Afragola

AFRAGOLA. Ieri l’investitura di Grillo. Adesso fine dei festeggiamenti, bisogna lavorare con cautela

Pubblicato

il

AFRAGOLA – Ieri pomeriggio alle 15:30 presso l’ex tribunale nel rione “Salicelle” Claudio Grillo è stato insignito ufficialmente dal magistrato della carica di sindaco di Afragola e subito dopo si è recato alla Casa comunale per il discorso ai dipendenti e ai cittadini presenti.

Il lavoro che attende l’imprenditore afragolese è arduo e non facile. Egli, è bene ricordarlo, viene da un mondo totalmente diverso da quello politico, un mondo dove si bada essenzialmente ai fatti e dove il capo, l’apice dell’organizzazione, è abituato a decidere nel pieno della propria autonomia. Trovare gli equilibri che la politica richiede, o che questa classe dirigente ci ha abituati ad assistere, non è facile. Gli uomini politici di oggi si sono sempre attenuti a delle regole non scritte che il modo di fare dei loro predecessori dettava e tutto questo, a lungo termine, si è dimostrato un vero e proprio fallimento. Oggi Afragola, col nuovo sindaco, ha l’opportunità di sovvertire questo stato di cose, ha l’opportunità di restituire a ognuno il proprio ruolo secondo le norme. Ed in questo il neo sindaco Claudio Grillo si sta già dimostrando il precursore. Infatti noncurante delle pressioni fatte da alcuni funzionari su decreti da assegnare, il primo cittadino ha deciso, in quanto non conoscitore della macchina burocratica, di riaffermare le dirigenze per soli trenta giorni, in modo da poter avere un quadro completo delle efficienze del personale e prendere ulteriori decisioni alla scadenza naturale dei primi decreti firmati.

Insomma, con questa mossa, Claudio Grillo ha già fatto capire che siccome le firme le mette lui, sarà lui a prendere le decisioni secondo le proprie conoscenze e la propria coscienza. Non male come partenza e non male come risposta ai tanti che già intendono tirare il sindaco per la giacca secondo vecchie e vituperate convenzioni.

Da indiscrezioni raccolte in esclusiva da Minformo, in quella che doveva essere la prima riunione di consiglieri eletti e quindi in quella che doveva essere una riunione di tipo conoscitiva, in realtà sono uscite fuori già le prime richieste e le prime sovrapposizioni, nodi che certamente il primo cittadino non avrà problemi a sciogliere, ma il tutto già fa capire quanto sia faticoso distaccarsi da vecchi schemi. Inanzitutto, a quella riunione hanno preso parte anche alcuni soggetti non eletti, i quali almeno per il tema della riunione, in quel contesto non dovevano esserci. Al di là delle presentazioni di rito, la prima sovrapposizione si è avuta sul ruolo del Presidente del Consiglio, che è vero che deve essere votato in aula, ma trovare una sintesi in maggioranza è d’obbligo se non si vuole far trovare impreparati in Assise Pubblica al momento della votazione. Stando alle indiscrezioni pare che la parte fondante della coalizione rivendichi un vecchio patto elettorale che farebbe ricadere il ruolo su Biagio Castaldo, mentre Forza Italia, forte dei consensi ottenuti e rivendicando la sua posizione per la quale avrebbe fatto sciogliere il quarto polo, richiama a se il ruolo di Presidente del Consiglio. Anche perché secondo gli usi e consuetudini, il Presidente del Consiglio, a netto di accordi pre-elettorali ad eventuali ballottaggi, è sempre stato assegnato al primo consigliere eletto. In questo caso dovrebbe toccare a Tommaso Bassolino. Ma il cambiamento si sa, passa anche da queste piccole cose e chissà che tra i due litiganti il terzo ne possa godere in modo da far guadagnare allo stesso Bassolino un assessore di peso, quale potrebbe essere quello all’Urbanistica o ai Lavori Pubblici. Il nome che sta circolando nell’ultimo periodo alla carica di Presidente del Consiglio è quello di Aniello Baia, il quale libererebbe anche la sua casella in giunta, in modo da dare possibilità a Raffaele Fusco di indicare il secondo assessore in forza al partito azzurro e qui si fa il nome di Maria Antonietta Manna la quale andrebbe a riempire anche la casella di quota rosa nell’esecutivo.

Raccolte le indiscrezioni sul Presidente del Consiglio adesso l’attenzione si sposta su quello che a dire di tutti, è stato colui che ha pagato il prezzo più alto in questa tornata elettorale, ossia Salvatore Iavarone che da un lato paga lo scotto del suo elettorato che non ha compreso che prima di tutto, per l’ex assessore, bisognava togliere la città dalle mani di Tuccillo e poi creare un’alternativa valida con una persona legata al proprio territorio, e dall’altro lato ha pagato “strani” apparentamenti di alcuni elementi della sua lista. Infatti da indiscrezioni raccolte pare che la prima eletta di “Afragola Viva” Cristina Acri sia intenzionata a dimettersi da consigliera per entrare in giunta, magari con una delega alle politiche sociali, e far posto al primo non eletto Francesco Castaldo, quest’ultimo molto votato nell’accoppiata proprio con la Acri nelle sezioni al rione “Salicelle”. Che sia questo preludio di un accordo pre-elettorale non lo sapremo mai. I fatti però inducono a pensarlo.

Un altro tassello da mettere a punto, una volta determinati legislativo ed esecutivo, è il parco dei portavoce, soprattutto stabilire chi può e deve parlare a nome della maggioranza. Allo stato attuale troppe persone senza ruolo si tuffano davanti a microfoni e telecamere a parlare per nome e per conto della maggioranza. A volte cadendo anche in trappole create ad hoc da quel tipo di stampa che fino a ieri era asservita e prona al vecchio padrone. Per il ruolo di capo staff è in pole position il nome di Antonio Pannone che ha seguito nei minimi particolari la campagna elettorale di Grillo e già conosce la macchina comunale essendo stato sindaco facente funzioni. Oltre Pannone, in realtà lo staff dovrebbe essere arricchito anche da una figura che ne capisca di materia giuridica e un’altra figura che dovrebbe ricoprire il ruolo di addetto stampa, la quale dovrebbe intessire i rapporti con la stampa e distribuire il calendario di appuntamenti istituzionali tra i vari eletti e decidere chi e quando parlare davanti alle telecamere o taccuini. Per quest’ultimo ruolo si è fatto anche il nome di Chiara Nespoli giornalista di Nuova Città, nonché nipote dell’ex senatore Enzo Nespoli. Unico dubbio nell’arruolamento della giornalista è proprio il legame parentale con colui che già è strumentalmente considerato il deus ex machina della maggioranza di Grillo.

Insomma a soli nove giorni dalle elezioni e a solo un giorno dall’investitura ufficiale i nodi da sciogliere per il neo sindaco Claudio Grillo ne sono tanti. Non è la mole di lavoro che ovviamente deve spaventare il primo cittadino, essendo già abituato a trovarsi di fronte a numerosi bivi. In un certo modo, le prossime decisioni che dovrà prendere la fascia tricolore, sono di estrema importanza e pertanto dovranno essere prese con estrema cautela, specialmente per il fatto che in questa campagna elettorale, c’è stato qualcuno che in tutti i modi ha cercato di far accendere i riflettori della Prefettura sul suo territorio. Quindi la cosa migliore da fare è quella di tenere lontano dall’esecutivo, almeno per il momento, chi ancora deve risolvere i propri e altrui problemi giudiziari, sopperire con le competenze quei ruoli fondamentali senza tenere conto delle regole non scritte della politica e amministrare Afragola nello stesso e identico modo in cui ha portato al successo le proprie aziende, ossia con la propria autorevolezza.

Rispondi

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Popolari

Exit mobile version