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⚽ Mondiali 2018, il Messico vola con Vela e Chicharito. Non basta Son. E’ 1-2 per il “Tricolor”

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ROSTOV – Se due indizi fanno una prova le grandi – o presunte tali – del Mondiale dovranno iniziare a temere il Messico. Grande sorpresa della prima giornata, in cui si è tolta lo sfizio di battere la Germania campione del mondo in carica, la squadra di Osorio ha concesso il bis contro la Corea del Sud battuta con un gol per tempo. Un 2-1 che condanna praticamente gli asiatici (già battuti all’esordio dalla Svezia e a segno solo nel recupero), schiudendo ai centroamericani – capolista a punteggio pieno nel Gruppo F – le porte degli ottavi di finale.

Corea del Sud-Messico 1-2: numeri e statistiche del match

IL PRIMO TEMPO – Solo un cambio nel Messico rispetto al debutto, con Alvarez terzino destro al posto di Ayala nel 4-2-3-1 in cui Herrera e capitan Guardado formano la diga di centrocampo e il ‘Chicharito’ Hernandez è il punto di riferimento avanzato con Vela a supporto e Layun Lozano ai suoi lati. Schieramento speculare per la Corea del Sud, che davanti lacia il solo Son Heung-Min. Il copione tattico iniziale è quello delle previsioni, con i messicani che provano a fare gioco e i coreani chiusi e pronti a ripartire in velocità. Ad aprire le schermaglie è il ‘Chicharito’, che ci prova invano di testa al 12’ mentre sulla replica degli asiatici è fondamentale il recupero di Lozano – eroe della vittoria coi tedeschi – che anticipa Lee Yongpronto a battere a rete dopo una bella iniziativa di Hee-Chan, fuggito via in dribbling ad Alvarez. Ancora Corea al 22’, con Son Heung-Min murato prima da Salcedo e poi da Moreno Ochoa costretto agli straordinari per opporsi sul successivo corner al perentorio colpo di testa del capitano Ki Sung-yueng. Scampato il pericolo, a passare è però il Messico su rigore concesso per un fallo di mano di Jang Hyun-Soo su cross di Guardado: sul dischetto va Vela che spiazza Cho Hyun-Woo. I coreani accusano il colpo e Vela ora è scatenato: percussione e palla d’oro per Layun che però non inquadra la porta dal limite. Son Heung-Min prova a scuotere senza esito i suoi con una punizione calciata in curva (31’) e poi con uno “strappo” su cui si fa ancora trovare pronto il portiere Ochoa in uscita bassa (39’). L’ultimo brivido del primo tempo corre però sulla schiena del collega Cho Hyun-Woo, che vede sfilare di poco sopra la traversa il pallone sulla conclusione di Lozano.

LA RIPRESA – Si va al riposo con i centroamericani in vantaggio e dagli spogliatoi rientrano in campo gli stessi ventidue. Dopo un paio di tentativi messicani dalla distanza (mira sbagliata per Lozano e per il ‘Chicharito’) chiede invano un rigore la Corea, ma sul tentativo di Moon Seon-Min il braccio di Salcedo sembra attaccato al corpo e dello stesso avviso è l’arbitro serbo Mazi che al 58′ estrae il primo cartellino giallo, sventolandolo in faccia a Kim Young-Gwon dopo un brutto fallo su Vela. Poco prima parata di Ochoa sulla botta di Ki Sung-yueng, subito dopo volo plastico di Cho Hyun-Woo per togliere dall’incrocio il pallone sulla conclusione mancina di Guardado. Con i coreani alla ricerca del pari, sono continui i capovolgimenti di fronte (murati i tiri di Lozano e di Lee Jae-Sung mentre Vela dosa male la mira sul sinistro a giro) e si moltiplicano anche le entrate dure: a ferne le spese è un altro coreano, Yong Lee, ammonito per un pestone a Lozano mentre al 64′ Ju Se-Jong lascia il posto a Lee Seung-Woo del Verona (ammonito poi al 72′). La Corea ci prova con generosità ma ora sembra stanca e il Messico ne approfitta con cinismo al 66′: contropiede fulmineo di Lozano e assist per il ‘Chicharito’ Hernandez che ringrazie e dopo il dribbling su Lee Yong infila Cho Hyun-Woo sul primo palo portando i suoi sul 2-0 e diventando il primo giocatore messicano a segnare 50 gol in partite internazionali. Con il doppio vantaggio e il risultato in ghiacciaia Osorio, ct colombiano del Messico, richiama in panchina capitan Guardado (68′) e Lozano (71′) per mandare in campo il “sempreverde” Rafa Marquez (ex Verona che si mette anche la fascia al braccio) e Corona, seguiti al 77′ da Giovani Dos Santos che rileva Vela mentre per la Corea entra Jung Woo-Young al posto di Moon Seon-Min. Proprio Jung Woo-Young si becca subito il giallo per un brutto fallo su Marquez che poco prima aveva rischiato la frittata con un retropassaggio suicida per Ochoa prima di rimediare poi in spaccata su Son Heung-Min. Nel finale c’è spazio anche per Hong Chul al posto di Kim Min-Woo ma a prendersi il suo momento di gloria è Son Heung-Min, che nel recupero (93′) segna il primo gol coreano in questo mondiale ma non rovina la festa ai tifosi del ‘Tricolor‘.

Fonte: Corriere dello Sport.it

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Calcio, l’Italia batte il Belgio e si qualifica ai quarti di Nations League: decide un gol di Tonali

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Alzi la mano chi, dopo gli Europei tedeschi dello scorso giugno, avrebbe scommesso ancora sulla Nazionale di Luciano Spalletti. Probabilmente pochi o nessuno, ma quello che emerge dalla vittoria ottenuta ieri sera contro il Belgio che ci consente di staccare il pass per i quarti della Nations League, ci fa sicuramente ben sperare.

Infatti, se quella con la Francia a settembre era stata la partita della rinascita, quella di ieri sera allo stadio Re Luigi Baldoino di Bruxelles è stata una dimostrazione di forza e compattezza, una vittoria di grande carattere, dopo una partita nella quale l’Italia ha spesso dominato il gioco e controllato la manovra, ma dove ha saputo anche soffrire.

Insomma, la Nazionale inizia ad assumere i tratti del suo allenatore: bella e cattiva quanto basta, capace di giocare a calcio e di combattere quando l’occasione lo richiede. Alla fine la decide un gol di Tonali nel primo tempo, al termine di una splendida azione corale che ha visto l’ex milanista battere il belga Casteels con un comodo tap-in.

Ora testa a domenica e al big match con la Francia al Meazza, con il cuore sgombro dalle pressioni di una qualificazione ormai già ottenuta e con la consapevolezza di aver aperto un nuovo ciclo azzurro che si spera possa darci tante soddisfazioni.

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Calcio, l’Inter domina ma non va oltre il pari con il Napoli: è 1-1 al Meazza

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Si è concluso con un pareggio il big match della 12esima giornata di Serie A, che ha visto affrontarsi allo stadio Giuseppe Meazza in San Siro i padroni di casa dell’Inter e il Napoli allenato da Antonio Conte.

Nel primo tempo sono i nerazzurri a fare la partita, ma è il Napoli a passare in vantaggio grazie ad uno schema su palla inattiva concluso dal tocco sotto porta dello scozzese McTominay, bravo a sfruttare la disattenzione di Dumfries in marcatura. Sembra in discesa la gara per gli azzurri, fino a quando Hakan Calhanoglu non decide di buttare giù la porta con un destro imparabile che si infila nel sette, senza lasciare scampo a Meret.

La ripresa è un monologo dell’Inter, che tiene in mano il pallino del gioco e crea tante occasioni da gol non finalizzate dagli uomini di Inzaghi, su tutte il rigore sbagliato da Calhanoglu alla mezz’ora, per fallo in area su Dumfries.

Nel finale occasione anche per gli ospiti, con Simeone che non inquadra lo specchio della porta da pochi metri, dopo aver anticipato il suo diretto marcatore. Un punto che fa bene soprattutto al Napoli, che esce indenne dal Meazza e mantiene la vetta della classifica con un punto di vantaggio su Inter, Fiorentina, Atalanta e Lazio.

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Napoli, che bello senza coppe: batte il Milan e consolida il primato

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Una vittoria convincente, senza quasi mai rischiare di prendere gol e segnandone due in un tempo, sufficienti per vincere la sfida del Meazza contro il Milan.

I padroni di casa si presentano al match con gli azzurri senza gli squalificati Theo Hernandez e Reijnders, cui si aggiunge il forfait dell’ultimo minuto di Pulisic per un attacco di gastroenterite.

Gli uomini di Conte entrano in campo con un’idea ben precisa, che si tramuta nel gol di Lukaku dopo appena 5 minuti, grazie al filtrante di Zambo Anguissa che taglia la difesa rossonera e consente al numero 11 belga di siglare il vantaggio. Poi ci pensa Kvaratskheila a raddoppiare sul finire del tempo, con un assolo degno dei tempi migliori e un tiro che seppur non irresistibile supera Maignan.

Il secondo tempo è uno sterile monologo del Milan, che trova il gol con Morata a inizio ripresa, giustamente annullato per il fuorigioco dell’attaccante spagnolo. Poi nulla più, con un Napoli che si limita a difendersi chiudendo ogni spazio e un Milan che non si sveglia nemmeno con gli ingressi dell’acciaccato Pulisic e di Rafael Leao, l’escluso eccellente.

Conte porta il vantaggio dall’Inter a 7 punti, in attesa del match dei nerazzurri sul campo dell’Empoli, e tenta la prima fuga della stagione, grazie ad un calendario favorevole e al vantaggio di non giocare le coppe.

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