tra quel che c’è, nel suo rigore maniacale e nell’esperienza sviluppata nel triennio, e quel che servirà inevitabilmente, ad esempio un portiere e questo dovrebbe essere Meret, sul quale si ricomincia in fretta a trattare. Lo chiameremo, anche, per verità indiscutibile, Progetto, perché evolutosi attraverso la continuità dei nove-undicesimi degli interpreti, di un’Idea avviata nel tempo da Rafa Benitez, integrata e personalizzata da Maurizio Sarri, ora invece da disegnare a immagine e somiglianza di Carlo Ancelotti, della sua cultura universale da introdurre con gradualità. Ma Napoli-1 anche e perché degli input sono arrivati in questo passato recentissimo (e anche un po’ remoto) e sono soprattutto concentrati in difesa, in quella linea che ormai ondeggia a memoria; ma sono radicate pure le conoscenze – anche quelle ambientali, che hanno un valore – tra centrocampo e attacco, in uomini che ormai rappresentano la Filosofia d’un club che ha scelto sistematicamente di credere nella «diversità» e di radicarla, come dimostrano i quindici anni alle spalle.

NAPOLI 2 – Il mercato dirà altro ancora, bisognerà attenderlo, viverlo con quell’alone, o forse il fascino, del mistero, però il Napoli 2 o, se preferite, i due Napoli, si completano con quei «doppi» utili ad avere soluzioni alternative sempre e ogni ruolo o qualsiasi circostanza tattica: è un’altra squadra, ovvio, anche se può rimanere la stessa nel 4-3-3 o anche no, rifugiandosi nel 4-2-3-1 o nel 4-4-2, ma comunque è prossima al cosiddetto Napoli 1, ha valori assai vicini e dunque una concorrenza forte dentro di sé, ha (o avrebbe) più novità e si lascerebbe.

Una prima formazione del Napoli, vicina a quella del campionato scorso.

Spaccanapoli in due: e Ancelotti sceglie

La seconda ipotesi a disposizione di Ancelotti. NB: in maiuscolo i nuovi.

Spaccanapoli in due: e Ancelotti sceglie
Fonte: Antonio Giordano per Corriere dello Sport.it

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Calcio

Calcio, l’Italia batte il Belgio e si qualifica ai quarti di Nations League: decide un gol di Tonali

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Alzi la mano chi, dopo gli Europei tedeschi dello scorso giugno, avrebbe scommesso ancora sulla Nazionale di Luciano Spalletti. Probabilmente pochi o nessuno, ma quello che emerge dalla vittoria ottenuta ieri sera contro il Belgio che ci consente di staccare il pass per i quarti della Nations League, ci fa sicuramente ben sperare.

Infatti, se quella con la Francia a settembre era stata la partita della rinascita, quella di ieri sera allo stadio Re Luigi Baldoino di Bruxelles è stata una dimostrazione di forza e compattezza, una vittoria di grande carattere, dopo una partita nella quale l’Italia ha spesso dominato il gioco e controllato la manovra, ma dove ha saputo anche soffrire.

Insomma, la Nazionale inizia ad assumere i tratti del suo allenatore: bella e cattiva quanto basta, capace di giocare a calcio e di combattere quando l’occasione lo richiede. Alla fine la decide un gol di Tonali nel primo tempo, al termine di una splendida azione corale che ha visto l’ex milanista battere il belga Casteels con un comodo tap-in.

Ora testa a domenica e al big match con la Francia al Meazza, con il cuore sgombro dalle pressioni di una qualificazione ormai già ottenuta e con la consapevolezza di aver aperto un nuovo ciclo azzurro che si spera possa darci tante soddisfazioni.

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Calcio, l’Inter domina ma non va oltre il pari con il Napoli: è 1-1 al Meazza

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Si è concluso con un pareggio il big match della 12esima giornata di Serie A, che ha visto affrontarsi allo stadio Giuseppe Meazza in San Siro i padroni di casa dell’Inter e il Napoli allenato da Antonio Conte.

Nel primo tempo sono i nerazzurri a fare la partita, ma è il Napoli a passare in vantaggio grazie ad uno schema su palla inattiva concluso dal tocco sotto porta dello scozzese McTominay, bravo a sfruttare la disattenzione di Dumfries in marcatura. Sembra in discesa la gara per gli azzurri, fino a quando Hakan Calhanoglu non decide di buttare giù la porta con un destro imparabile che si infila nel sette, senza lasciare scampo a Meret.

La ripresa è un monologo dell’Inter, che tiene in mano il pallino del gioco e crea tante occasioni da gol non finalizzate dagli uomini di Inzaghi, su tutte il rigore sbagliato da Calhanoglu alla mezz’ora, per fallo in area su Dumfries.

Nel finale occasione anche per gli ospiti, con Simeone che non inquadra lo specchio della porta da pochi metri, dopo aver anticipato il suo diretto marcatore. Un punto che fa bene soprattutto al Napoli, che esce indenne dal Meazza e mantiene la vetta della classifica con un punto di vantaggio su Inter, Fiorentina, Atalanta e Lazio.

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Napoli, che bello senza coppe: batte il Milan e consolida il primato

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Una vittoria convincente, senza quasi mai rischiare di prendere gol e segnandone due in un tempo, sufficienti per vincere la sfida del Meazza contro il Milan.

I padroni di casa si presentano al match con gli azzurri senza gli squalificati Theo Hernandez e Reijnders, cui si aggiunge il forfait dell’ultimo minuto di Pulisic per un attacco di gastroenterite.

Gli uomini di Conte entrano in campo con un’idea ben precisa, che si tramuta nel gol di Lukaku dopo appena 5 minuti, grazie al filtrante di Zambo Anguissa che taglia la difesa rossonera e consente al numero 11 belga di siglare il vantaggio. Poi ci pensa Kvaratskheila a raddoppiare sul finire del tempo, con un assolo degno dei tempi migliori e un tiro che seppur non irresistibile supera Maignan.

Il secondo tempo è uno sterile monologo del Milan, che trova il gol con Morata a inizio ripresa, giustamente annullato per il fuorigioco dell’attaccante spagnolo. Poi nulla più, con un Napoli che si limita a difendersi chiudendo ogni spazio e un Milan che non si sveglia nemmeno con gli ingressi dell’acciaccato Pulisic e di Rafael Leao, l’escluso eccellente.

Conte porta il vantaggio dall’Inter a 7 punti, in attesa del match dei nerazzurri sul campo dell’Empoli, e tenta la prima fuga della stagione, grazie ad un calendario favorevole e al vantaggio di non giocare le coppe.

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