FRATTAMINORE – All’indomani del mio editoriale pubblicato su Minformo dove avanzavo delle critiche al bilancio appena approvato in Assise pubblica, il sindaco Giuseppe Bencivenga ha pensato bene controbattere con un post pubblicato a mezzo Facebook sulla propria fanpage. Stranamente dopo tutte le critiche sollevate in tema di opere pubbliche, assenza di programmazione, ambiente e politiche sociali, il primo cittadino si sofferma solo ed esclusivamente sulla mensa scolastica, asserendo che quanto di buono è stato fatto è stato fatto secondo la legge visto che l’obbligatorietà da parte dell’ente comunale esiste solo per le scuole dell’infanzia e non per le scuole elementari. E su questo siamo d’accordo col sindaco. È legale osservare le regole. Peccato però che la bravura di un politico non si misura dal fatto che sappia ben assicurare l’ordinario ai propri cittadini, se per ordinario, nelle idee del sindaco, sono comprese anche quelle cose denunciate nel mio precedente editoriale. Ma veniamo ai fatti. Il sindaco Bencivenga nel suo post scrive che la sua amministrazione si è battuta affinché i piccoli scolari frattaminoresi potessero aver garantito il pasto a scuola. Cosa intende esattamente per battersi? Ricopiare il bando di gara e rinnovare l’assegnazione triennale ereditata dalla scorsa amministrazione?
La bravura di un politico sta proprio nel fatto che deve avere una visione della città che va oltre l’ordinario. La mensa scolastica non è obbligatoria alle scuole elementari perché non è obbligatorio il tempo pieno, ma sarebbe una bellissima visione quella di poter allungare il tempo a scuola con progetti ludici e artistici. Ma siamo sicuri che forse da chi è abituato all’ordinario si pretende troppo. Ma almeno la verità, così come sempre fatto, la dobbiamo stabilire. La differenziazione del menu scolastico a seconda dell’età del bambino viene fatta, per legge, dalla nutrizionista dell’ASL di competenza e qui l’amministrazione non c’entra proprio nulla, evidentemente il sindaco Bencivenga, nel suo post, preso dall’esagerata autostima si è un po’ lasciato andare.
Attualmente la mensa scolastica alle elementari, in quel di Frattaminore può essere considerata del tutto privata visto che i genitori pagano il 100% del costo ticket. Questo, ovviamente, dal punto di vista sociale, non può affatto considerarsi un vanto per un’amministrazione politica. Infine c’è una cosa che taglia la testa al toro. Premesso che Frattaminore non è un paese dissestato e buttando un occhio al bilancio, qualche piccolo sforzo per far mangiare i bambini alle elementari lo si poteva fare tranquillamente, anche perché si sta parlando di un numero esiguo di alunni, circa 80 bambini divisi in quattro classi. Tutto qui.
Per saperne di più abbiamo contattato il consigliere di Soci@lidea Vincenzo Fausto che davanti ai nostri taccuini ha dichiarato: “Per poche migliaia di euro non si offre la refezione a 4 classi elementari, meno di 80 bambini. Non sono tutti uguali? Perché vantarsi di far mangiare uno di 3, 4 o 5 anni e non vergognarsi di non far mangiare un bambino di 6 ,7 o 8 anni? Io non capisco. Capisco che è una scelta politica, scellerata ma è pur sempre una scelta. La mia non è una polemica è un dato di fatto, chiarito anche dal sindaco con ciò che scrive. Il primo cittadino ci deve dire quali controlli ha fatto sul servizio mensa perché a me non risultano dati ufficiali ne tanto meno, come prevede la norma, una nota al nutrizionista dell ASL per differenziare i menù. Anzi, per chiedere un cambio di un pasto non solo si manda la nota all’ASL ma si effettua anche un pagamento di modifica da parte del Comune e neanche questo a me risulta. Il sindaco parla di cose che non sa. Lo dimostri quello che scrive su Facebook. Sono stato assessore alla pubblica istruzione e quindi so come funziona, io penso che ne lui, ne l’assessore di competenza, abbiano mai fatto ciò che prescrive la norma, altrimenti di ciò che ha asserito allegava la documentazione degli atti e i documenti che io ho descritto poc’anzi. Bencivenga continua a mentire. Perché, invece, non parla di PUC che è di interesse generale? Perché si continua a prediligere l’edilizia privata? Perché non risponde sulla metanizzazione? Perché non dice alla cittadinanza come mai preferisce affidare un centro sociale a privati pur avendo le risorse per farlo internamente? Con questa uscita il sindaco dimostra la sua superficialità, mantiene servizi solo perché ereditati, quelli che dovrebbe garantire fuori dall’ordinario, scegliendo politicamente e prendendosi delle responsabilità da primo cittadino, non li assicura ne li istituisce. Intanto la refezione è un servizio dove la spesa è divisa tra le famiglie che ne usufruiscono e il Comune. È un dato di fatto che, se anche non obbligatoria la mensa per elementari, sono due anni che gli stessi alunni mangiano a scuola. Sempre con la stessa ditta che fornisce i pasti alla scuola dell’infanzia. E tutto questo solo grazie alla bravura dei genitori degli alunni che hanno fatto un accordo privato. Quindi se ci sono riusciti i genitori è evidente che il Sindaco non essendoci è perché o non ha saputo o non ha voluto fare quello che dei semplici cittadini hanno fatto. Ed è triste, molto triste questo. Se una cosa non è prevista per legge, ne tanto meno vietata, può essere effettuata, basta essere preparati per crearne le condizioni. Questo decreta il fallimento di un’intera amministrazione. Io sono sempre aperto al confronto e il sindaco Bencivenga quando vorrà e come vorrà potrà sempre decidere data, ora e luogo per un confronto pubblico su questa questione ed io mi presento”.