AFRAGOLA – Era nell’aria già da diverso tempo, la questione CONAD si faceva sempre più calda, l’abuso perpetrato ai danni della collettività era troppo grande per passare inosservato. Così due dirigenti e due consiglieri comunali, in queste ore si sono visti notificare l’avviso di chiusura indagini a loro carico. I quattro (G.G. – A.B. – A.N. e G.N.) dovranno rispondere in aula davanti ad un giudice circa l’autorizzazione data al supermercato CONAD sito in via Luigi Dorso.
A quanto pare, secondo indiscrezioni raccolte da MINFORMO, il supermercato non era in grado di rispettare le norme stabilite per l’uso del parcheggio e l’ostacolo sarebbe stato raggirato con una modifica alle carte, un po’ come avviene quando si vogliono fare le cose a tutti i costi negli enti comunali. In pratica il parcheggio destinato realmente al capannone che ospita il supermercato era troppo piccolo rispetto a quanto previsto dalla legge in merito alla quadratura del capannone. Per poter autorizzare l’apertura della CONAD si necessitava di ulteriori parcheggi auto. In un primo momento fu chiesto aiuto ad un consigliere comunale che, secondo indiscrezioni, sarebbe anche il locatario dello spazio prospiciente al parcheggio CONAD, il quale però non riuscì a fare dovute pressioni su chi realmente doveva rilasciare l’autorizzazione. Dopodiché fu contattato un secondo consigliere comunale che attraverso la sua intermediazione riuscì a far mettere nero su bianco al dirigente competente e la questione fu risolta assegnando come spazio ulteriore adibito a parcheggio, lo stesso spazio appartenuto all’altro consigliere comunale. Sfortuna per tutti però che al controllo fatto dai Carabinieri, dopo la denuncia partita dall’arch. Montefusco, altro consigliere comunale, i militari dell’arma hanno trovato i due spazi adibiti a parcheggio divisi da un cancello chiuso a chiave e da tre gradini, che di fatto, impedivano alle auto di parcheggiare nella seconda parte assegnata come parcheggio CONAD. Le indagini sono state portate avanti in maniera abbastanza celere, anche grazie alla collaborazione di un tecnico del Comune coinvolto nelle indagini che ha saputo raccontare fedelmente fatti e circostanze.
Altro abuso, sempre scoperchiato dall’attento Biagio Montefusco si è consumato in viale S.Antonio in occasione dei lavori di ristrutturazione del manto stradale e dei marciapiedi. In un tratto adiacente il fabbricato che ospita il centro polidiagnostico “San Pio X” si può notare un’enorme botola con quattro fori al centro. Quella botola altro non è che un montacarichi che permette di far entrare oggetti ingombranti, come ad esempio macchinari medicali, direttamente nel seminterrato del centro polidiagnostico. Non ci sarebbe nulla di male se quel tipo di entrata fosse stata autorizzata, ma l’abuso è proprio questo che l’ufficio abusi edilizi, dopo l’ennesima denuncia fatta dal consigliere Montefusco, ha potuto constatare che dai fascicoli delle planimetrie del fabbricato, quella botola e quindi quel montacarichi non esistono e questo stabilisce, così come si legge anche dalla relazione dell’ufficio competente, che la sua costruzione sia stata fatta in secondo luogo e in maniera del tutto illecita. L’incognita adesso però è un’altra, visto che questa botola è nata contestualmente ai lavori di rifacimento, il dubbio che assale all’architetto consigliere è un altro: Con quali soldi sono stati effettuati quei lavori?
Non ci dimentichiamo che il centro Polidiagnostico San Pio X è riconducibile alla figura del fratello del sindaco Tuccillo. E non vorremo che dopo le indagini gli afragolesi scoprissero che i loro soldi sono stati impiegati per fare un lavoro abusivo su suolo pubblico per favorire un privato, in questo caso il fratello del sindaco. Di chi sarà, poi, la colpa? Con chi bisognerà prendersela? Vi terremo aggiornati sulla vicenda.
Errata Corrige: Il supermercato CONAD menzionato all’inizio dell’articolo è quello di Via L. Dorso e non quello sulla S.S. Sannitica come erroneamente riportato nelle prime ore della pubblicazione.