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[CALCIO] CDS, Napoli-Chievo 2-1: Milik e Diawara tengono viva la speranza tricolore

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NAPOLI – Dall’incubo all’estasi nel giro di pochi attimi. Il Napoli vede prima svanire ogni speranza del sogno scudetto quando sbaglia un rigore con Mertens e poi va sotto con il Chievo (gol di Stepinski), quindi la ribalta nel finale grazie a Milik (89′) e soprattutto con il primo gol in Serie A di Diawara, che fa esplodere il San Paolo al 93′. La squadra di Sarri vince 2-1 e resta a -4 dalla Juventus. La lotta scudetto è più che mai viva, con lo scontro diretto tra due giornate che ci dirà molto, se non tutto, su chi vincerà il titolo.

TONELLI DAL 1′ – Sarri deve fare a meno degli squalificati Albiol e Jorginho e li sostituisce con Tonelli e Diawara. Nel Chievo, Maran si affida all’ex Giaccherini a supporto di Inglese, di proprietà del Napoli ma in prestito ai veronesi, e Meggiorini.

BUNKER CHIEVO – Il copione della partita è da subito quello previsto. Il Napoli fa la partita, il Chievo punta a difendersi con tutti i suoi uomini. L’unica, vera, occasione che riesce a creare la squadra di Sarri è al 16′, quando Insigne vede il solito movimento di Callejon sul secondo palo e lo serve a un metro dalla porta: lo spagnolo, però, spreca calciando alto.

POCA QUALITA’ – Dietro gli azzurri non rischiano mai: Meggiorini fatica, Giaccherini non riesce a far ripartire l’azione e Inglese resta assolutamente isolato. Tonelli e Koulibaly controllano senza problemi, ma i problemi degli azzurri sono in avanti, dove Mertens non riesce a dare qualità alla manovra offensiva e allora Hamsik prova a far tutto da solo in un paio di occasioni, ma senza far male. Il belga, invece, calcia per la prima volta in porta al 45′, ma di sinistro e debolmente.

MERTENS SBAGLIA IL RIGORE – Nel secondo tempo le emozioni non mancano affatto e sono di quelle forti. Il Napoli potrebbe andare in vantaggio al 49′, quando Depaoli trattiene Mertens in area di rigore, ma senza essere ammonito da Manganiello, che non se la sente di comminargli il secondo giallo. Dal dischetto, però, il belga si fa parare la conclusione da Sorrentino, al terzo rigore parato in stagione.

STEPINSKI, LA DOCCIA GELATA – Maran toglie un deludente Meggiorini per inserire Stepinski al 53′. La mossa sarà più che mai azzeccata, perché il polacco prima salva sulla linea un colpo di testa, poi segna il gol del vantaggio al 73′. La frittata la combinano Koulibaly e soprattutto Tonelli, che si fa soffiare palla da Giaccherini sulla trequarti: ne nasce un contropiede poi finalizzato con un gran destro all’incrocio dal polacco.

MILIK, POI DIAWARA – Il Napoli si ritrova sotto, a -7 dalla Juve, e con un modulo super offensivo con Milik e Zielinski in campo insieme a Insigne, Mertens e Callejon. Nel finale è assedio puro: Tonelli prova a farsi perdonare, ma di testa, su corner, colpisce la traversa. Insigne, che comincia a beccarsi con parte del pubblico per alcune giocate sbagliate, ci prova con il suo classico tiro a giro, sui cui Sorrentino vola (81′). Il Napoli sfiora il gol anche con Zielinski e Callejon, ma il pari arriva soltanto all’89’: Insigne pennella un lancio dalla trequarti per la testa di Milik, che sfugge ai due centrali del Chievo e batte Sorrentino. Il San Paolo spinge e il polacco ha anche l’occasione per il 2-1, sempre di testa. Sorrentino, però, si oppone da campione. Cosa che però non può fare al 93′, quando il gol vittoria arriva da Amadou Diawara, al primo gol in A, con un destro a giro che fa esplodere il San Paolo. La lotta scudetto non è finita.

Fonte: Corriere dello Sport.it

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POLITICA

Nomine Ue, il Pd: “Auguri a Raffaele Fitto, ma noi mai con i nazionalisti”

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Il responsabile Esteri del Pd, Peppe Provenzano, nell’Aula della Camera ha augurato buon lavoro a Raffaele Fitto in Ue rimarcando al contempo che “nessuna apertura politica ci potrà essere per noi in quella commissione a nazionalismi in Ue”.

Provenzano ha quindi invitato ad un “approfondimento” politico su quanto affermato da Fitto, sostenendo che “i toni trionfalistici di Foti (il capogruppo di FdI alla Camera che aveva parlato di vittoria dell’Italia e di Meloni, ndr) sono “smentiti”.

“In audizione Fitto ha contraddetto tutte le posizioni politiche portate avanti da questa maggioranza” affermando “l’impegno a perseguire l’interesse europeo non solo secondo i trattati ma anche secondo le linee guida presentate a luglio da von der Leyen” per esempio nella “difesa del green deal da possibili arretramenti”, ha aggiunto.

“Nell augurare buon lavoro a Fitto con l’auspicio che” faccia “il commissario europeo” in modo “migliore” di come ha fatto “il ministro, ritengo che tutti insieme – e il Pd lo farà – dovremo impegnarci pertanto a provare a portare avanti un processo di integrazione”, ha affermato il dem. 

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Dal Mondo

Corte penale internazionale: mandato di arresto internazionale per Netanyahu per ‘crimini di guerra’

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La Camera preliminare I della Corte penale internazionale ha emesso mandati di arresto per il premier israeliano Benyamin Netanyahu e l’ex ministro della Difesa Yoav Gallant nell’ambito della guerra a Gaza “per crimini contro l’umanità e crimini di guerra” commessi almeno dall’8 ottobre 2023 fino ad almeno il 20 maggio 2024, giorno in cui la Procura ha depositato le domande di mandato di arresto”, riferisce una nota parlando di “un attacco diffuso e sistematico contro la popolazione civile di Gaza”.

La Camera preliminare I della Corte penale internazionale “ha emesso all’unanimità un mandato di arresto per Mohammed Diab Ibrahim Al-Masri, comunemente noto come Deif”, il capo militare di Hamas che Israele ritiene di aver ucciso in un bombardamento sulla Striscia di Gaza lo scorso luglio.

Lo si legge in una nota della Corte la quale spiega che, dopo ulteriori richieste di informazioni a Israele e Palestina, la Camera preliminare “non è in grado di stabilire se Deif sia stato ucciso e sia ancora in vita”. Pertanto, ha emesso il presente mandato d’arresto contro Deif “per presunti crimini contro l’umanità e crimini di guerra commessi sul territorio dello Stato di Israele e dello Stato di Palestina almeno dal 7 ottobre 2023”. La nota ricorda inoltre che la Procura aveva chiesto anche l’arresto di “altri due importanti leader di Hamas, vale a dire Ismail Haniyeh e Yahya Sinwar”, ma le richieste sono state ritirate “dopo la conferma della loro morte”. “L’accusa – prosegue la nota – continua a indagare sui crimini nel conflitto in corso e prevede che verranno presentate ulteriori domande di mandato d’arresto”.

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Il nuovo Codice della strada è legge: come cambiano regole e sanzioni

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Il nuovo Codice della Strada è legge. Entrerà in vigore nelle prossime settimane, dopo la promulgazione del Presidente della Repubblica e la pubblicazione in Gazzetta ufficiale. Ma intanto il testo ottiene il via libera del Senato, dopo quello della Camera del 27 marzo scorso.

Cavallo di battaglia del vicepremier e ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, il rinnovato CdS aggiorna le regole approvate nel 1992 con una serie di novità, che vanno dalla stretta alla guida sotto effetto di alcol e droghe a quella sull’uso dei telefoni in auto, passando per i nuovi limiti di velocità o ai neopatentati, ma non solo.

GUIDA IN STATO DI EBREZZA:
– se il tasso alcolemico è compreso tra 0,5 e 0,8 g/l si riceve una sanzione tra 573 e 2170 euro, con la sospensione della patente da 3 a 6 mesi.
– se il tasso alcolemico è compreso tra 0,8 e 1,5 g/l si è puniti con la doppia sanzione, detentiva e pecuniaria, con la sospensione della patente da 6 mesi a 1 anno.
– se il tasso alcolemico è superiore a 1,5 g/l la contravvenzione è punita con una sanzione detentiva e pecuniaria e sospensione della patente da 1 a 2 anni.

CELLULARI:
– la sanzione per chi guida con lo smartphone andrà da un minimo di 250 euro a un massimo di 1000 euro.
– la sospensione della patente può arrivare a tre mesi e si aggiunge la decurtazione da 8 a 10 punti.
– mini sospensione automatica della patente per chi viene sorpreso al volante con lo smartphone in mano.

DROGHE, VELOCITÀ E ANIMALI:
– per chi risulterà positivo ai test anti-droga scatterà la revoca della patente e la sospensione di tre anni
– sanzione da 173 a 694 euro a chiunque superi di oltre 10 km/h e di non oltre 40 km/h i limiti massimi di velocità
– revoca e sospensione della patente da sei mesi ad un anno per chi abbandona gli animali in strada. Inoltre si rischiano fino a sette anni di carcere se questo causa un incidente con morti e feriti.

MONOPATTINI:
devono essere dotati di assicurazione, targa e frecce, ed è obbligatorio l’uso del casco. Inoltre, si potrà circolare con i monopattini solo sulle strade urbane con limiti sotto i 50 km/h e non più sulle piste ciclabili e nelle isole pedonali.

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