Roma è stata una monarchia dalla sua fondazione, 21 aprile 753 a.C., fino al 509 a.C. Il rex era eletto dai capifamiglia delle gentes originarie, quelle appartenenti alle tribù dei Ramnes, Tities e Luceres. Il Senato aveva un importante ruolo nell’ elezione.
Il primo de 7 re, Romolo, essendo il fondatore della città, non fu eletto. Il rex doveva reggere e governare la città, ma quali erano i suoi poteri? Alcuni storici credono che i re ebbero solo il potere esecutivo, altri, invece, affermano che i monarchi governarono come dei sovrani assoluti l’Urbe; il Senato e il popolo avevano quindi un ruolo secondario. Dei 7 re, i primi 4 furono latini, ed erano eletti in base alle loro virtù; gli altri tre furono etruschi, la loro fu una discendenza matrilineare. Se è vero che il re ebbe un potere assoluto, egli fu: comandante in capo dell’esercito, capo di Stato, pontefice massimo, legislatore e giudice supremo. Oltre ai poteri politici, il re aveva il compito e l’onore di rappresentare Roma davanti agli dei.
I 7 re di Roma furono: Romolo (753 a.C.-716 a.C.), Numa Pompilio (715 a.C.-674 a.C.), Tullo Ostilio (673 a.C.- 641 a.C.), Anco Marzio ( 640 a.C.-616 a.C), Tarquinio Prisco (616 a.C.- 579 a.C.), Servio Tullio (578 a.C.- 535 a.C.), Tarquinio il Superbo (535 a.C.- 510 a.C.).
Agli storici sembra strano che ognuno di questi re governò in media 35 anni, inoltre essi contribuirono a riformare la città, ad esempio Romolo diede forma alle istituzioni civili, Numa Pompilio a quelle religiose e Servio Tullio a quelle militari; ciò significa che potrebbe esserci una simbologia dietro la leggenda dei 7 re di Roma. Chissà se un giorno sapremo dare una risposta all’enigma.