CAIVANO – Non si è avuta ancora la certezza che nel comune a nord di Napoli si vada a votare, che già i tatticismi dei gruppi politici cominciano a prendere una piega poco apprezzabile agli occhi dell’opinione pubblica. Le riserve sciolte dall’ex sindaco Simone Monopoli sulla sua non ricandidatura lasciano scoperte svariate liste di candidati, per lo più portatori di voti che, sprovvisti di una guida seria, rappresentano un vero e proprio piatto succulento per politici scafati abituati alla conta dei consensi.
Prima di passare ai fatti facciamo qualche passo indietro. Era Martedì 6 Marzo quando si è svolta la conferenza stampa tra Liberi Cittadini e Campania Libera. In quel contesto erano stati forti e chiari i messaggi lanciati a tutte quelle forze che volevano aggregarsi a tale progetto, ossia di mettere al centro il programma, discutere sulle convergenze e alla fine, solo alla fine, si cercava la sintesi al tutto su chi doveva essere il candidato sindaco della coalizione. Il 6 Marzo era ancora presto, e in campagna elettorale si sa, gli scenari cambiano in fretta e la notizia che Simone Monopoli non si ricandida è una notizia che cambia gli scenari e in effetti li ha cambiati. A tale opportunità non è rimasto impassibile Francesco Casaburo leader di Campania Libera, che non ha mai nascosto le sue velleità di far candidare la moglie, l’ex consigliera Maria Paolella, a sindaco di Caivano. Infatti da indiscrezioni raccolte da Minformo, pare che l’ex assessore abbia ripristinato i contatti con l’ex sindaco Monopoli e abbia rinfrescato una chiacchierata fatta alcuni mesi fa, dove lo stesso Casaburo comunicò all’ex primo cittadino che laddove lui rinunciasse alla candidatura egli con la sua civica Campania Libera era disponibile ad appoggiare il suo progetto. Da allora le cose sono cambiate, anche Casaburo nel frattempo si è dotato di un progetto da vantare ed è qui che poi le nuove chiacchierate intercorse tra il gruppo di Monopoli e l’ex vicesindaco vertevano più su una mediazione di idee che sul fatto che Casaburo dovesse appoggiare il progetto Monopoli. Ed è così che alla fine della fiera, quelli di Liberi Cittadini vengono a sapere che le condizioni dettate da Orgoglio Campano e Idea Nuova per entrare a far parte della coalizione di centro, formata e iniziata da Emione e Casaburo, sono quelle che a candidato sindaco deve essere l’ex consigliera Maria Paolella.
In parole povere “Liberi Cittadini” si è trovato il patto già bello che avviato davanti, ma chi è stato l’artefice e perchè? Ma soprattutto perché due liste che scelgono di aggregarsi al progetto nato quel 6 Marzo, cominciano a parlare di quella che doveva essere l’ultima prerogativa di quell’idea? A monte si pensa che il personalismo delle persone è sempre quello che prevale nell’ultimo paese a nord di Napoli. Una maledizione per questa collettività. Uomini che a distanza di quindici giorni non riescono a mantenere fede ad un patto fatto con i propri alleati non possono mai tenere fede ad una consiliatura che dovrebbe durare 5 anni. È questa la cosa triste della politica caivanese. Ecco perché sono passati trent’anni dall’ultima consiliatura arrivata a fine mandato.
Che colpa hanno avuto quelli di Liberi Cittadini, si sono fidati troppo? E da quando in politica non conta più la fiducia? Da quando contano la diffidenza e il tatticismo becero? Il fatto che Francesco Casaburo si sia seduto al tavolo con Campania Libera e Idea Nuova è confermato dalle richieste delle stesse due liste. Non chiederebbero mai Maria Paolella sindaco se alla base non ci fosse stato un patto e allora di cosa vogliamo parlare? Ma poi, perché Liberi Cittadini non si è seduto a quel tavolo? Il progetto nato il 6 Marzo scorso non doveva far si che tutti i gruppi dovevano camminare di pari passo per il bene del programma e della collettività? Cosa fa cambiare idea a questi politici se non l’ambizione?