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Vaccini-Salvini

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Quando compare Matteo Salvini alla televisione o sul web, tutti siamo presi da una certa di fibrillazione e l’effetto che ne scaturisce dipende un po’ dagli indirizzi politici individuali è vero ma anche soprattutto dalla simpatia o dall’antipatia nei suoi confronti. Fortunatamente domani è il ventiquattro di giugno, si festeggia San Giovanni Battista ed è domenica, finalmente alle ore ventitré si conoscerà il risultato del ballottaggio tra i candidati a Sindaco delle comunali del 10 giugno, spero sia finita. Dicevo la speranza vcredo non solo mia che si metta un punto alle faide proposte dall’uno e dall’altro, dalle Elezioni politiche del 4 marzo a oggi. Chiudiamolo questo ponte propagandistico di quasi quattro mesi, si pensi ad amministrare le città e a governare l’Italia la gente è stanca. Tra le tante somarate dal fu presidente del consiglio Gentiloni, l’ostinazione a negare l’election day che avrebbe fatto risparmiare una barca di soldi al contribuente ed evitato soprattutto questi quattro mesi di tifo calcistico, altro che politica. Matteo Salvini  già prima delle elezioni politiche recitava il suo karma “non vedo l’ora di cominciare”, vinte le elezioni è stato di parola. Al governo, di cui è Ministro dell’Interno e Vicepresidente del Consiglio, quello giallo-verde del cambiamento di Giuseppe Conte, Salvini ha cominciato, com’era prevedibile, a lavorare e il primo punto al suo ordine del giorno è stato il problema sbarchi dall’Africa. Ha da sempre sollevato dubbi circa la provenienza di coloro che arrivano sulle nostre coste dicendo spesso “solo pochi scappano dalle  guerre in Africa e in Medioriente, la maggior parte sono migranti economici, in Europa in cerca di fortuna, devono ritornare nei paese di origine”. Salvini se l’è presa con l’Europa che considera l’Italia un “grande centro di accoglienza” finanziando solo in parte l’operazione di accoglienza. Parole grosse anche per contro le O.N.G., tutte o quasi, strumenti di guadagno e non di soccorso in mare. Nega l’approdo nei porti italiani alla nave Aquarius con seicentoventi profughi a bordo che viene accolta a Valencia tra il disappunto di tutti in Europa, tranne Donald Trump prsidente Usa che plaude a Salvini. Il leader leghista accusa i precedenti governi di centrosinistra di essere andati con il cappello in mano a Bruxelles per chiedere indulgenza rispetto al patto di stabilità garantendo sbarchi  oltre ogni limite sulle nostre coste e soprattutto trattenendo i migranti senza destinarli ad altri paesi della Comunità europea.

Lo scontro da osteria con Saviano di queste ore; la posa da sceriffo nel regno ad Ostia dei Casamonica; il censimento dei Rom; le camice stirate dalla Isoardi  e altro, l’elenco è già lungo. Ha conquistato la scena mediatica Salvini girando e rigirando l’Italia per i vari comizi da Ministro degli interni  per giunta e sempre pronunciando toni alti. La cosa che maggiormente ha acceso gli animi nei suoi avversari ma anche nell’alleato Di Maio, sono oggi le dichiarazioni su un campo pericoloso, quello dell’obbligatorietà dei vaccini. “…l’impegno preso in campagna elettorale nel permettere che tutti i bimbi entrino in classe, vadano a scuola, la priorità è che i bimbi non vengano espulsi dalle classi anche se non vaccinati. Siamo in due, c’è un’alleanza Lega-M5s, bisogna ragionare anche con gli alleati, al ministro Grillo ho iniziato a parlare di questi temi. Continueremo perché ritengo che dieci vaccini obbligatori siano inutili e in parecchi casi pericolosi se non dannosi”, queste le dichiarazioni di Salvini al riguardo. Solo per dovere di cronaca ricordiamo che dopo  diciotto anni si è ritornati all’obbligo di vaccinazione per gli studenti con il “decreto vaccini”, la legge voluta dall’allora Ministro della Sanità Lorenzin che fu votato si dal parlamento ma tra proteste veementi, fuori e dentro l’aiula di Montecitorio. Il dissenso con il decreto vaccini si allargò a macchia d’olio ed entrando nel web la protesta divenne virale. Soprattutto in rete il provvedimento scaldò maggiormente gli animi dei cittadini contrarie non sono stati pochi i gruppi che con una propaganda abbastanza forte si sono battuti per dimostrare che i vaccini sono dannosi per la salute. Una serie di notizie, tutte da dimostrare in quanto a veridicità, bombardano la rete e il giorno dell’approvazione del decreto vaccini l’ashtag “#Novax” arriva a oltre mille tweet l’ora, sette milioni di visualizzazioni, quattro milioni di utenti, in pratica una rete anti-vaccini estesa che vuole dimostrare la correlazione tra le somministrazioni con alcune patologie come l’autismo.

La Cassazione ha negato che i vaccini possano provocare l’autismo ma tanti cittadini sono convinti del contrario, grazie anche alle tante pagine italiane e straniere che attraverso i social riportano notizie ed esperienze dirette di genitori. Inutile pensare che le community online non siano state capaci di condizionare il voto e come in questo caso, Salvini oggi, in un recente passato il Movimento cinque stelle hanno compreso cosa significasse sostenere i “Novax”.  Una riflessione si deve comunque fare se lo studio “Eurosurveillance”, commissionato e finanziato dall’European centre for disease prevention and control (Ecdc), ci dice che quindici nazioni su ventinove che compongono la Comunità europea non rispettano obblighi vaccinali e sono: Austria, Danimarca, Estonia, Finlandia, Germania, Irlanda, Islanda, Lituania, Lussemburgo, Norvegia, Olanda, Portogallo, Spagna, Svezia e Regno Unito, mentre negli altri quattordici  ne prevedono almeno una. Certo a guardare le quindici che non hanno obbligo vaccinale qualche dubbio sorge, si tratta di nazioni ricche e soprattutto dove la salute del cittadino è ampiamente difesa. Prendiamo uno a caso dei vaccini resi obbligatorio, quello dell’Epatite B. Costò la galera negli anni 90’ al potentissimo Ministro della salute De Lorenzo, insieme a Poggiolini, il dirigente del Ministero della Sanità di allora che non aveva dove nascondere soldi in casa proveniente dalle tangenti. Il Ministro De Lorenzo assaporò la galera per lo scandalo dell’obbligatorietà del vaccino contro l’Epatite di tipo B, ne uscì dopo qualche tempo ma l’obbligatorietà del vaccino rimase, è giusto chiedersi perché? Ritornando alle altre  nazioni europee dove la “salute” è una cosa seria, i dati dicono che la vaccinazione contro la polio è l’unica obbligatoria per tutti i bambini e sono dodici le nazioni che la praticano. Il vaccino contro l’epatite B è obbligatorio solo in dieci nazioni, soprattutto dell’est Europeo. In Europa si sostituisce all’obbligo la raccomandazione. Il polverone oggi sollevato da Salvini al riguardo mi riporta ad Antonio Di Pietro e il suo “che c’azzecca?” In pratica “cosa c’entra Salvini, Ministro degli interni con le vaccinazioni? Niente, non è una competenza del suo dicastero e il fatto che abbia sollevato il problema ad un comizio, ha aperto non solo un altro fronte di scontro con l’opposizione di destra e sinistra favorevole ai vaccini ma anche interno al governo giallo-verde. Il ministro della Sanità è un esponente del Movimento Cinque stelle, Giulia Grillo, di professione medico legale, risentita dal’accaduto. Di Maio se l’è presa e non poco per questa ennesima uscita di Don Matteo, qualche nervosismo dai vertici cinque stelle è normale per l’aggancio nei sondaggi al primo posto della Lega che guadagna quattordici punti percentuali  mentre il Movimento di Grillo arretra di tre punti. Siamo lontani dalle prossime Elezioni europee del 2019, stiano calmi i grillini i sondaggi sono importanti, ma non si vive di soli numeri e soprattutto aspettiamo l’esito dei ballottaggi per definire meglio il quadro politico attuale. Su una cosa comunque spero saremo tutti d’accorso, da lunedì 25 giugno cali il sipario su questa stagione elettorale durata quattro mesi e si cominci a governare non più a twittare, non siamo gli Usa e nemmeno la Russia e Salvini, insieme a DI Maio non sono Trump e nemmeno Putin.  Si pensi a riconquistare quel ruolo tra le grandi nazioni mondiali che ci spetta di diritto e soprattutto si cominci a governare per il bene comune, frase così inflazionata in politica e proveniente dalle pagine della nostra Costituzione, quasi sempre enunciata e mai applicata. “Pensiamo alla salute” si dice nella vita di tutti i giorni e spero questo governo davvero metta la Sanità tra i primi punti all’ordine del giorno della sua agenda, si possono recuperare somme ingenti dai privilegi dei Baroni della Sanità e dalle ruberie che ci girano intorno, gli scandali, i privilegi, i soldi buttati in convenzioni mentre si distrugge la Sanità pubblica. Se c’è da intervenire sui vaccini è anche giusto ma mettendo da parte la propaganda, si tratta della salute dei nostri figli.  Un inciso, è un mio dubbio lo voglio trasferire ai lettori: “Se si obbliga un bambino ad essere vaccinato obbligatoriamente, previo il suo allontanamento dalla scuola è giusto che si entri in una nazione, provenendo da qualsiasi parte del mondo, senza essere vaccinati?” Sarei felice di che qualcuno elimini questo dubbio dalla mia mente ma credo di essere in buona compagnia al riguardo.

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POLITICA

Nomine Ue, il Pd: “Auguri a Raffaele Fitto, ma noi mai con i nazionalisti”

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Il responsabile Esteri del Pd, Peppe Provenzano, nell’Aula della Camera ha augurato buon lavoro a Raffaele Fitto in Ue rimarcando al contempo che “nessuna apertura politica ci potrà essere per noi in quella commissione a nazionalismi in Ue”.

Provenzano ha quindi invitato ad un “approfondimento” politico su quanto affermato da Fitto, sostenendo che “i toni trionfalistici di Foti (il capogruppo di FdI alla Camera che aveva parlato di vittoria dell’Italia e di Meloni, ndr) sono “smentiti”.

“In audizione Fitto ha contraddetto tutte le posizioni politiche portate avanti da questa maggioranza” affermando “l’impegno a perseguire l’interesse europeo non solo secondo i trattati ma anche secondo le linee guida presentate a luglio da von der Leyen” per esempio nella “difesa del green deal da possibili arretramenti”, ha aggiunto.

“Nell augurare buon lavoro a Fitto con l’auspicio che” faccia “il commissario europeo” in modo “migliore” di come ha fatto “il ministro, ritengo che tutti insieme – e il Pd lo farà – dovremo impegnarci pertanto a provare a portare avanti un processo di integrazione”, ha affermato il dem. 

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Dal Mondo

Corte penale internazionale: mandato di arresto internazionale per Netanyahu per ‘crimini di guerra’

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La Camera preliminare I della Corte penale internazionale ha emesso mandati di arresto per il premier israeliano Benyamin Netanyahu e l’ex ministro della Difesa Yoav Gallant nell’ambito della guerra a Gaza “per crimini contro l’umanità e crimini di guerra” commessi almeno dall’8 ottobre 2023 fino ad almeno il 20 maggio 2024, giorno in cui la Procura ha depositato le domande di mandato di arresto”, riferisce una nota parlando di “un attacco diffuso e sistematico contro la popolazione civile di Gaza”.

La Camera preliminare I della Corte penale internazionale “ha emesso all’unanimità un mandato di arresto per Mohammed Diab Ibrahim Al-Masri, comunemente noto come Deif”, il capo militare di Hamas che Israele ritiene di aver ucciso in un bombardamento sulla Striscia di Gaza lo scorso luglio.

Lo si legge in una nota della Corte la quale spiega che, dopo ulteriori richieste di informazioni a Israele e Palestina, la Camera preliminare “non è in grado di stabilire se Deif sia stato ucciso e sia ancora in vita”. Pertanto, ha emesso il presente mandato d’arresto contro Deif “per presunti crimini contro l’umanità e crimini di guerra commessi sul territorio dello Stato di Israele e dello Stato di Palestina almeno dal 7 ottobre 2023”. La nota ricorda inoltre che la Procura aveva chiesto anche l’arresto di “altri due importanti leader di Hamas, vale a dire Ismail Haniyeh e Yahya Sinwar”, ma le richieste sono state ritirate “dopo la conferma della loro morte”. “L’accusa – prosegue la nota – continua a indagare sui crimini nel conflitto in corso e prevede che verranno presentate ulteriori domande di mandato d’arresto”.

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Attualità

Il nuovo Codice della strada è legge: come cambiano regole e sanzioni

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Il nuovo Codice della Strada è legge. Entrerà in vigore nelle prossime settimane, dopo la promulgazione del Presidente della Repubblica e la pubblicazione in Gazzetta ufficiale. Ma intanto il testo ottiene il via libera del Senato, dopo quello della Camera del 27 marzo scorso.

Cavallo di battaglia del vicepremier e ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, il rinnovato CdS aggiorna le regole approvate nel 1992 con una serie di novità, che vanno dalla stretta alla guida sotto effetto di alcol e droghe a quella sull’uso dei telefoni in auto, passando per i nuovi limiti di velocità o ai neopatentati, ma non solo.

GUIDA IN STATO DI EBREZZA:
– se il tasso alcolemico è compreso tra 0,5 e 0,8 g/l si riceve una sanzione tra 573 e 2170 euro, con la sospensione della patente da 3 a 6 mesi.
– se il tasso alcolemico è compreso tra 0,8 e 1,5 g/l si è puniti con la doppia sanzione, detentiva e pecuniaria, con la sospensione della patente da 6 mesi a 1 anno.
– se il tasso alcolemico è superiore a 1,5 g/l la contravvenzione è punita con una sanzione detentiva e pecuniaria e sospensione della patente da 1 a 2 anni.

CELLULARI:
– la sanzione per chi guida con lo smartphone andrà da un minimo di 250 euro a un massimo di 1000 euro.
– la sospensione della patente può arrivare a tre mesi e si aggiunge la decurtazione da 8 a 10 punti.
– mini sospensione automatica della patente per chi viene sorpreso al volante con lo smartphone in mano.

DROGHE, VELOCITÀ E ANIMALI:
– per chi risulterà positivo ai test anti-droga scatterà la revoca della patente e la sospensione di tre anni
– sanzione da 173 a 694 euro a chiunque superi di oltre 10 km/h e di non oltre 40 km/h i limiti massimi di velocità
– revoca e sospensione della patente da sei mesi ad un anno per chi abbandona gli animali in strada. Inoltre si rischiano fino a sette anni di carcere se questo causa un incidente con morti e feriti.

MONOPATTINI:
devono essere dotati di assicurazione, targa e frecce, ed è obbligatorio l’uso del casco. Inoltre, si potrà circolare con i monopattini solo sulle strade urbane con limiti sotto i 50 km/h e non più sulle piste ciclabili e nelle isole pedonali.

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