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[STORICANDO] I balestrieri genovesi in Francia: un’eccellenza utilizzata male

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Alcune testimonianze medioevali affermano la presenza di forze militari italiane in Francia durante la Guerra dei Cent’anni, i balestrieri genovesi (anche chiamati balistai). Quei mercenari, addestrati e armati dalla Serenissima rappresentavano l’eccellenza militare italiana. Questa affascinante storia ha inizio nel 1346, quando i due nobili esiliati Stefano e Antonio Doria salpano per la Francia seguiti dai loro dodicimila soldati, dei quali circa seimila erano balestrieri, per sfuggire alla rabbia del doge Giovanni Murta, al quale si erano ribellati. I due nobili genovesi avevano deciso di mettersi al servizio del re francese Filippo VI per ricavarne una grande somma( dopotutto erano dei mercenari). C’è chi crede, me compreso, che lo fecero con la speranza di ricevere un appoggio militare contro il doge della Repubblica di Genova, loro nemico. Nonostante la nobiltà francese considerasse i balestrieri genovesi “Inadatti a far la guerra”, il re decise subito di schierarli sul campo di battaglia. Combatterono durante la battaglia di Crécy. Purtroppo, però, i genovesi dovettero affrontare le truppe inglesi in una condizione di eccessiva inferiorità per vari motivi:
1) I balestrieri dovettero marciare senza sosta per giorni verso il villaggio di Crécy.
2) Arrivarono a destinazione non muniti di pavesi (i loro grandi e pesanti scudi), il che li rendeva completamente scoperti contro gli archi lunghi inglesi.
3) I balistai non erano adatti a fronteggiare faccia a faccia il nemico, in quanto truppe da impiegare a distanza.

Tutte queste perplessità portarono i balestrieri a tentennare e a non accettare subito la missione. Quando però i nobili francesi iniziarono a prenderli in giro: “Ecco che cosa si ottiene ad impiegare furfanti che se la squagliano appena c’è qualcosa da fare!», decisero di difendere il proprio orgoglio e si lanciarono all’attacco. Inutile dire che furono trucidati dalle frecce nemiche. Il re francese, chiaramente deluso, inviò i suoi cavalieri contro i suoi vecchi alleati, i balestrieri. La situazione era questa: gli Inglesi stavano tartassando di frecce e di colpi di bombarda i cavalieri francesi e i balestrieri genovesi; i cavalieri, incuranti del pericolo si erano lanciati al galoppo contro i balestrieri; i balistai genovesi erano stati schiacciati dai loro vecchi alleati e stavano subendo i dardi inglesi. Le loro sofferenze cessarono quando il re francese, prese coscienza della disfatta che rischiava di subire e ordinò ai suoi cavalieri di lasciar perdere i balestrieri e di attaccare le truppe inglesi( cosa accadde ve l’ho raccontato nel precedente articolo. Finalmente i balestrieri erano salvi e riuscirono a ritirarsi, feriti e colpiti nell’onore, dal campo di battaglia. Quel giorno persero la vita circa 5000 genovesi.

La disfatta era inevitabile, il re e i suoi generali non erano stati in grado di schierare bene le loro truppe, che incapaci. Può sembrare strano, ma l’esercito francese è quello che durante il corso della storia, ha ottenuto più vittorie militari( non certo grazie a Filippo VI di Valois e ai suoi uomini).

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