CARDITO – Smascherate le vere intenzioni di Peppe Barra e i suoi, il gruppo “Cambiamo Verso” passa all’attacco. Ormai non è più tempo di velare i propri scopi. L’assalto al Comune è cominciato già da quando è iniziata la consiliatura Cirillo bis. L’obiettivo del sindaco del decennio è sempre stato quello di appoggiare il sindaco nella fase programmatica, abbandonarlo durante quella fattiva per poi accusarlo di incapacità e creare quell’alternativa con a capo il proprio fedelissimo Nunziante Raucci.
Tutte le dichiarazioni che l’ex sindaco ha rilasciato alla stampa da lui programmata, sovrapposte ai fatti si rivelano bugie, come quella dell’appoggio incondizionato, fino alla fine al primo cittadino. È vero, non sarà il gruppo “Cambiamo Verso” a far cadere il sindaco, da questo se ne vedrebbe bene, perché farlo cadere una seconda volta, vorrebbe dire farsi un autogol e chi sogna di “manovrare” il futuro candidato sindaco questo non se lo può permettere. Il sindaco del decennio, in realtà, dopo le indiscrezioni rivelate da Minformo ha deciso di abbandonare la tattica del fedelissimo fino alla fine e abbracciare la strategia dell’isolamento. Infatti stando ad ulteriori indiscrezioni raccolte sempre in esclusiva da Minformo, domani sera il gruppo dei barriani si riunirà a casa di Andreina Raucci per decidere la strategia comunicativa da intraprendere dopo le dimissioni già decise dei tre consiglieri di “Cambiamo Verso”. Tutti i consiglieri si dimetteranno, tranne il Presidente del Consiglio Nunziante Raucci, perché uno che ambisce a diventare il futuro candidato sindaco non può passare per quello che abbandona il ruolo istituzionale, verrebbe visto come il politico privo di senso di responsabilità e poi, il Presidente del Consiglio non è un ruolo che lascia intendere di avere le mani nella gestione, anche se a fatti, tutti sanno che non è così.
Insomma la strategia sarà tutti fuori e Cirillo solo. Così da puntare il dito contro il sindaco appena starnutirà in maniera rumorosa. Da quello che si è saputo è che le motivazioni ufficiali saranno per motivi istituzionali e che il messaggio che i barriani vogliono far passare sarà quello del turnover e della possibilità che le modalità di Peppe Barra danno a tutti quelli che hanno dato il loro contributo di fare esperienza politica in modo fattivo. La realtà sarà ben differente. Coloro che entreranno in Consiglio con la surroga non sono elementi rappresentativi come quelli appena fatti dimettere, pertanto il messaggio cambierà appena si entrerà nel vivo della prossima campagna elettorale, quando gli stessi consiglieri e assessori uscenti prenderanno le distanze dagli ultimi due anni politici di quest’amministrazione comprensivi di tutti gli sgambetti che il gruppo barriano si appresterà ad effettuare.