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CASORIA. Effetto domino

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Le elezioni amministrative del dieci giugno trascorso aprono qualche interrogativo sugli assetti futuri dell’Area a Nord di Napoli, in particolare l’asse che da Arzano arriva a Caivano, dalla periferia della città alla periferia della provincia di Napoli, prima di arrivare a Caserta. L’elezione di Claudio Grillo è arrivata grazie alla composizione di una coalizione arcobaleno, composta dai partiti nazionali del centrodestra: Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia, insieme con alcune entità civiche, qualcuna espressamente di centrosinistra come Afragola Viva. Altri consiglieri e candidati di centrosinistra, hanno scelto la lista del Sindaco Grillo Afragola Civica. Questa contaminazione è stata decisiva per il successo elettorale. La sola Afragola Viva ha contribuito con il 6,01% dei consensi. Numeri alla mano, la coalizione di Tuccillo se fosse stata sostenuta dal gruppo di Afragola Viva  avrebbe vinto le elezioni. La scelta di coraggio del leader degli “arancioni” Salvatore Iavarone è stata determinante per la vittoria finale. Sarà adesso compito del Sindaco Claudio Grillo allestire una formazione di governo cittadino degna di questo nome, soprattutto alla luce delle passate esperienze amministrative. Dialogare con la città di Afragola, non restringere il campo d’azione al Consiglio comunale o al partito dei consiglieri, questo l’elemento di novità. Afragola con l’inaugurazione della Stazione ad Alta velocità ha assunto una posizione di centralità nella dinamica degli assi di collegamento  che un tempo era di Casoria. Casoria-Afragola è la Stazione di Piazza Dante nella città di San Ludovico, da sempre punto di partenza e arrivo di tanti pendolari che si muovono dalle due città per recarsi nel capoluogo, oggi si sono invertiti i ruoli tra le due città.

La politica tra Casoria ed Afragola si è spesso mossa all’unisono. Alla vittoria di un’area politica in una delle due città è arrivata la vittoria della stessa area politica nell’altra comunità. Il Sindaco uscente del centrosinistra Domenico Tuccillo ha avuto un ruolo decisivo nella scelta di Pasquale Fuccio sindaco del Partito Democratico a Casoria, non dimentichiamo scelta nata da una spaccatura tra i democratici e la maggioranza guidata da Tommaso Casillo. LA vittoria di Grillo aprirà sicuramente una discussione e forse delle decisioni importanti. Casoria vive una latente decadenza, dovuta ad anni d’incuria del territorio, sono scappate via dalla città aziende d’eccellenza, in particolare del settore Aereospaziale: Aeritalia e Partenavia su tutte. Il comparto industriale in città è stato dismesso: dalla Montefibre alla Resia, dalla Tubibonna alle Acciaierie del Sud, con esse altre sessanta industrie hanno lasciato il territorio. Dai ventimila abitanti dei primi anni sessanta si è arrivati ai novantamila degli anni novanta con una superficie di appena Quattordici chilometri quadri. Casoria ha perso la sua connotazione agricola per far posto alle industrie prima, alle aziende del comparto terziario poi, se non addirittura case. Ecco, proprio l’estensione delle aree ex industriali diventa oggi terreno di confronto e conquista per soddisfare le mire edilizie. Piani di lottizzazione convenzionati e Piano casa, potrebbe da un momento all’altro, trasformare Casoria in un mega essendo già cementificato il 90% del territorio. Incredibile a credersi Casoria ha un record negativo: “la città con il più alto indice di cementificazione al mondo dal cinquantanove ai primi anni del duemila”, da non credere. Quinta città della Campania per numero di abitanti, Casoria è oggi una piccola Sarajevo, abitata, a secondo dei confini da una colonia piccola di Carditesi, modesta di frattesi, estesa di napoletani, minoritaria, appena quindicimila i casoriani e soprattutto diecimila afragolesi che hanno costruito nella parte nord della città due mega quartieri che competono con la frazione Arpino per numero di abitanti, trentamila quest’ultima.

Una città frazionata e riempita di entità ben precise. A ogni tornata elettorale dalle sezioni degli abitanti di origine afragolesi sono arrivate sempre le sorprese che hanno poi determinato l’elezione di un sindaco o dell’altro, di destra o sinistra che sia. Lo stato di degrado e abbandono spesso l’ha fatta da padrona per orientare il voto ma anche l’appartenenza a famiglie storiche di Afragola trapiantate in parte a Casoria e hanno contribuito in maniera notevole all’ elezione di diversi esponenti politici. In questo quadro sociale, culturale, politico, il cambio alla guida nella città di Afragola creerà sicuramente un effetto domino nelle città limitrofe amministrate dal centrosinistra. Qualche distrazione amministrativa e continui subbugli all’interno della variegata compagine consiliare a sostegno di Fuccio creano non poche difficoltà per il futuro politico. Le feste  di piazza non bastano a dare smalto all’azione politica, come l’apertura del megastore “Globo”, nato sulle ceneri dell’ex glorioso Carrefour. Ricordiamo in questo l’odissea degli ex lavoratori che sono ancora in attesa di ricollocazione. La città di Casoria vive un declino inesorabile, distinguere il centro dalle periferie è davvero complicato e la continua fuga di abitanti in cerca di fortuna altrove, compreso un calo demografico continuo e costante nelle nostre aree, ha ridimensionato il numero di abitanti a settantaseimila. Il pomo della discordia da vent’anni a questa parte, per rilanciare “occupazione e qualità della vita”, sono e resteranno le Aree Dismesse. Abbiamo spesso ascoltato voci anche autorevoli per l’eventuale rilancio dei temi nevralgici; “l’occupazione e la qualità della vita, un adeguato riassetto del territorio, maggiore sicurezza dei cittadini”. In questo un plauso all’amministrazione sulla delibera “adotta una telecamera” per una rete cittadina di videosorveglianza, ma non basta. Il declino si combatte coinvolgendo la comunità, evitando di chiudersi nelle aule consiliari a contabilizzare il consigliere in più o il consigliere in meno. Una città che annovera due Consiglieri regionali, Antonella Ciaramella del PD ma soprattutto Tommaso Casillo, ex Senatore e assessore regionale, oggi Vicepresidente dell’assemblea del consiglio regionale ha il dovere di un dialogo tra le Istituzioni, Città Metropolitana di Napoli e Regione Campania in primis. A tal riguardo è molto probabile che alle lamentele dei cittadini dell’area di confine con Afragola, abitata da migliaia di cittadini di origine afragolese, l’Amministrazione interverrà nei rapporti politici tra i consiglieri delle due comunità e oggi la copertura di Domenico Tuccillo non c’è più per democratici di Casoria. Se Afragola chiamerà, Casoria risponderà e l’effetto domino sarà impossibile da frenare. Il risultato futuro per il centrosinistra è davvero segnato visti anche i risultati delle Politiche in città se non si corre ai ripari. Cercheremo in questi giorni di prendere contatto i protagonisti e iniziare a comprendere cosa hanno in mente gli esponenti politici di Casoria alla luce dell’elezione a Sindaco di Afragola di Claudio Grillo.

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Casoria, un topo nell’Istituto Comprensivo Moscati-Maglione

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“C’è un topo nella scuola”, è il messaggio che circola in queste ore nella chat whatsapp delle mamme dei bambini e delle bambine che frequentano l’Istituto Comprensivo 2, Moscati-Maglione, sito in via Martiri d’Otranto a Casoria (Na).

Foto e video sono eloquenti. Un roditore, di medie dimensioni, passeggia indisturbato tra le reti di ferro della finestra di una classe prospiciente il cortile dell’istituto scolastico casoriano. Poi, eccolo inerme – senza vita – riverso sul suolo a pancia in su.

Quel topo, passato a miglior vita, sta – a sua insaputa – gettando il panico tra i genitori che pensavano di mandare i propri figli in un posto “sicuro” lontano dai pericoli.
Il video e la foto sono di qualche giorno fa, in uno dei pomeriggi in cui i bimbi dell’infanzia sono in procinto di uscire dalle loro classi.

L’Asl Napoli 2 Nord ha in programma per il 24 dicembre, così come ha ufficialmente comunicato, la disinfestazione, disinfezione e la derattizzazione delle scuole pubbliche primarie e secondarie del comune di Casoria.
I genitori saranno disposti ad attendere?




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Santo ucciso, il 17enne confessa: “Mi hanno sporcato le scarpe di 500 euro, me la sono presa”

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Confermata la versione della scarpa sporcata: Luigi, il 17enne di Barra accusato dell’omicidio di Santo Romano, ucciso a San Sebastiano al Vesuvio nella notte tra venerdì e sabato.

Avevo le scarpe griffate Versace, le ho pagate 500 euro, me le hanno sporcate e me la sono presa” – queste le parole del minore reo confesso dell’omicidio, rese note da Il Mattino. Da un banale pestone, dunque, sarebbe scaturita la lite, degenerata nel sangue.

C’è un video agli atti dell’inchiesta che mostra gli ultimi istanti di vita di Santo: dopo la discussione il ragazzo si sarebbe allontanato dalla Smart con a bordo il 17enne poi pare tornare indietro, quasi come se cercasse ancora un chiarimento. Pochi metri e una torsione del corpo, come se stesse per lanciare un oggetto, sarebbero bastati per scatenare il panico: il giovane calciatore è stato freddato con un colpo di pistola al petto.

In queste ultime ore è, inoltre, emerso che Luigi poco prima avesse litigato con un altro coetaneo. C’è la testimonianza di un ragazzo che racconta di averlo visto puntare la pistola alla gola del rivale, posizionando l’arma sotto il mento.

“Sì ho litigato con un altro ragazzo prima di uccidere Santo Romano ma non ho mai estratto la pistola” – avrebbe dichiarato il 17enne, confermando la lite. Un tassello in più che sembra far presagire la chiara intenzione di trovare un pretesto per far esplodere la violenza, avvalorata già dal semplice fatto di uscire di casa con una pistola in tasca.

Poi l’ultima drammatica scena raccontata da un’altra testimone: “Ho visto Santo alzare la maglietta e mostrare il buco che aveva al petto”.

La fidanzata e gli amici, intanto, negano la versione fornita dal legale del 17enne: Santo è la vittima, non aveva aggredito nessuno, non ci sarebbe stato nessun pestaggio e nessuna spallata da parte sua. Avrebbe compiuto un gesto con la mano come per lanciare qualcosa (senza lanciare di fatto nulla). E in nessun caso il gesto folle di premere il grilletto di una pistola contro un ragazzo di 19 anni sarebbe giustificabile ed è assurdo che si faccia passare come una “reazione di difesa”.

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Casoria, finiscono a coltellate per le damigiane di vino: arrestate due persone

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Dalle parole ai fatti il passo è stato breve.

Al centro della contesa – iniziata a parole e poi finita a coltellate e a colpi di spranga – la proprietà di alcune damigiane di vino.

Due uomini, si tratta di due cognati, finscono in manette; altri due uomini (altri due cognati) e una donna, che è la sorella di due dei contendenti, finiscono in ospedale.
La vicenda è accaduta a Casoria, nel Napoletano.

I protagonisti, tutti incensurati, hanno rispettivamente 61, 66, 56 e 65 anni gli uomini, mentre la donna ha 58 anni. La controversia nasce poco prima di cena. Al centro della lite la proprietà di alcune damigiane di vino. Non si arriva a una soluzione sul problema fiaschi e la discussione sfocia nel sangue. Poco prima dell’arrivo dei carabinieri i quattro cognati se le danno di santa ragione e interviene anche la donna.
Il 61enne afferra un coltello e sferra due fendenti nel fianco del cognato 56enne. Il terzo cognato – il 66enne – impugna una spranga in ferro e colpisce alla testa il quarto parente, il 65enne.
Durante la lite viene ferita anche la donna, per lei un braccio fratturato.

I feriti ne avranno per 30 e 10 giorni. Le armi sono state sequestrate mentre i due assalitori sono stati arrestati. Gli indagati devono rispondere di tentato omicidio e sono stati trasferiti in carcere.

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