CARDITO – “La comunicazione riguarda sia l’ambito quotidiano, sia l’ambito pubblicitario e delle pubbliche relazioni: in ciascuno di questi ambiti la comunicazione ha diverse finalità. Gli agenti della comunicazione possono essere persone umane, esseri viventi o entità artificiali. È colui che “riceve” il messaggio ad assegnare a questo un significato, per cui è la potenzialità creativa dell’essere umano ad assegnare significati ad ogni cosa, creando il “sistema comunicazione” con le sue due caratteristiche: l’immaginazione e la creazione di simboli. È tuttavia argomento di discussione se la comunicazione presupponga l’esistenza di coscienza, o se si tratti di un processo che può avvenire anche tra macchine. Se infatti è colui che riceve la comunicazione ad assegnare un significato, ogni “cosa” può comunicare.
Il concetto di comunicazione comporta la presenza di un’interazione tra soggetti diversi: si tratta in altri termini di una attività che presuppone un certo grado di cooperazione. Ogni processo comunicativo avviene in entrambe le direzioni e, secondo alcuni, non si può parlare di comunicazione là dove il flusso di segni e di informazioni sia unidirezionale. Se un soggetto può parlare a molti senza la necessità di ascoltare, siamo in presenza di una semplice trasmissione di segni o informazioni.
Nel processo comunicativo che vede coinvolti gli esseri umani ci troviamo così di fronte a due polarità: da un lato la comunicazione come atto di pura cooperazione, in cui due o più individui “costruiscono insieme” una realtà e una verità condivisa; dall’altro la pura e semplice trasmissione, unidirezionale, senza possibilità di replica, nelle varianti dell’imbonimento televisivo o dei rapporti di caserma. Nel mezzo, naturalmente, vi sono le mille diverse occasioni comunicative che tutti viviamo ogni giorno, in famiglia, a scuola, in ufficio, in città”.
Il testo appena letto è tratto da “Wikipedia”. Non che io non ne conosca il significato della Comunicazione, opero nel settore Marketing da oltre 15 anni, avevo bisogno di riportare il significato da un organo esterno al mio pensiero per rinforzare la tesi che di seguito illustrerò.
Sono diverse le persone che fanno confusione o abusano del termine in maniera sistemica solo perché dal basso della propria ignoranza e non sapendo dove collocarsi in questa società, si inventano il primo “mestiere” che gli salta in mente, un po’ come avviene per i lavavetri al semaforo, ma almeno quelli sono compresi visto che la loro è una necessità di vita. Ma veniamo al testo.
Cosa dobbiamo comprendere dal testo sopra riportato. Inanzitutto c’è da premettere una cosa. Nel campo della politica il concetto di Comunicazione, anche se è sempre esistito, solo negli ultimi anni si è compreso bene l’importanza e quanto quest’ultima determini sia in termini di popolarità che di consensi. L’ultima dimostrazione l’abbiamo avuta col caso “Cambridge Analytica”. Ma cosa bisogna sapere e soprattutto cosa deve capire chi fa abuso improprio del termine affinché questa risulti davvero efficace?
Come è scritto nel testo virgolettato per avere una diffusione efficace del messaggio che si vuole far arrivare, bisogna creare un “sistema di comunicazione” fatto da persone o da mezzi artificiali, nel nostro mondo tecnologico, i mezzi artificiali sono rappresentati appunto da quelli di comunicazione (blog, testata online, web tv, social). Più se ne posseggono, più viene diffuso il messaggio e più il concetto di Comunicazione è rispettato. Come scritto sopra però le caratteristiche fondamentali da cui mai deve allontanarsi il “Sistema Comunicaizone” sono l’immaginazione e la creazione di simboli, sia essi, quest’ultimi, grafici o emblematici. Pertanto chi si occupa di Comunicazione o se ne vorrebbe occupare, prima di tutto deve dotarsi di mezzi fisici o meccanici idonei alla diffusione del messaggio che si presta a divulgare ma soprattutto avere, in maniera innata o strutturata, doti creative che gli consentono di diffondere in maniera sempre più innovativa ed efficace.
Restare ancorati ancora alla macchina da scrivere o alla bega di quartiere, per restare in tema politico, non sembra poi così tanto innovativo e non si può parlare di comunicazione se all’interno della stessa non si crea il concetto di cooperazione tra chi “comunica” il messaggio e chi lo deve recepire. Creare un video, audio o manifesto e poi diffonderlo in rete o nelle piazze non è vera comunicazione ma solo un tentativo di imbonire la massa col proprio pensiero, come avveniva nel famoso ventennio. E se andiamo a ripercorrere tutte le strade di chi volontariamente ne ha fatto abuso di questo strumento, possiamo tranquillamente scorgere che fondamentalmente sono state tutte persone con ideali spiccatamente di estrema destra. La Comunicazione è un arte nobile, adatta a pochi, molto vicina al concetto di democrazia e alla nostra Costituzione, essa rappresenta la vera libertà di espressione mai applicata e chi ne ignora la sua origine, o chi ne abusa del suo termine non può fare altro che essere definito “Ignorante”.